Busalacchi a Crocetta: “La sua candidatura offende i siciliani”

18 febbraio 2017

Il candidato alla Presidenza e leader dei Nuovi Vespri commenta il neo ‘autonomismo’ dell’attuale governatore. E lo sfida ad un confronto: “Non mi sarà difficile dimostrare l’inconsistenza e la strumentalità della sua candidatura”

“Buttato a mare dai suoi ex sodali del PD che lo giudicano ovviamente impresentabile anche al circolo dei civili di Gela, Crocetta si ricicla con la benedizione interessata di Giuseppe Lumia, il quale esaurita la sua “carica” nazionale, rincula in Sicilia, alle regionali”.

Lo dice Franco Busalacchi, leader dei Nuovi Vespri (editore di questo blog) e candidato alla Presidenza della Regione Siciliana che commenta l’autonomismo dell’attuale governatore:

“Crocetta si inventa autonomista come alle scorse elezioni si era inventato rivoluzionario, confidando ancora una volta sulla imbecillità dei siciliani. Ma i siciliani hanno capito: questa autocandidatura li offende tutti. Ma come si fa?! Chi ha omesso di rivendicare l’applicazione dell’art. 38 dello Statuto, omissione che ci ha fatto perdere miliardi di euro? Lui. Chi ha omesso di rivendicare i 500.000 milioni di euro annui che lo Stato deve alla sanità siciliana dal 2007? Sempre lui. Chi ha regalato, a regime, allo Stato i 3 decimi delle tasse di spettanza della Sicilia? Ancora lui”.
“Ma coma fa – prosegue Busalacchi- una persona che ha svenduto la Sicilia, che l’ha portato al punto più basso della sua storia recente, a permettersi di ricandidarsi? Una persona incredibile, che secondo me non ha mai letto una riga dello Statuto siciliano, che nemmeno sa che cosa significa la parola Autonomia”.
“Bene, dato che fino ad adesso lui ed io siamo i soli candidati certi alla Presidenza della Regione, lo invito, da candidato a candidato, ad un immediato confronto pubblico sui temi che più stanno a cuore dei siciliani, il lavoro e l’occupazione, l’istruzione e la formazione professionale, la sanità, l’energia, la raccolta dei rifiuti, la funzionalità della pubblica amministrazione, il vero duro confronto con lo Stato, come presupposto ineludibile del progresso della Sicilia e dei Siciliani. Non mi sarà difficile dimostrare l’inconsistenza e la strumentalità della sua candidatura”.

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