Gianni Puglisi: “Anneghiamo i Siciliani per cambiare questa terra”. Cominciamo da lui?

21 dicembre 2016

Nella provocazione qualcosa di vero c’è. Ma non può certo arrivare da tale pulpito: in odor di massoneria, gran collezionista di incarichi, amico dei potenti della peggiore specie.  E proprio di uomini come lui che la Sicilia dovrebbe fare a meno. In linea con la sua filosofia, è anche alla guida del Museo del Risorgimento, che noi abbiamo soprannominato Museo degli Orrori, ovvero un elogio fatto museo degli assassini dei meridionali. Offendere l’intelligenza dei siciliani è praticamente un suo hobby

“Serve una grande rottamazione anche per la Sicilia. Se mi si consente una provocazione, occorrerebbe prendere l’Isola, immergerla per tre volte nell’Oceano indiano, per essere certi che non resti vivo nessuno, e poi rimetterla al suo posto, tra le sue bellezze, per un nuovo rapporto tra uomo e natura. Anche questa in fondo è una rottamazione…”. Parole di Gianni Puglisi presidente emerito della Fondazione Sicilia (ex Banco di Sicilia) pronunciate nel corso dell’inaugurazione di una mostra.

Diciamolo subito: non è che abbia tutti i torti. Se i Siciliani si trovano nelle condizioni in cui sono è innanzitutto colpa loro: hanno dato il potere quasi sempre ad una classe politica indegna fatta di mercenari che hanno svenduto alle segreterie romane (i famosi ascari di cui parlava Salvemini) i loro interessi e il loro benessere. Per cause storiche, certamente, che hanno condannato la Sicilia alla povertà e quindi al ricatto.

Detto questo non possiamo però non aggiungere un’altra provocazione: ma da quale pulpito viene la predica? Da un uomo come Gianni Puglisi, meglio conosciuto come Mr Mille Poltrone, che deve le sue nomine ai poteri di cui sopra? Lo abbiamo ritrovato ovunque: alla Kore di Enna, all’Unesco, al Teatro Biondo di Palermo, alla Conferenza dei Rettori, al Cerisdi. Alcuni hanno contato ben 33 ruoli di vertice in enti di vario genere, associazioni, università, fondazioni, commissioni.

E, cosa perfettamente in linea con la sua filosofia, Puglisi è anche alla guida della Società storia Patria, ovvero del Museo del Risorgimento, che noi abbiamo soprannominato Museo degli Orrori, ovvero un elogio fatto museo degli assassini dei meridionali senza alcun accenno all’altra parte (la nostra) della storia del Risorgimento. Offendere l’intelligenza dei siciliani è praticamente un suo hobby, a quanto pare di capire. 

Puglisi rappresenta la quintessenza del peggiore potere siciliano, e c’è chi dice che la massoneria c’entri qualcosa.

In una inchiesta del 2013, Repubblica Palermo ha tentato di fargli i conti in tasca: “Il  problema è sul come Puglisi abbia gestito in questi anni tali incarichi e soprattutto quello di presidente della Fondazione Banco di Sicilia (oggi Fondazione Sicilia). Dall’esame dei bilanci pubblicati dal 2005 al 2011, come rivela oggi la Repubblica, emerge in particolare come siano state ingenti le erogazioni versate dalla Fondazione verso enti nei quali Gianni Puglisi ricopre incarichi di vertice: Acri (associazione delle fondazioni bancarie), membro cda (circa 500.000 euro per congresso nazionale a Palermo), Crui (conferenza dei rettori), vicepresidente (184.000 euro nel 2008, 100.000 nel 2009, 35.000 nel 2010, 35.000 nel 2011), Iulm, UniNettuno (400.000 euro nel 2008 per un progetto formativo, due anni dopo membro cda Consorzio Nettuno), Unesco, Treccani, membro del cda (106.000 euro e in passato aveva erogato 191.000 euro per acquistare 130 copie di un libro su Palermo), Civita Sicilia, presidente (nel 2011 versati 194.000 euro, ultima parte di 450.000 euro convenuti) sono alcuni degli esempi in questione. Come nel 2008 quando sempre la Fondazione ha stanziato 317.000 euro per lo svolgimento della Giornata mondiale di Filosofia, di cui Puglisi è presidente della commissione nazionale. Come non ricordare anche i 60.000 euro per un convegno sui rapporti tra mondo islamico e cristiano svoltosi a Palazzo Branciforte nell’ottobre 2012 e organizzato da Ipalmo di Gianni De Michelis suo vecchio amico nel Psi”.

Vi racconteremo a breve altri dettagli del suo lavoro alla Fondazione Banco di Sicilia.

Quindi anneghiamoci pure, ma cominci a dare il buon esempio saltando per primo nell’Oceano indiano…

La Sicilia, è vero, deve svegliarsi. Cominciando a fare a meno di uomini come lui e di quelli che lo nominano.

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