Crocetta rinuncia ai contenziosi 2014: ma l’Ars, con un voto, non gli aveva intimato il contrario?

22 agosto 2016

Sappiamo tutti chi è Rosario Crocetta il ‘rivoluzionario’: un presidente della Regione al servizio di Renzi. Chi in questa storia sta dimostrando di non avere dignità sono i deputati del Parlamento siciliano. Sono quelli che, con un voto, hanno intimato al presidente della Regione di andare avanti con i ricorsi alla Consulta precedenti al 2014. Crocetta sta facendo il contrario perché è quello che è: ma loro cosa sono? Ma non si vergognano? Come mai nessuno di loro parla?

Diligentemente, in esecuzione degli ordini impartitigli da Renzi, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha rinunciato ai primi tre ricorsi alla Corte Costituzionale promossi per sostenere il diritto di noi siciliani a riavere dallo Stato svariate centinaia di milioni di Euro.

Su due di questi ricorsi facenti parte del primo patto scellerato Renzi-Crocetta (quello che risale al Giugno del 2014, con il quale Crocetta ha regalato al Governo nazionale circa 5 miliardi di Euro), l’Assemblea regionale siciliana ha impegnato Crocetta, con un voto d’Aula, ad andare avanti con i ricorsi.

E adesso che succederà?

Siccome l’Assemblea regionale siciliana dei voltagabbana e degli ascari assortiti ha detto successivamente sì alla rinuncia ai ricorsi previsto nel secondo Patto scellerato (che potete approfondire qui), qualche genio della tecnica parlamentare  ne ha concluso che il più contiene il meno, che il no di ieri è sconfessato dal sì di oggi. E il prode cavaliere Crocetta è partito lancia in resta per affossare la Sicilia.

Ma è possibile che il Parlamento siciliano, spogliandosi dei propri poteri e della propria dignità, contraddica se stesso sullo stesso argomento già deliberato? Ma che gente è questa?

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