Studenti sbugiardano i libri di storia. A quando in Sicilia professori intellettualmente liberi?

27 febbraio 2016

I ragazzi di una scuola di Battipaglia hanno scoperto i falsi storici contenuti nei libri di scuola in tema di Risorgimento. Sicuramente accompagnati da docenti intellettualmente onesti e liberi. La speranza è che anche gli insegnanti siciliani capiscano che il loro mestiere è inutile se non danno ai ragazzi gli strumenti per discernere la propaganda dalla vera storia

Ecco una notizia che ci era sfuggita ma che merita la nostra (e la vostra) attenzione. Si tratta, infatti, di una di quelle notizie che fa ben sperare, che parla di un risveglio del Sud Italia che, nonostante i pesantissimi attacchi mediatici (i pennivendoli dei grandi giornali hanno criticato gli intellettuali del Mezzogiorno che non accettano più la cultura ufficiale), è ormai inarrestabile.

E’ successo un paio di settimane fa a Battipaglia, in provincia di Salerno. Gli studenti di una classe della scuola media ‘Alfonso Gatto’, guidati certamente da docenti intellettualmente liberi e onesti, hanno mandato a quel paese un libro di storia di stampo nordista, uno dei tanti che hanno ammorbato anche la nostra educazione scolastica raccontandoci una sfilza di bugie sull’Unità d’Italia.

Cosa hanno fatto? Leggendo di un  Sud  arretrato e barbaro, praticamente senza risorse prima dell’Unità d’Italia sul libro Chiedi alla Storia – autori Amerini e Roveda, edito da Bruno Mondadori -, hanno deciso di approfondire il tema rivolgendosi alla storiografia. Dimostrando che si trovavano dinnanzi ad un falso storico.

Gli alunni hanno, infatti, recuperato gli atti della Conferenza internazionale di Parigi del 1856, che assegnava al regno dei Borbone un premio per lo sviluppo industriale, e hanno fatto riferimento alla quotazione della Borsa parigina che prima del 1860 premiava la rendita dello stato napoletano. Ed ancora, tra i tanti documenti, i ragazzi hanno fatto riferimento a una lettera del 1899 dello storico Giustino Fortunato che rilevava le «floridissime condizioni» del Meridione prima dell’unificazione.

Insomma, intelligenza critica che deriva da un insegnamento vero. «Purtroppo – ha detto Fortunato Ricco, dirigente della Gatto – molti manuali di storia inquadrano le tappe preunitarie in ottica di sudditanza del Sud. Bene hanno fatto gli studenti a evidenziare queste ombre».

E bene hanno fatto i professori ad accompagnarli in questa ricerca critica della verità storica.

Quanti professori siciliani stanno facendo la stessa cosa? Quando capiranno che il loro mestiere è inutile se non danno ai ragazzi gli strumenti per discernere la propaganda dalla vera storia? Quanti stanno cercando di fare capire ai ragazzi che la Sicilia ha una storia che non è mai stata raccontata? Certamente ce ne sono, ma a giudicare dai risultati, sono ancora pochi.

Oggi vogliamo essere ottimisti. E pensare che questo risveglio non esclude la Sicilia e non escluderà le sue sue scuole.

Ricordiamo che anche noi stiamo facendo, per quello che possiamo, la nostra parte con una serie di articoli (alcuni li trovate in allegato in rosso) che cercando di svelare il vero volto del Risorgimento e dell’Unità d’Italia.

 foto di copertina tratta da il mattino.it

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