Inceneritore nella Valle del Mela: sarà uno scontro duro contro Renzi e Crocetta

18 luglio 2016

I comitati di affari che stanno dietro il progetto per l’inceneritore di rifiuti nella Valle del Mela, in provincia di Messina, hanno un problema: ‘chiudere’ l’operazione milionaria prima del referendum del prossimo Autunno sulle ‘presunte’ riforme costituzionali volute da Renzi (e sponsorizzate dalle banche). L’eventuale sconfitta del capo del Governo nazionale manderebbe all’aria l’affare. Da qui la pressione. Ma comitati e associazioni sono pronti a dare battaglia contro Renzi e contro il Governo regionale di Rosario Crocetta

Com’era nelle previsioni, non sarà facile bloccare la trasformazione di una vecchia centrale elettrica in un inceneritore di rifiuti nella Valle del Mela, in provincia di Messina. L’affare, ‘pilotato’ dal Governo nazionale di ‘sinistra’ di Matteo Renzi, è troppo importante. Di mezzo ci sono i milioni di Euro che verranno spesi in prossimità e durante le campagne elettorali per le elezioni politiche nazionali e per le elezioni regionali del 2018. C’è da giurare che il PD renziano, molto ‘sensibile’ a un certo genere di ‘argomenti’, farà di tutto per portare a termine il progetto.

Fatta la premessa che l’inceneritore di rifiuti della Valle del Mela, oltre ad essere inquinante, non ha nulla a che spartire con l’emergenza rifiuti che oggi travaglia la Sicilia, va detto che il Governo Renzi e il Governo regionale di Rosario Crocetta non hanno ancora partita vinta. Con molta probabilità, con la prepotenza, potrebbero anche averla vinta. Ma pagheranno un alto prezzo politico.

In questo angolo della provincia di Messina la stragrande maggioranza della popolazione – già martoriata da una sommatoria incredibile di agenti inquinanti (inquinamento elettromagnetico causato da un mega elettrodotto che non serve alla Sicilia, la raffineria di Milazzo e altre aziende industriali) – è contraria all’inceneritore e sta dando battaglia.

In prima fila, contro gli affaristi e gli affari legati all’inceneritore ci sono Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini (ADASC), il Comitato NO CSS Inceneritore Valle del Mela e il Coordinamento Ambientale Milazzo Valle del Mela.

Renzi e il suo PD sono forti, arroganti e prepotenti. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. I gruppi economici che stanno dietro a quest’ennesima operazione di ‘saccheggio’ della Valle del Mela hanno la necessità di accelerare. Sanno che in Autunno il capo del Governo potrebbe perdere il referendum sulle ‘presunte’ riforme costituzionali (volute, in realtà, dalle banche). E che lo stesso potrebbe essere ‘cacciato’ da Palazzo Chigi e dalla segreteria nazionale del PD. Andando a casa Renzi si attaccherebbero al tram. Quindi hanno la necessità di iniziare subito.

Questo, tutto sommato, è un vantaggio per chi si oppone a questo ennesimo scempio ambientale. Intanto gli abitanti della Valle del Mela avranno l’opportunità di provare sulla propria pelle di che pasta è fatto il Governo Renzi: e quindi motivi in più per votare No al referendum. In seconda battuta potranno organizzare la battaglia politica e sociale contro l’inceneritore, con manifestazioni e occupazioni. Che sono gli unici strumenti per opporsi agli affaristi dell’inceneritore e a un Governo nazionale di ‘banditi’.

E la Regione siciliana? Ieri, nell’edizione del telegiornale regionale, il presidente Rosario  Crocetta ha dichiarato: “Io ho la sensazione che qualcuno abbia lavorato per l’emergenza apposta per favorire l’autorizzazione veloce per l’impianto inceneritore di San Filippo del Mela…”.

Un modo gesuitico per dire: la regione vorrebbe opporsi al progetto, ma…

“Tale dichiarazione – precisano in un comunicato i responsabili dell’Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini (ADASC), del Comitato NO CSS Inceneritore Valle del Mela e del Coordinamento Ambientale Milazzo Valle del Mela – può essere in parte condivisa, ma non possiamo più assistere soltanto a dichiarazioni a mezzo stampa. E’ bene ricordare che nella prima fase di lotta alla realizzazione dell’inceneritore la Regione siciliana non ha assunto alcuna posizione. Infatti il presidente non ha nemmeno partecipato alla riunione dei sindaci che si è tenuta al teatro Trifiletti di Milazzo il 9 Aprile. Adesso Crocetta assume una posizione contraria solo tramite stampa”, ma i cittadini della Valle del Mela chiedono fatti concreti.

I protagonisti delle associazioni e dei comitati contrari all’inceneritore – con in testa il presidente dell’ADASC, Peppe Maimone – provano a stanare il Governo Crocetta:

“Inizi ad approvare il piano paesaggistico dell’ambito 9, venga sul territorio insieme agli assessori Mariella Lo Bello (Attività produttive) Vania Contrafatto  (Energia) e Maurizio Croce (Territorio e Ambiente) per incontrare sindaci, assessori, consiglieri comunali, associazioni e comitati e spiegare quali azioni concrete il Governo regionale intende intraprendere per bloccare questo scellerato progetto”.

Aggiunge Angela Musumeci Bianchetti presidente del Comitato NO CSS Inceneritore Valle del Mela:

“Sicuramente l’inceneritore non si potrà bloccare tramite dichiarazioni rilasciate a tv e giornali. La Regione siciliana ha la possibilità di evitare l’ennesima pugnalata per il comprensorio della Valle del Mela; non è assolutamente vero che tutto dipende dal Governo centrale essendo un iter ministeriale”.

Le Associazioni e i Comitati chiedono l’approvazione, da parte del Governo regionale, di un apposito atto, da inviare al Ministero dell’Ambiente e a tutti i soggetti interessati, con il quale si dichiara la netta contrarietà alla realizzazione dell’inceneritore presso la centrale termoelettrica di Archi.

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