Acqua: parla Vincenzo Lotà, il sindaco renziano che non sembra in linea con l’acqua ai privati di Renzi & company

8 maggio 2016

Riprendiamo alcuni passaggi di un’intervista al neo presidente dell’Assemblea Territoriale idrica di Agrigento, Vincenzo Lotà. Su alcune cose il sindaco di Menfi è moto chiaro e diretto. Come quando dice che non verranno toccati i Comuni che hanno gestito in proprio l’acqua. Su altri punti prevale la mediazione. ma la cosa veramente strana è che non parla di Girgenti Acque…

 

Agrigento, anche per la questione acqua, si confermerà terra di Pirandello, o si farà una cosa seria, tornando alla gestione pubblica del servizio idrico?

Come questo sito ha raccontato, nei giorni scorsi l’Assemblea Territoriale idrica di Agrigento ha eletto come presidente il sindaco di Menfi, Vincenzo Lotà. Eletto – così almeno si è capito – dai sindaci della provincia di Agrigento che non hanno mai ‘digerito’ la gestione privata dell’acqua ad opera di Girgenti Acque. Insomma, un’elezione, quella di Lotà, per estendere a tutta la provincia di Agrigento la gestione pubblica dell’acqua, in barba al PD di Renzi che, come Berlusconi – o forse d’accordo con Berlusconi – vuole invece favorire i privati (come potete leggere qui).

Le cose stanno così, o assisteremo al renzismo che, messo fuori dalla porta, potrebbe rientrare dalla finestra?

L’intervista che il sindaco di Menfi e presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica, Lotà, ha rilasciato al sito del Comune di Menfi in certe prti è chiara, in altre parti lo è un po’ meno.

“Nessuna spaccatura tra ‘ribelli’ e non ‘ribelli’ – dice il sindaco – ma il rispetto delle ‘esperienze esistenti’, così come la garanzia delle gestioni dirette contestualmente ad un ragionamento ‘senza pregiudizi’ sulla possibile forma di gestione idrica: che sia pubblica o privata basta che costi poco”.

In queste tre righe, come potete leggere voi stessi (e come potete leggere per esteso qui tutta l’intervista del sindaco Lotà), c’è un filo di ambiguità. Con un passaggio finale un po’ pirandelliano, in stile Così è se vi pare: l’acqua? che sia pubblica o privata, basta che costi poco…

Allora dove sta la verità? Come nella celebre commedia del drammaturgo agrigentino la verità, visto che c’è di mezzo il PD – partito ambiguo per antonomasia – non sarà facile da rintracciare.

Lotà è stato eletto presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica, come già ricordato, dai sindaci di quei Comuni dell’Agrigentino che non hanno mai ceduto le reti idriche ai privati di Girgenti Acque e dai sindaci che si sono convertiti alla gestione pubblica del servizio idrico.

Ma Lotà – fanno notare tanti osservatori – è anche un esponente del PD renziano: cioè di quella parte del PD che, seguendo le direttive liberiste di Renzi, sta provando ad imporre in tutta l’Italia la gestione dell’acqua da parte dei privati.

Può un renziano andare contro Renzi?

Tra i protagonisti della gestione pubblica dell’acqua ad Agrigento – che poi è gestione da parte dei Comuni – è il sindaco di Bivona, Giovanni Panepinto, che è anche deputato regionale del PD. E con lui altri sindaci della provincia di Agrigento dovrebbero essere favorevoli all’acqua pubblica.

Lotà dice che “nessuno rimarrà indietro”. Forse si riferisce ai Comuni dell’Agrigentino che non hanno a disposizione fonti idriche e che temono di venire penalizzati? Più di quanto li ha penalizzati Girgenti Acque?

Ecco un altro passaggio dell’intervista del nuove presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica che non ci sembra molto chiara:

“La prossima settimana – dice Lotà – sarà eletto il nuovo Consiglio direttivo, perché con la votazione che ha visto eleggere me ed Emilio Messana si è chiusa una tappa. Non c’era una spaccatura tra posizioni diverse, ma solo punti di vista differenti. Siamo stati eletti a rappresentare tutti e 43 i Comuni, pur nelle diversità e pluralità”.

Emilio Messana è il sindaco di Racalmuto, che era sostenuto dai sindaci di quei Comuni che hanno consegnato le reti idriche ai privati. Messana è stato battuto proprio da Lotà.

Lotà annuncia una “rivisitazione e l’aggiornamento dell’attuale Piano d’ambito, e un controllo puntuale sul sistema tariffario per i Comuni consegnatari. Tutto dovrà partire da lì”.

Poi, finalmente, arriva un passaggio chiaro:

“Gli obiettivi – dice Lotà – sono scritti nero su bianco: salvaguardare la situazione di chi già gestisce in modo diretto, per come previsto dalla legge 9 del 2015…”.

Insomma, i Comuni dell’Agrigentino che hanno gestito direttamente il servizio idrico – cioè quelli che non hanno mai consegnato le reti a Girgenti Acque – verranno tutelati. Questa è un’affermazione importante che, con molta probabilità, non piacerà ai renziani e, in particolare, all’assessore regionale che si occupa di questioni legate all’acqua, Vania Contraffatto, e allo sponsor dello stesso assessore, il sottosegretario del PD, Davide Faraone.

Molto importante anche l’ultimo passaggio dell’intervista:

“Le leggi, le circolari e i regolamenti europei – dice Lotà – prevedono gestioni plurime del servizio idrico integrato. L’impostazione della gestione a livello locale la dovranno decidere i sindaci su indicazione delle popolazioni. Per quanto ci riguarda, andremo ad una verifica puntuale delle gestioni attualmente in vigore, sia dirette che esternalizzate, e con molta serenità e nessun pregiudizio – ma nessuna arrendevolezza – ci confronteremo sul tema, anche con le associazioni di cittadini. Questo applicando le leggi esistenti e senza attendere l’esito dell’impugnativa. Se dovessero cambiare le leggi, vedremo”.

L’impugnativa è riferita alla legge regionale sul’acqua pubblica che il Governo Renzi ha impugnato. Ma c’è un’altra legge regionale – che con molta probabilità i renziani hanno sottovalutato -: la legge regionale n. 19 del 2015. E’ la legge che consente ai Comuni di gestire il servizio idrico.

Un altro elemento che non possiamo sottolineare è l’assenza, nell’intervista, di un riferimento a Girgenti Acque. la cosa è un po strana perché si dovrebbe andare a una rescissione dei contratti con questa società. Così, almeno sembrava.

Che dire, alla fine? Che noi non escludiamo qualche colpo di coda dei renziani.

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