Palermo e la ZTL: adesso il sindaco Leoluca Orlando comincia ad avere paura

3 aprile 2016

Orlando comincia a capire di essere finito in un culo di sacco. Così rilascia interviste a destra e a manca spiegando che la ZTL non serve per foraggiare il Tram, ma per ridurre l’inquinamento. Peccato che la stragrande maggioranza dei palermitani sia convinta del contrario. La verità è che il primo cittadino sta cominciando a capire che con questa sceneggiata si è giocato la rielezione

 

Palermo e la ZTL della discordia: adesso il sindaco Leoluca Orlando comincia ad avere paura. Non tanto del giudizio del TAR Sicilia – che sul ricorso contro la Zona a Traffico Limitato si pronuncerà tra qualche giorno – ma degli effetti che questa storia ha avuto e continua ad avere in città. Effetti negativi a catena. Con i cittadini che, di giorno in giorno, sono sempre più convinti che quella portata avanti dall’Amministrazione comunale sia un’odiosa vessazione.

Dalla fine di Dicembre ad oggi Orlando ha parlato pochissimo. Le dichiarazioni le ha rilasciate l’assessore alla Mobilità, Giusto Catania. Che ha solo peggiorato la situazione, inguaiando peraltro il suo partito, Rifondazione comunista, che si ritrova a difendere una scelta amministrativa iniqua.

Così Orlando sta provando a recuperare. Rilascia interviste a giornali e tv.

Ma se l’assessore Catania è stato semplicemente incredibile, lui, Orlando, non sembra più credibile del suo assessore del quale, sempre più in tanti, chiedono le dimissioni.

Il sindaco cerca di spiegare che l’obolo di 100 Euro all’anno per accedere alla Zona a Traffico Limitato – 90 Euro per chi risiede dentro il perimetro della stessa ZTL – non servono per foraggiare il Tram, ma per ridurre l’inquinamento. Orlando non si rende contro che mentre la sua intervista è sulla rete, nella stessa rete ce n’è un’altra del suo assessore Giusto Catania che dice l’esatto contrario. All’intervistatore che lo mette alle strette Catania risponde: conoscete un altro metodo per finanziare la mobilità sostenibile?

Insomma, Orlando e Catania danno l’immagine di una mezza Armata Brancaleone.

Tra l’altro, il discorso di Orlando è in parte contraddittorio. Dice che sarebbe contento se i palermitani non dovessero acquistare il pass: perché, dice sempre il sindaco, significherebbe che nell’area della ZTL ci sarebbe meno inquinamento. E il soldi per il Tram? Si troverebbero da un’altra parte, risponde il sindaco. Con altre tasse?

Ma se una parte dei palermitani ha la possibilità di non acquistare il pass, perché un’altra parte di cittadini – quelli che vivono dentro il perimetro della ZTL – è costretta a pagare i 90 Euro all’anno? Perché questa disparità di trattamento?

La verità è che il sindaco e il suo assessore affondano nelle contraddizioni. Da quando governa la città, l’Amministrazione Orlando ha aumentato la pressione fiscale in modo pesante. Di fatto, i citTramtadini sono diventati il ‘bancomat’ del Comune.

Lo Stato taglia i trasferimenti? E la Giunta Orlando aumenta le tasse. La Regione siciliana riduce i trasferimenti? L’Amministrazione comunale aumenta le tasse. C’è da trovare i soldi per le società collegate al Comune dove gli sprechi e il clientelismo impazzano? Oplà: ecco aumentate le tasse comunali. C’è da trovare i soldi per il Tram? Non c’è problema: ecco la ZTL.

Ora, però, Orlando ha cambiato versione. Dopo che tutti hanno capito che questo balzello serve per foraggiare il Tram, il sindaco cerca di rigirare la frittata. Il primo cittadino è credibile?

Scrive in un comunicato il consigliere comunale di Leva democratica, Orazio La Corte:

“Dopo lo stop imposto dal TAR è necessaria un’operazione chiarezza sia sulla Zona a Traffico Limitato, sia sul Tram, che il Comune – socio unico di AMAT – ha deciso di finanziare proprio con la vendita dei pass”.

La Corte, che annuncia un’interrogazione sulle tariffe della ZTL, smentisce Orlando e aggiunge:

“È ormai chiaro a tutti che la ZTL non è legata alla tutela dell’ambiente, ma al mantenimento del Tram. I conti però non tornano. I 30 milioni all’anno d’introito previsti dall’Amministrazione comunale non sono stati iscritti in bilancio. Dal piano industriale di AMAT risulta che nel 2016 il costo del Tram sia di 16 milioni di Euro, escluso il costo del personale che comunque l’azienda garantirebbe. Ammesso che da un punto di vista contabile il Comune e l’AMAT abbiano agito correttamente, da quale calcolo è stata ricavata la cifra di 30 milioni? Perché la Giunta ha stabilito tariffe così alte per la ZTL, senza una gradazione fra residenti e non residenti?”.

La Corte parla di “inadeguatezza dell’AMAT sia per quanto riguarda il rilascio dei pass della ZTL (al momento sospeso, sia nella gestione del Tram. Le note dolenti – conclude il consigliere di Leva Democratica – non riguardano solo la disorganizzazione dell’Azienda, che i cittadini hanno vissuto sulla loro pelle col fallimentare taglio delle linee dei bus (in parte revocato, senza però migliorare il servizio), ma anche il funzionamento del Tram. Che, nei primi due mesi d’esercizio, avrebbe già accumulato una perdita di chilometri percorsi. A Gennaio sarebbero 20 mila i chilometri in meno percorsi rispetto a quelli programmati (-24%); 15 mila a Febbraio (-20%). I palermitani devono infine sapere che due convogli non sono ancora entrati in servizio”.

Insomma, il sindaco Orlando, questa volta, è messo veramente male. Anche se il TAR Sicilia (Tribunale Amministrativo Regionale), magari per ‘pietà’, il 6 Aprile dovesse dare ragione al Comune, avallando quello che è un oggettivo papocchio amministrativo e contabile, l’Amministrazione comunale ha già perso. Perché avrebbe sempre una buona parte della città contro.

A nostro avviso Orlando, con questa storia della ZTL, si sta giocando la sua rielezione a sindaco, che ormai è sempre più improbabile.

 

 

 

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