Per realizzare l’inceneritore nella Valle del Mela vogliono ribaltare il parere della Sovrintendenza!

12 febbraio 2017

Non sono bastate le manifestazioni oceaniche degli abitanti di questo angolo della provincia di Messina – la Valle del Mela – già massacrata dall’inquinamento chimico ed elettromagnetico. E non è bastato nemmeno il parere negativo della Sovrintendenza. Del resto, l’affare è grosso: un impianto da 500 mila tonnellate di rifiuti all’anno, un quinto dei rifiuti prodotti in tutta la Sicilia!  

Ci sono cose che possono avvenire solo in Sicilia. Soprattutto quando di mezzo ci sono gli affari – i piccioli, come si usa dire dalle nostre parti – le ‘stranezze’ non si contano più. Succede, ad esempio, che un ufficio della Regione siciliana ‘bocci’ un progetto per un inceneritore di rifiuti che dovrebbe vedere la luce in un’area dell’Isola già martoriata da inquinamento chimico ed elettromagnetico. Il dirigente dell’ufficio protagonista della ‘bocciatura’ viene sostituito e il nuovo arrivato vorrebbe mettere in discussione la ‘bocciatura’…

La storia la racconta il comitato NO CSS Inceneritore Valle del Mela, che annuncia “una battaglia serrata contro l’atto prodotto dal soprintendente di Messina che intende ribaltare tutto il prezioso lavoro svolto dal suo predecessore”.

Per la cronaca, la Valle del Mela è un’area della provincia di Messina martoriata dai tralicci di un mega elettrodotto (che, per la cronaca, non serva alla Sicilia, ma al resto d’Italia: così, tanto per chiarire) e dall’inquinamento dell’aria provocato dalle industrie di Milazzo e dintorni (a cominciare dalla raffineria).

A quanto pare, è stato annullato il parere negativo espresso dalla Sovrintendenza:

“Si chiede all’assessorato regionale ai Beni culturali – si legge nella nota del comitato NO CSS Inceneritore Valle del Mela – di valutare l’annullamento del parere negativo rilasciato contro la realizzazione dell’inceneritore di A2A a San Filippo del Mela, un provvedimento che è irrituale e inusuale considerato anche l’approvazione del Piano paesaggistico, che indica nettamente l’impossibilità alla realizzazione dell’impianto”.

Insomma, il Piano paesaggistico non prevede l’inceneritore, ma c’è chi vorrebbe realizzarlo lo stesso!

“Le Amministrazioni comunali, i Consigli comunali e la politica regionale – prosegue la nota – che in quasi tre anni di quotidiana lotta hanno espresso la totale contrarietà alla realizzazione dell’inceneritore, non possono stare a guardare e devono urgentemente intervenire; la politica nazionale si attivi presso il Ministero dei Beni Culturali. Contro questo provvedimento attiveremo ogni azione, anche di carattere giuridico, per tutelare non solo i beni paesaggistici, ma anche la nostra salute, considerato l’impatto negativo prodotto dalla combustibile dei rifiuti”.

“Facciamo appello a tutte le Associazioni, comitati e movimenti – si legge sempre nel comunicato -. E’ importante bloccare questo provvedimento che è in contrasto con il Piano paesaggistico. Questa è una battaglia per la vita e non escludiamo azioni eclatanti e di massa anche a Messina, davanti la sede della Soprintendenza, o a Palermo, dinanzi l’assessorato Beni culturali perché l’assessore Carlo Vermiglio e il dirigente generale possono intervenire per evitare che il territorio venga ancora minacciato dalla nascita di altri impianti industriali”.

L’inceneritore dovrebbe prendere il posto della centrale Edipower. Il tutto in una zona nella quale si trovano una raffineria (a Milazzo) e una centrale termoelettrica. A cui si aggiungono i tralicci dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi realizzato da Terna. Insomma: inquinamento per tutti i gusti e per tutte le stagioni.

Ebbene, in una zona così inquinata, dove le patologie di vario tipo non si contano più (dai problemi respiratori fino ai tumori), cos’è che ti vanno a pensare? Un termovalorizzatore da oltre 500 mila tonnellate di rifiuti l’anno – che dovrebbe prendere il posto della vecchia centrale di San Filippo del Mela – destinato a servire le province di Messina, Catania ed Enna.

Pensate un po’ che follia: i rifiuti di Catania, Messina ed Enna (e supponiamo anche di tanti altri centri piccoli e grandi) dovrebbero essere bruciati nella Valle del Mela! Il tutto con una valanga di contributi pubblici (che è il vero motivo per il quale vorrebbero realizzare questo impianto).

Da qui le proteste degli abitanti di queste contrade, che si battono contro questo progetto.

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