Autostrade siciliane al CAS? Così l’ANAS risparmia. E a Palermo Orlando sogna altri appalti ferroviari

19 luglio 2016

Rosario Crocetta e Leoluca Orlando, entrambi esponenti del centrosinistra, hanno obiettivi diversi. Il primo sa di essere in uscita. Così, dopo aver ‘incaprettato’ 5 milioni di Siciliani con due ‘Patti scellerati’ che hanno ‘dissanguato’ le finanze regionali potrebbe accettare che lo Stato trasferisca al CAS le competenze dell’ANAS. ‘Ovviamente’ senza il trasferimento delle risorse finanziarie. Orlando, invece, si vuole ricandidare a sindaco di Palermo. Ma siccome il capoluogo dell’Isola non è migliore della Regione, deve far sognare i cittadini con nuovi, mirabolanti Tram…

Ormai i governanti della Sicilia, non sapendo affrontare i problemi del presente, volgono lo sguardo al futuro, provando a gettare fumo negli occhi dei cittadini. A Palermo molte strade sembrano trincee. I cantieri di una grande impresa sbaraccata per mafia sono ancora in piedi, ostacolando la circolazione automobilistica. Dalla città sono spariti oltre mille alberi per fare spazio alle rotaie di un Passante ferroviario costato una barca di soldi (800 milioni di Euro), ma ancora incompleto e di un Tram costato oltre 320 milioni di Euro e usato, sì e no, dall’1-2% della popolazione. E il sindaco Leoluca Orlando che fa? Invece di occuparsi del presente promette altri appalti ferroviari! E la Regione di Rosario Crocetta? Vorrebbe fare gestire al CAS – sigla che sta per Consorzio Autostrade Siciliane – tutte le strade e le autostrade dell’Isola. Il CAS, che non riesce a gestire nemmeno l’autostrada Palermo-Messina – autostrada-colabrodo per antonomasia – chiamato a gestire tutta la viabilità siciliana. Siamo al delirio!

“Una boutade frutto forse delle alte temperature di questo periodo”. Così Santino Barbera, segretario generale della Filca CISL Sicilia, commenta il piano di lavoro presentato dal presidente del CAS, Rosario Faraci.

“Trasformare questo ente in una spa – aggiunge Barbera – e farlo diventare il gestore di tutte le strade dell’Isola, ricorda, per efficacia e possibilità di realizzazione, la trovata del presidente della Regione, Crocetta, di convertire l’AST in una compagnia aerea”.

Meno male che almeno i sindacalisti non perdono di vista la realtà: “La Palermo-Messina – ricorda Santino Barbera – versa in condizioni pietose”. Per non parlare della Messina-Catania – altra autostrada gestita dal CAS – dove si accumulano ritardi su ritardi, tanto che il tratto, dopo la frana di capo d’Alì, è rimasto a unica corsia”.

“Il Consorzio Autostradale Siciliano – rincara Barbera – non riesce a occuparsi in maniera appena sufficiente di due fondamentali arterie, come la Palermo-Messina e la Messina-Catania, entrambe a pagamento, e pensa di gestire tutte le strade siciliane? Saranno dotati di mulo tutti gli abitanti dell’Isola?”.

Come si fa a dare torto al sindacalista della CISL siciliana? A nostro modesto avviso, Barbera dimentica due cose.

La prima è che, per un anno, il CAS ha funzionato. Tra il 2008 e il 2009, quando al vertice c’era la dottoressa Patrizia Valenti. In questo breve lasso di tempo invece di organizzare ‘operazioni’ e invece di spartire collaudi per finanziare la politica il CAS si occupava delle autostrade.

Certo, durò pochissimo. Perché un CAS dove non si fanno ‘operazioni’, dove non si arzigogola con i collaudi e che non manda in malora le autostrade non può andare a genio alla politica.

La seconda cosa – che sfugge al sindacalista della CISL – è che il progetto del Governo Crocetta di affidare al CAS la gestione di tutte le strade dell’Isola potrebbe essere meno campato in aria di quanto sembri. Quasi senza volerlo, Santino Barbera si avvicina alla verità quando sollecita l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio, a firmare l’accordo di programma quadro con l’ANAS.

“Invece di perdere tempo in progetti irrealizzabili – dice il sindacalista della CISL – il Governo regionale sblocchi l’intesa ferma da due anni nei cassetti. Quest’accordo darebbe il via a interventi concreti di manutenzione della viabilità, rimasta per lo più la stessa dai tempi dei Borbone”.

E’ il punto è proprio questo, egregi amici della CISL siciliana: e se il Governo nazionale avesse deciso di risparmiare anche sulle autostrade siciliane? Non lo sapete? Quando Renzi deve risparmiare sulla Sicilia chiama Crocetta a Roma e, insieme, firmano un ‘Patto’ in base al quale il nostro presidente, a nome di 5 milioni di Siciliani, ‘incapretta’ 5 milioni di Siciliani.

Riflettete, amici della CISL: finora i soldi per alcune autostrade siciliane li ha tirati fuori l’ANAS. certo: pochi e con appalti ‘inturciuniati’. E se Renzi avesse deciso di risparmiare anche questi soldi? Basterebbe assegnare le competenze dell’ANAS al CAS. Senza trasferire le risorse finanziarie dallo Stato alla Regione. Pensate che Crocetta, dopo aver firmato ben due ‘Patti scellerati’ che hanno ‘dissanguato’ le finanze regionali, si creerebbe problemi ad accettare – anzi a scaricare sui Siciliani – questa nuova penalizzazione?

Sappiamo che gli amici della CISL siciliana non ‘trattano’ tale argomento non perché non ne comprendano genesi ed effetti, ma perché Roma gli toglie la parola (sono finiti ormai i tempi in cui i vertici della Cisl siciliana influenzavano e davano il là alla CISL nazionale).

Insomma, dietro il CAS spa ci potrebbe essere la volontà del Governo Renzi di evitare che l’ANAS spenda ancora soldi in Sicilia. Siamo visionari? La nostra tesi è semplice: fino a quando Crocetta e il suo Governo non verranno cacciati a furor di popolo, Renzi e il suo PD non si fermeranno, ma continueranno a ‘succhiare’ il sangue dei Siciliani.  

Diverso il discorso di Palermo. Se Crocetta, alla Regione, sa di essere ormai in uscita e attende qualche ricompensa da Renzi per avergli consentito, con i ‘Patti scellerati’, di massacrare le finanze regionali, Orlando a Palermo ci vuole riprovare. Il prossimo anno sarà il candidato del glorioso centrosinistra. Ma la Palermo dell’attuale sindaco non è migliore della Regione di Crocetta.

Diciamolo: la città è allo sbando. Le attività commerciali languono. Le tasse e le imposte comunali sono ai massimi livelli. La disoccupazione impazza. L’economia non c’è. Resistono solo il pubblico impiego e un terziario sempre più asfittico. E l’Amministrazione comunale, pur di ingraziarsi un bel gruppo di associazioni, ha lasciato senza tetto centinaia di famiglie senza casa (come potete leggere qui).

Per mantenersi a galla Orlando non può affidarsi a una realtà amara. Deve utilizzare il sogno. Altre nuove, mirabolanti linee di Tram pronte per il 2021. Il vestito su misura per la sua ricandidatura a sindaco…

Foto tratta da palermomania.it

 

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