L’ultima ‘magia’: fare pagare agli agricoltori siciliani le clientele dei Consorzi di bonifica

4 maggio 2016

L’ultimo scandalo: i Consorzi di Bonifica. Che da decenni non bonificano una mazza. Sono stati riempiti di personale (e di dirigenti strapagati) dalla politica. Ora, però, l’assessore Baccei gli ha tagliato i fondi. E che fanno ‘sti signori d’accordo con la politica? Provano a scaricare i costi sugli agricoltori siciliani (quelli tenuti buoni dai sindaci del PD…)

La politica ha ‘pilotato’ centinaia di assunzioni. L’assessore-commissario all’Economia della Regione siciliana, Alessandro Baccei, ha imposto i tagli. L’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, fa il pesce dentro il barile. Morale: i costi dei Consorzi di Bonifica (costi che, in buona parte, nulla hanno a che vedere con l’irrigazione e, in generale, con l’agricoltura) li pagheranno gli agricoltori siciliani con un aumento dei canoni idrici (cioè del costo dell’acqua per irrigazione).

Ecco a voi la solita Sicilia ‘distratta’, che non riesce a guardare le cose nell’insieme. Mezza Amministrazione regionale, oggi, è senza soldi.Comuni, Province, enti, associazioni, fondazioni. I tagli non hanno risparmiato i Consorzi di bonifica. Enti pubblici che, da decenni, non bonificano nulla, ma si imitano a distribuire l’acqua agli agricoltori.

Enti regionali riempiti di personale dalla politica. Solo che ora i soldi per pagare questo personale – e i dirigenti dei Consorzi di bonifica con stipendi stratosferici – non ci sono più. E che cosa fanno i vertici dei Consorzi di bonifica? Semplice come bere un bicchiere d’acqua: i soldi che la regione di Baccei non gli dà più li vorrebbero far pagare agli agricoltori.

Il tutto in un quadro di totale mancanza di democrazia. Come quasi tutta la Regione siciliana, anche i Consorzi di bonifica sono commissariati. Niente elezioni democratiche. Decidono tutto all’assessorato all’Agricoltura. E sono proprio questi signori ad aver deciso di far pagare i costi del personale dei Consorzi agli agricoltori.

Il Governo regionale ha qualcosa da dire? Ieri il tema è stato affrontato nella terza commissione legislativa dell’Ars. Oggi, forse, la questione arriverà in Aula.

Si dovrebbero trovare i soldi non per pagare l’acqua da dare agli agricoltori, ma per pagare gli stipendi stratosferici ai dirigenti dei Consorzi di bonifica e gli stipendi al personale degli stessi Consorzi. Insomma, si dovrebbero trovare i soldi per non caricare sul groppone degli agricoltori i costi di Consorzi di bonifica quasi inutili.

Dovrebbero essere gli stessi agricoltori, infatti, a gestire l’acqua, magari con gli stessi Consorzi idrici (e non di bonifica, visto che di bonifiche non se ne fanno più). E dovrebbero farlo con una gestione diretta, democratica, operata dagli stessi agricoltori, senza bisogno di migliaia di assunti e di dirigenti che guadagnano più dei dirigenti generali della Regione.

Il parlamentare grillino, Sergio Tancredi, ha presentato un ordine del giorno. Spiega anche di aver individuato anche la fonte di finanziamento.

Il tema, però, è un altro. Ovvero: liberare gli agricoltori siciliani dai Consorzi di bonifica pieni di personale e con dirigenti-paperoni. Gestendoli con elezioni democratiche e non con i commissari che rispondono a interessi politici di parte, spesso clientelari. Il resto sono chiacchiere.

P.S.

Da mesi gli agricoltori siciliani sono tenuti ‘buoni’ dai sindaci del PD. Sono alla fame, ma chissà cosa gli hanno promesso. Infatti non si lamentano. Ora, però, i nodi stanno venendo al pettine… Ora ai sindaci del PD – se la cosa non si chiarirà a breve, le scarpe cominceranno a calzare strette, molto strette…

 

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