Ars: vi raccontiamo come il PD siciliano e i sindacati stanno prendendo in giro i 24 mila forestali

28 febbraio 2016

Di fatto, con l’articolo di legge approvato oggi da Sala d’Ercole il turn over di 24 mila operai della Forestale è stato bloccato. E’ passata la linea dell’assessore Baccei, lunga mano di Renzi in Sicilia. Il tutto per fare risparmiare soldi all’INPS sulla pelle di 24 mila siciliani. In questo articolo vi raccontiamo come politici e sindacalisti stanno ancora una volta prendendo in giro 24 mila persone. Con la connivenza dei sindacalisti

Quello che sta succedendo a Sala d’Ercole sul futuro dei 24 mila operai della Forestale siciliana è semplicemente incredibile. Di fatto, hanno bloccato il turn over. Di fatto, per 4 mesi, la progressione della carriera di 24 mila persone è bloccata. Di fatto, è passata la linea dell’assessore-commissario presidente della Regione siciliana-facente funzioni, Alessandro Baccei. Di fatto, pronto accomodo, l’INPS risparmierà 4 mesi di pagamento di indennità maggiorate.

Eppure, con un a sfacciataggine che è pari solo alla demagogia, i deputati del PD, con in testa Mariella Maggio, Giovanni Panepinto, Baldo Gicciardi e Alice Anselmo si prendono pure il lusso di filosofeggiare sulla mazzata che hanno assestato a 24 mila persone. Ma andiamo con ordine, provando a raccontare come il PD in particolare e tutto il centrosinistra in generale stanno provando a gabbare 24 mila persone.

Un dato è certo e incontrovertibile: l’Aula ha votato per il blocco del turn over, cioè per il blocco della progressione delle carriere di 24 mila forestali. Il PD – con in testa l’assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici, che dovrebbe essere il perno di tutta l’operazione – si è preso 4 mesi di tempo, ovvero i già citati 120 giorni. Entro questa data Governo e Ars dovrebbero varare la riforma del settore forestale, non sappiano se la terza o la quarta riforma di questo comparto da quando il centrosinistra governa (si fa per dire) la Regione siciliana.

La presa in giro è raffinata. E sta passando con la connivenza delle organizzazioni sindacali, con in testa CGIL, CILS e UIL, che in Sicilia sono legare mani e piedi al governo Renzi, che è il vero ‘mandante’ del massacro dei forestali della Sicilia. E lo è non tanto per i conti regionali che sono già disastrati (più di quello che il governo Renzi ha rubato alla Regione siciliana non può rubare), quanto per i conti dell’INPS, che non ne vuole più sapere di pagare le indennità crescenti ai 24 mila operai della Forestale della Sicilia.

Per renderlo chiaro ai lettori, nei mesi in cui i forestali non lavorano percepiscono dall’INPS un’indennità mensile in base ad accordi che risalgono ai primi anni ’80 del secolo passato. L’indennità, ovviamente, aumenta all’aumentare delle giornate lavorative effettuate da ogni operaio. Per questo hanno bloccato il turn over: per pagare di meno i forestali.

Se ci ragionate un attimo, con il blocco del turn over per quattro mesi gli indirizzi E-mail dei giornali e dei giornalisti dovrebbero essere già intasati dai comunicati di tutte le organizzazioni sindacali che annunciano scioperi e occupazioni. Ma questo non sta succedendo. Perché? Perché i sindacati siciliani si stanno ‘giocando’ – perché di questo si tratta – il futuro di 24 mila persone. E o stanno facendo con un cinismo che è pari a quello di Renzi in versione Jobs Act…

Direte: perché gli stessi operai della Forestale non insorgono? Risposta: perché, ancora una volta, li stanno prendendo in giro. Come? Di preciso non lo sappiano, ma lo possiamo immaginare. Proviamo a lavorare ‘d’immaginazione’.

Gli avranno detto: tranquilli, il blocco è temporaneo, ora noi approveremo la riforma e vi garantiremo. Con quali soldi? E qui la presa per i fondelli diventa stratosferica, anzi siderale. La Regione è sostanzialmente fallita, se è vero che ha scippato 59 milioni di Euro al Fondo pensioni dei dipendenti regionali per pagare una minima parte dei soldi che deve erogare a Comuni e Province. I Comuni e le Province sono fallite. Gli unici soldi disponibili sono quelli europei: le risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014-2020, che sono poche rispetto alla precedente Programmazione dei fondi comunitari; e, soprattutto, le risorse del PRS, i 2,2 miliardi di Euro del nuovo Piano di Sviluppo Rurale.

Insomma, è probabile che abbiano detto ai forestali: tranquilli, non scioperate, non scentete in piazza, perché vi garantiremo con i fondi del PSR. Si tratta, ovviamente, di una presa in giro che abbiamo già definito stratosferica. Perché se è vero che, a ‘umma ‘umma, con la Programmazione 2007-2013, fondi dell’FSE e del PSR sono stati dirottati sui forestali (ma al rendiconto dei prossimi mesi Bruxelles potrebbe contestare queste spese improprie), è anche vero che mai e poi mai il PSR 2014-2020 potrà garantire, contemporaneamente, i fondi regionali per pagare le giornate lavoratore e i fondi dell’INPS.

Detto in  soldoni, quello che in questi giorni – e probabilmente in queste ore – i politici siciliani della vecchia politica hanno raccontato ai forestali sono solo enormi bugie. E che la politica sia in malafede lo dimostra il fatto che l’accordo siglato con la ‘riscrittura’ dell’articolo 19 favorisce Baccei e il governo nazionale e penalizza – di fatto gabbandoli – i 24 mila forestali.

Se il turn over non fosse stato bloccato in attesa dell’ennesima ‘riforma’ del settore forestale, forse l’accordo avrebbe avuto un minimo di credibilità. Ma qui hanno bloccato per 4 mesi il turn over in attesa di una riforma.

E’ evidente che i vari Rosario Crocetta, Cracolici e via continuando con lo stato maggiore del PD non sanno cosa fare. Si sono presi quattro mesi di tempo nella speranza che i 24 mila forestali, traditi ancora una volta dai sindacalisti, si convincano ad accettare il blocco della progressione delle carriere e, in prospettiva, la scomparsa dei forestali, un comparto che verrà trasformato in un ruolo unico ad esaurimento.

Se i 24 mila operai della Forestale siciliana non hanno capito questo – se non hanno capito che li stanno solo prendendo in giro – è bene che se ne tornino a casa, perché evidentemente meritano di fare questa fine.

 

 

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