Il ‘No’ alla manifestazione del 30 Marzo: anche i sindaci dei Comuni siciliani sono a rimorchio di Renzi, di Crocetta e del PD

4 aprile 2016

E’ bene che i cittadini siciliani sappiano che i sindaci che hanno eletto difendono gli interessi del Governo Renzi, del Governo Crocetta e del PD, non certo gli interessi delle città che amministrano. E’ bene che sappiano che i loro sindaci non hanno partecipato alla manifestazione contro le trivelle per non disturbare il manovratore Renzi e gli ‘ascari’ del Governo siciliano. E’ bene che sappiano che gli attuali sindaci non solo non fanno gli interessi delle città siciliane che amministrano, ma presti li ‘bombarderanno’ con nuove tasse e balzelli comunali!

Paolo Amenta ci aveva detto che l’ANCI Sicilia (Associazione nazionale dei Comuni Italiani) sarebbe stata in prima fila alla manifestazione del 30 marzo scorso contro le trivelle e contro il Governo regionale di Rosario Crocetta. Ma alla manifestazione non c’era uno solo degli oltre 390 sindaci dei Comuni siciliani. Come mai?

Lo chiediamo allo stesso vice presidente dell’ANCI Sicilia, cioè allo stesso Paolo Amenta. Che spiega: “La mia assenza è il frutto di un imprevisto. Sono stato chiamato a partecipare a un incontro sugli ‘Stati generali del Mezzogiorno’ che si è svolto fuori dalla Sicilia. Prima di partire mi sono sentito con i miei colleghi. E mi avevano assicurato che avrebbero preso parte alla manifestazione”.

Facciamo presente ad Amenta che alla manifestazione i sindaci dei Comuni dell’Isola non c’erano.

“Lo so, lo so – ci risponde Amenta -. A quanto pare, qualcuno ha fatto sapere che la manifestazione del 30 Marzo non era solo contro le trivelle, ma anche contro il Governo Crocetta. Così è stato deciso di non partecipare alla manifestazione”.

Di più Amenta non ci dice. Però siccome a noi le cose piace dirle per intero, non possiamo fare a meno di sottolineare che le ragioni della manifestazione del 30 Marzo erano già note da circa un mese.

Lungo le strade di Palermo, per citare esempio, già da un mese a questa parte, era possibile leggere manifesti con l’immagine del presidente Crocetta.

In altre parole, tutti in Sicilia sapevano – compresi i sindaci dei Comuni della nostra Isola – che la manifestazione era anche contro il Governo Crocetta. Ed è anche logico: perché la Regione siciliana presieduta da Crocetta è stata l’unica tra le Regioni italiane coinvolte in questa brutta storia delle trivelle a non presentare ricorso presso la Corte Costituzionale.

E’ chiaro, è logico, è lapalissiano che, in Sicilia, una manifestazione contro le trivelle non poteva che essere anche contro il Governo Crocetta, che ha appoggiato e continua ad appoggiare i petrolieri.

Di fatto, anche i sindaci dei Comuni siciliani – come del resto gli agricoltori (come potete leggere qui) – sono schierati con il Governo Renzi, con il Governo Crocetta e con il PD. Di fatto, questi signori sindaci sono schierati in favore di chi ha penalizzato e continua a penalizzare i Comuni che amministrano e contro gli interessi di chi li ha eletti.

Anche per loro, per questi sindaci pro Renzi, pro Crocetta e pro PD, vale la stessa regola che utilizzeremo con gli agricoltori: per quanto ci riguarda, dove si sono fatti l’estate si faranno l’inverno.

Detto questo, così come abbiamo avvertito i tanti agricoltori siciliani che danno ancora credito a organizzazioni, sindaci e soggetti vari che sono al rimorchio del PD, abbiamo il dovere di avvertire tutti i cittadini siciliani che i loro sindaci non fanno gli interessi delle città che amministrano: al contrario, stanno accettando, in silenzio, i tagli del Governo Renzi e del Governo Crocetta: tagli che sono stati effettuati sulla vostra pelle.

Tagli ai bilanci dei Comuni, egregi cittadini siciliani, che vi faranno pagare a ‘sangue di papa’ con nuove tasse e nuovi balzelli locali: proprio come sta cercando di fare a Palermo il sindaco Leoluca Orlando, che non a caso è il presidente dell’ANCI Sicilia, con il tentativo di fare ‘inghiottire’ ai palermitani la più estesa ZTL d’Europa.

Siccome, tra qualche mese, in molti Comuni siciliani si andrà al voto, è bene che i cittadini siciliani comincino a riflettere su chi difende veramente i loro interessi e su chi, invece, sta tradendo il mandato popolare.

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