Regione: Renzi e Baccei sbloccano i 500 milioni di Euro. Ma in cambio chiedono nuovi vincoli…

16 maggio 2016

Di che vincoli si tratti non è ancora dato saperlo. Li commenteremo quando avremo sotto i gli occhi il disegno di legge sulle variazioni di Bilancio che potrebbe essere già stato depositato in Giunta. Anche se non è difficile immaginare di che si tratterà. Renzi e Baccei, in cambio di questi soldi, imporranno ai Siciliani nuove penalizzazioni per riprendersi, sotto varie forme, i soldi che stanno erogando

Il Governo Renzi ha sbloccato i 500 milioni di Euro che la Regione siciliana attende da almeno due mesi? Sembra proprio di sì. Ma c’è una sorpresa che ancora non si conosce nel dettaglio. Sembra che l’esecutivo nazionale abbia detto al Governo regionale: siamo pronti a erogare i 500 milioni di Euro che vi abbiamo promesso, ma in cambio la Regione si deve ‘caricare’ nuovi vincoli.

A quanto si sussurra, la trattativa sarebbe stata condotta a Roma dall’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei. In pratica, dall’uomo che il presidente del Consiglio ha imposto, di fatto, come commissario al Governo Crocetta.

Questi vincoli – che sarebbero già nero su bianco – sarebbero già stati inseriti in un disegno di legge, che potrebbe essere stato già depositato in Giunta. Si tratta del disegno di legge che dovrebbe prendere atto dell’arrivo di questi 500 milioni di Euro, vincoli romani compresi. Soldi che dovrebbero essere oggetto di una manovra.

In pratica, un disegno di legge di variazioni di Bilancio. Ed è proprio questo disegno di legge che potrebbe essere già stato depositato in Giunta.

La domanda è una: in che cosa consistono i vincoli chiesti da Roma?

Non avendo sotto gli occhi il testo, possiamo solo provare a formulare qualche ipotesi. Considerato che quello di Renzi è un Governo di ‘banditi’ e di ‘predoni’, supponiamo che questi vincoli altro non siano che nuove penalizzazioni per la Regione e, in generale, per gli oltre 5 milioni di Siciliani.

Il ragionamento non può prescindere dagli scenari economici nazionali. Leggendo i giornali che si occupano di fatti economici viene fuori che l’Italia, entro un lasso di tempo breve, dovrà evitare un appesantimento dell’IVA. In pratica, dovrà sottoporsi a una serie di vincoli dell’Unione Europea dell’Euro.

Su alcuni giornali c’è scritto che, entro un mese, servirebbe una manovra da 2,5-3 miliardi di Euro. Altri giornali parlano di una manovra da 15 miliardi di Euro circa entro la fine dell’anno. Alcuni notiziari radio di stamattina raccontano di una manovra da 10 miliardi di Euro entro il prossimo Dicembre.

I numeri, come si può notare, sono ‘ballerini’. L’unico dato certo è che il Governo Renzi ha bisogno di soldi. E non c’è bisogno di essere ‘scienziati’ dell’economia per capire che quando un Governo ha bisogno di soldi ha due possibili vie da seguire: o ridurre le spese, o aumentare le entrate.

In pratica, o ridurre la spesa pubblica (tagliando retribuzioni e servizi ai cittadini), o appioppandogli nuove tasse.

In questo scenario il Governo Renzi non erogherà certo alla Regione siciliana 500 milioni di Euro ‘a gratis’, come si usa dire dalle nostre parti.

Certo, come spesso ribadiamo, sono sempre soldi nostri. Ma a questi signori di Roma dei soldi che ci ‘derubano’ ogni anno calpestando lo Statuto autonomistico della nostra Regione non gliene può fregare di meno.

Insomma, se Renzi e la sua ‘banda di briganti’ rispetterà gli impegni assunti a Gennaio con la Regione siciliana ed erogherà 500 milioni di Euro, avrà pronta qualche contromisura: o metterà la Regione nelle condizioni di non spendere questi soldi, o troverà un modo per farli rientrare indirettamente nelle ‘casse’ romane con una serie di penalizzazioni a carico dei Siciliani.

Che cosa si possa inventare il commissario-assessore Baccei per penalizzare ancora la Sicilia non riusciamo a comprenderlo. Già il Bilancio regionale 2015 era striminzito. Quest’anno ha subito un ulteriore taglio di un miliardo e 400 milioni di Euro: e con una riduzione del genere sarà già difficilissimo arrivare alla fine dell’anno, perché migliaia di persone che in Sicilia vivono di spesa pubblica resteranno a bocca asciutta.

La speranza di Renzi di Baccei è che le migliaia di Siciliani rimasti a secco non prendano i forconi e scendano in piazza.

Per il resto, fino a quando quello che un tempo si chiamava “il popolo bue” resterà a casa, al massimo a lamentarsi contro la sorte, Renzi e Baccei non si fermeranno, ma continueranno a ‘spolpare’ la Sicilia aiutati dal PD siciliani di ‘ascari’ e, soprattutto, dai sindaci siciliani di centrosinistra, che sono i veri e propri cavalli di Troia dentro i Comuni della nostra Isola.

Questo vale per il taglio del miliardo e 400 milioni di Euro.

Ma c’è il problema degli altri 500 milioni di Euro: i già citati soldi che il Governo Renzi si è impegnato a versare alla Regione. Questi 500 milioni sono già stati inseriti nel Bilancio regionale 2016 sotto forma di accantonamenti negativi, che a norma della nuova legge nazionale di contabilità – che si applica anche in Sicilia (il Decreto nazionale 118 del 2011) – è un Bilancio di ‘cassa’ e non più di competenza.

Con l’inserimento di 500 milioni di Euro sotto forma di accantonamenti negativi – formula contabile che, secondo alcuni osservatori, non è prevista dalla nuova legge di contabilità – la Regione sta obbligando lo Stato ad erogare i 500 milioni di Euro, pena il default della stessa Regione (ipotesi che al Governo Renzi e ai suoi ‘giannizzeri’ non piace, perché non vogliono perdere altri due anni di governo della Sicilia con un presidente della Regione loro ‘prigioniero’).

A questo punto il Governo Renzi è obbligato ad erogare questi 500 milioni di Euro. Ma, a quanto pare, cambiando le carte in tavola rispetto agi accordi dello scorso Gennaio, l’esecutivo nazionale avrebbe inserito nuovi vincoli a carico della Regione.

Roma dirà ai sindaci siciliani: dei 24 mila precari occupatevi voi tassando i vostri concittadini?

Pretenderà la chiusura delle società controllate dalla Regione?

Proverà a imporre alla Regione la vendita dei propri beni immobili?

O, molto più semplicemente, erogherà, sulla carta, questi 500 milioni di Euro, rinviando l’erogazione vera e propria al momento in cui la Regione ottempererà ad alcune prescrizioni ‘irricevibili’ per la stessa Regione?

La telenovela del Bilancio regionale 2016 non è finita.

Ah, dimenticavamo: Renzi e compagni debbono versare anche i “trenta denari” per le ex Province siciliane. I “trenta denari” simboleggiano un Parlamento siciliano che, grazie a una maggioranza di ‘traditori’, pur di arraffare i soldi, si sono piegati ai voleri romani e hanno approvato la legge-papocchio sulle Città metropolitane che piace tanto al Ministro Delrio.

Il ‘malloppo’ frutto di un Parlamento siciliano ‘inginocchiato’ senza vergogna alla legge-papocchio di Delrio vale un bel po’ di quattrini. Solo per pagare le retribuzioni ai circa 6 mila e 500 dipendenti delle ex Province (sono 6 mila e 500 e non 5 mila e 500, perché ci sono pure i precari) ci vogliono almeno 200 milioni di Euro. Più i soldi che Renzi ha promesso ai sindaci di Palermo e di Catania, rispettivamente, Leoluca Orlando e Enzo Bianco per le nuove Città metropolitane.

Voi li immaginate Renzi, il ministro dell’Economia Padoan e le burocrazie ministeriali che brigano contro la Regione siciliana dai tempi di Einaudi che erogano tutti questi soldi alla Sicilia?

 

Lettera aperta al Presidente Crocetta: si liberi di questi assessori e torni con i Siciliani

 

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