Valle del Mela: oltre all’inquinamento dell’elettrodotto si aspetta l’inceneritore di rifiuti. Ma…

28 ottobre 2016

Ma, guarda caso, nel progetto per l’impianto per incenerire i rifiuti non c’è la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA). A cosa servirebbe un inceneritore in una delle zone più inquinate della Sicilia? Intanto per maneggiare piccioli a ridosso di due campagna elettorali: le elezioni regionali del prossimo anno e le elezioni politiche del 2018. Ma il progetto non piace agli abitanti della Valle del Mela. Che, accompagnati dal parroco e dal senatore Francesco Campanella sono andati a trovare l’assessore regionale Vania Contraffato: non certo per parlare del più e del meno  

Tra le tante ‘perle’ del Governo regionale di centrosinistra di Rosario Crocetta ci sono anche gli inceneritori di rifiuti. Che non servono ad affrontare l’emergenza rifiuti della Sicilia, ma ad occuparsi di un altro tipo di ‘emergenza’: mettere in campo lucrosi appalti per centinaia di milioni di Euro a ridosso delle elezioni regionali del prossimo anno e delle elezioni politiche nazionali del 2018. Tra queste ‘perle’ di ‘buona amministrazione’ del ‘rivoluzionario presidente Crocetta c’è anche un inceneritore da realizzare nella Valle del Mela, in provincia di Messina, in un’area già martoriata dall’inquinamento di vecchie centrali elettriche e di un mega elettrodotto realizzato in Sicilia per regalare l’energia al resto d’Italia.

La Valle del Mela, negli anni scorsi, è stata al centro di violente polemiche per via di un elettrodotto con i tralicci dislocati a due passi dai centri abitati. Il risultato di questa follia è una grande presenza di leucemia tra la popolazione di questi luoghi. Cosa, questa, che non ha fermato la realizzazione dell’elettrodotto ‘ascaro’.

Non contento di questo la vecchia politica siciliana – leggere Governo Crocetta – vorrebbe realizzare da queste parti un inceneritore di rifiuti. In effetti, i fumi dello stabilimento industriale di Milazzo, pur appestando i centri della zona – la stessa Milazzo in testa – non inquina abbastanza la Valle del Mela. Da qui la ‘genialata’: visto che l’inquinamento della raffineria di Milazzo sfiora appena queste contrade, beh, gli portiamo un bell’inceneritore sul luogo, così finiamo di ammazzarli.

Ovviamente, gli abitanti della Valle del Mela si difendono. Per un certo periodo sono stati difesi dal Movimento 5 Stelle. Ora a capo della protesta c’è anche il parroco della comunità. E anche il senatore di Sinistra Italiana eletto in Sicilia, Francesco Campanella.

Ieri una delegazione di abitanti della Valle del Mela è stata ricevuta, a Palermo, dall’assessore regionale, Vania Contraffatto. Parliamo della donna che, all’atto del proprio insediamento, parlava di puntare sulla raccolta differenziata dei rifiuti, ma che oggi appoggia la follia degli inceneritori di rifiuti.

In ogni caso l’assessore regionale con delega ai rifiuti è lei. E a lei si sono rivolti gli abitanti della Valle del Mela, accompagnati dal parroco e dal senatore Campanella. Quest’ultimo, dopo l’incontro, ha vergato un comunicato stampa:

“Non è ancora il momento di cantare vittoria, ma apprezziamo l’apertura da parte dell’assessore regionale all’Energia, Vania Contrafatto”.

Neo comunicato dell’esponente di Sinistra italiana leggiamo che l’inceneritore di rifiuti avrebbe cambiato nome: ora si chiama “impianto di ricerca e sperimentazione per la gestione di rifiuti pericolosi e non”.

Apprendiamo anche che gli amministratori dei Comuni della Valle del Mela si sono rivolti all’Irsap, che è l’ente regionale creato dall’attuale Governo regionale per assegnare incarichi legali in nome e per conto di aree industriali ormai desertificate.   

“I sindaci del comprensorio – si legge nel comunicato del senatore Campanella – hanno presentato all’Irsap regionale, all’Irsap di Messina e all’Asp di Messina formale diffida contro la realizzazione dello stabilimento nella zona industriale di Giammoro, nel Comune di Pace del Mela. Tra le accuse mosse dagli amministratori locali, l’assenza della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), che renderebbe nulla anche la domanda di autorizzazione, perché appunto non corredata dai documenti previsti dalla legge”.

Campanella è stupito del fatto che un’opera così importante sia sprovvista della cosiddetta VIA. Noi, conoscendo quello che combinano negli uffici della Regione che si occupano di tutela dell’ambiente non lo siamo affatto.

“Nel corso della mattina (ieri mattina per chi legge ndr) i sindaci, gli amministratori, il parroco della comunità e il senatore di Sinistra Italiana hanno preso parte alla conferenza dei servizi insieme ai vertici della società interessata alla realizzazione del sito, la ESI. A dirla tutta – sottolinea Campanella – nel corso del vertice è emerso che l’ipotesi è ancora tecnicamente indefinita e che, comunque, non è stata depositata ancora alcuna progettazione puntuale”.

Insomma, di pronto ci sono solo i soldi, già disponibili per essere immolati sull’altare di “impianto di ricerca e sperimentazione per la gestione di rifiuti pericolosi e non”.

A margine della conferenza dei servizi, la delegazione ha ottenuto un confronto con l’assessore Contrafatto, che si è impegnata a visitare la Valle del Mela entro fine novembre.

“I vertici aziendali – conclude il senatore Campanella – hanno fornito una descrizione edulcorata del progetto, mentre la gente raccontava dei propri figli ammalati di leucemia. Quella della Valle del Mela è una situazione non più procrastinabile. Serve una bonifica dell’intero territorio, deturpato da decenni di mala politica al servizio delle industrie, ed è necessario farla subito. Apprezziamo la disponibilità dell’assessore nell’ascoltare le esigenze dei territori e saremo pronti ad accompagnarla lungo le zone più deturpate dalle industrie. Lei stessa ha accolto la proposta degli amministratori locali di valutare una ipotesi di sviluppo alternativo del territorio, che i sindaci si sono impegnati a delineare nelle prossime settimane. È chiaro che se alle parole non dovessero seguire i fatti, saremo pronti a dare battaglia in tutte le sedi competenti”.

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