Tangenti all’assessorato all’Energia: spunta il voto di scambio. Appello ai magistrati: “Scoperchiate il verminaio”

23 novembre 2016

Il dirigente ammette di avere intascato la mazzetta. Ma l’ingegnere che lo  ha corrotto svela molto di più: “I soldi sono l’ultimo problema. Chiedono sempre posti di lavoro e voti”. Per conto di chi? Siciliani Liberi chiede alla Procura di indagare fino in fondo

Sono due le novità di oggi sul caso delle mazzette all’assessorato regionale all’Energia (di cui vi abbiamo parlato qua). La prima: Salvatore Rando, il dirigente accusato di avere intascato 7mila euro in cambio di un decreto di autorizzazione per un impianto di energia fotovoltaica, ha ammesso il fatto. Precisando, come leggiamo sul Giornale di Sicilia, che l’accordo era di 30mila euro da consegnare ‘a rate’. 

La seconda, ancora più allarmante, è che l’ingegner Vincenzo Sucato, consulente per la Sicilia della Rete Rinnovabile Srl, arrestato con l’accusa di corruzione, si è sfogato con i PM, offrendo uno spaccato ancora più allarmante della mazzetta al dirigente: “I soldi sono l’ultimo problema. E’ l’ultima richiesta che arriva a chi fa impresa in Sicilia. Chiedono sempre posti di lavoro e voti. Poi, i ladri di gallina, chiedono soldi. Ma questi sono al livello più basso”.

Chiedono posto di lavoro e voti. Chi? Chi ha chiesto lavoro e voti all’impresa rappresentata da Sucato?

I magistrati indagheranno fino in fondo? A loro si rivolge Massimo Costa, leader di Siciliani Liberi: 

“I burocrati non possono chiedere voti per sé, ma solo per conto di chi li ha messi in quel posto, magari con un incarico a tempo, così frequente in Sicilia. E quindi siamo in presenza di un inquinamento (gigantesco?) della democrazia nella nostra Terra. I politici della casta, odiati, stanno tentando di usare la spesa pubblica per comprarsi la loro sopravvivenza politica”.

“Il burocrate ‘corrotto’ fa comodo a tutti. Diventa – continua Costa- l’emblema dello sperpero pubblico, ci consente di fare altri tagli. Ma, se si scopre che dietro di lui c’è lo stesso politico che quei tagli dovrebbe fare, il rischio è che il Popolo, debitamente informato, tagli le teste ai politici anziché ai burocrati (nel senso del ricambio ovviamente). A questo punto noi chiediamo aiuto, alla Magistratura, come ai giornalisti indipendenti e coraggiosi, se ancora esistono. Scoperchiate questo verminaio. Non è un banale episodio di corruzione”.

In effetti, pare che ci sia molto di più. Non è una novità che il settore delle energie rinnovabili faccia gola a tanti. Alle imprese, in cerca di soldi pubblici, alla mafia come dimostrano le tante inchieste delle Procure siciliane e no.

Per inciso, l’assessorato regionale all’Energia- guidato attualmente da Vania Contraffatto, fedelissima di Davide Faroane-  è considerato, insieme con quello all’agricoltura, tra i più ‘pesanti’, quelli cioè che gestiscono più soldi, fiumi di risorse che arrivano da Bruxelles.

La speranza è che la Procura non si fermi dinnanzi a niente e nessuno, come suo solito.

Interessante, per finire, anche il giudizio di Sucato sui burocrati regionali: “Posso dire che in Sicilia ci sono i funzionari e i dirigenti più preparati d’Italia. Conoscono la procedura a memoria e sono molto competenti. Ma usano la loro conoscenza per non fare. Per fare stancare chi vuole fare. Non si capisce il perché di cinque decreti per lo stesso progetto. Quando siamo venuti a lavorare in Sicilia ci hanno detto che o finivamo falliti o arrestati. Io in galera non avevo alcuna intenzione di andare a finire. Ma ci hanno fatto fallire”….

 

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