Appalti & Tram a Palermo: prendi i soldi e scappa. E i palermitani? Che paghino le ZTL e non rompano le scatole!

20 febbraio 2016

Alla fine, se ci ragioniamo, il taglio degli alberi di Piazza Politeama che ha scatenato le proteste dei cittadini non è servito a nulla. Perché il gruppo imprenditoriale che sta realizzando i lavori ferroviari nel cuore della città, distruggendo alberi, Piazza e marciapiedi, è muru c’u muru cu ‘u spitali. Insomma, fra poco ci diranno che hanno scherzato. Cosa resterà di questa ‘appaltopoli’ ferroviaria? Le cose certe sono due: il maldestro tentativo dell’attuale Amministrazione comunale di recuperare piccioli con le ZTL e l’ennesimo colpo alle attività commerciali della città

Ricordate, cittadini palermitani, quando nei mesi scorsi la città si è svegliata con la metà degli alberi di Piazza Politeama tagliati? Motivo: bisogna fare spazio alla stazione ferroviaria che deve essere realizzata nella piazza principale della città. Sì, nella piazza che ha fatto la storia di Palermo. Lo hanno deciso i cittadini palermitani con un referendum? No. L’ha deciso l’Amministrazione comunale? No. Ricordate? Ricordare cosa hanno detto gli amministratori comunali davanti agli alberi tagliati della Piazza più importante della città? Il Comune in questa storia è spettatore. Rete Ferroviaria Italiana (RFI) è la stazione appaltante; ITALFER è l’agente tecnico. E il gruppo TECNIS di Catania – che come si dice dalle nostre parti è muru c’u muru cu ‘u spitali e sta realizzando i lavori con ritardi incredibili – non ha nulla a che spartire con il Comune di Palermo.

Pensate, cittadini palermitani: la TECNIS – azienda catanese che è stata commissariata in seguito all’interdittiva antimafia che ha travolto i suoi vertici lo scorso anno – avrebbe realizzato appena il 2 per cento dei lavori, o giù di lì, rispetto al progetto. Con questo 2 per cento, ma guarda un po’, ha massacrato gli alberi di Piazza Politeama e ha incasinato il traffico automobilistico in mezza città (via Lazio, via Sicilia, via Emerico Amari: tutte sventrate e oggi lasciate a metà).

La TECNIS gestisce un ‘pezzo’ di un progetto faraonico, frutto di un’impuntatura ideologica della fatua, vacua e salottiera sinistra palermitana, composta, alla fine, di rinnegati dell’ex Pci e da rinnegati dell’ex sinistra DC, ovvero dal peggio della politica siciliana degli ultimi cento anni. Questo progetto ‘intelligente’ punta a trasformare Palermo in una città di appalti & treni.

I catanesi della TECNIS – colpiti anche loro dalla ‘Nemesi’ che sta decimando i protagonisti di una tragicomica stagione antimafia contrassegnata dagli affari – si dovrebbero occupare della ‘chiusura’ di un improprio ‘anello ferroviario’, che in realtà è un mezzo semicerchio. Appalto da circa 150 milioni di Euro che va avanti a spizzichi e bocconi.

Per la cronaca, le altre due gambe della ‘ferroviarizzazione’ del capoluogo siciliano sono il Passante ferroviario, appalto da 800 milioni di Euro, opera falsamente ‘inaugurata’ nei giorni scorsi dal sindaco Leoluca Orlando e dal renziano ministro Graziano Delrio (hanno aperto in frett’e furia le stazioni Lolli e Guadagna, forse per giustificare il flop di TECNIS e dell’anello ferroviario che Orlando e Delrio conoscono benissimo) e le tre linea di Tram in funzione:15 chilometri, sì e no, di ferrovia in città, senza gallerie, costate oltre 320 milioni di Euro: una cifra colossale con lavori gestiti – non a caso – in ‘caduta libera’. Vergogne appaltizie a tutti i livelli.

In totale sono oltre un miliardo e 200 milioni di Euro di appalti. Una barca di denaro pubblico gestita in modo opaco (incredibile quello che ha scritto l’Autorità nazionale anticorruzione nell’Ottobre del 2014 sui lavori delle tre linea di Tram!: incredibile che ancora non sia successo nulla!) per avere solo tre linee di Tram funzionanti che servono una frazione minima di popolazione e che, di fatto, almeno fino ad ora, hanno solo aumentato il caos nelle strade cittadine. Basta percorrere via Nortarbartolo dalle 10 di mattina alle 13 per vedere circolare i Tram semivuoti mentre tutt’intorno va in scena il traffico automobilistico impazzito!

Ma la scena, oggi, la ‘meritano’ la TECNIS e l’anello ferroviario. Con quest’ultimo che non si capisce se verrà chiuso o rimarrà aperto. In questa storia va segnalato il ‘gesuitismo’ dell’Amministrazione comunale di Palermo. Quando nei mesi scorsi mezza città si è ribellata contro il taglio degli alberi di Piazza Politeama – e contro il vergognoso taglio di oltre mille alberi in tutta la città (e meno male che tra gli assessori comunali Orlando ha preso due docenti della facoltà di Agraria…) – il sindaco Orlando e l’assessore Emilio Arcuri hanno raccontato quello che stanno raccontando oggi: che loro con le scelte della TECNIS non c’entrano. Poi, però, una parte degli alberi di Piazza Politeama è stata risparmiata. Li ha risparmiati la TECNIS o il Comune? Non si capisce.

Ricordate, cittadini palermitani? I problemi giudiziari – la già citata ‘Nemesi’ che ha travolto il tragicomico mondo dell’antimafia degli affari – avevano già colpito la TECNIS. Ma la stessa azienda catanese e l’Amministrazione Orlando avevano già deciso di chiudere via Emerico Amari un mese prima di Natale. A questi signori della città, dei cittadini, delle attività commerciali non gliene poteva fregare di meno. E non gliene può fregare di meno. Gli appalti – i loro appalti – innanzi tutto.

Anche in questo caso c’è stata una sollevazione popolare. Così la chiusura di via Emerico Amari è stata rinviata di un mese. Dopo le vacanze natalizie, nel nome dell’anello ferroviario, via Amari è stata chiusa. Per la gioia di un traffico automobilistico sempre più ingovernabile.

Ora si scopre quello che tutti sapevano: e cioè che i catanesi della TECNIS hanno problemi economici. La scoperta dell’acqua calda.

E ora? Alcuni dicono che i lavori debbono andare avanti. Altri dicono che si debbono “ripristinare i luoghi”: che significherebbe spendere un’altra barca di soldi per bloccare i lavori e rimettere tutto a posto come prima.

Intanto la città è nel caos. Il traffico automobilistico è un delirio. E in fondo è quello che hanno sempre fortissimamente voluto i salottieri della sinistra panormita, i teorici di una ‘città etica’ che deve ‘educare’ i cittadini: loro, ‘sti personaggi che abbiamo già conosciuto negli anni ’90 del secolo passato, sarebbero gli ‘educatori’, mentre i cittadini che rimangono per ore intrappolati nel traffico sono i maleducati da educare. Restano nel traffico? Fatti loro! Vi potrà sembrare strano, assurdo, incredibile, ma guardate che questi ragionano così.

Interessante, anche, il ruolo che in questa stagione di appalti a ruota libera & ferrata si sono ritagliati i ‘compagni’ di Rifondazione comunista con in testa Giusto Catania, l’assessore comunale alla ‘Mobilità’: parola beffarda, visto che ha immobilizzato una città con le sue opzioni ‘intelligenti’.

Come dimenticare che, per far partire le tre linee di Tram, sono state sbaraccate alcune linee dell’AMAT? E quali linee hanno sbaraccato? Chi hanno lasciato a piedi i ‘geniali’ amministratori di Palermo? Naturalmente gli abitanti di alcuni quartieri popolari! Compresi gli studenti di questi quartieri popolari, che una bella mattina non sapevano nemmeno come recarsi a scuola. Insomma, una scelta degna di Rifondazione comunista: “Compagni, l’autobus dell’AMAT fa male e la passeggiata a piedi fa cantare…”.

E oggi? Con la faccia di bronzo, gli attuali amministratori comunali dicono che la città non può essere lasciata così, che le trincee aperte da questa lunga e tormentata stagione ‘appaltizia’ (e anche lucrosa per alcuni: ma non vi diciamo per chi: vediamo se l’indovinate voi…) non possono ostacolare il traffico automobilistico.

Queste le parole pronunciate dai protagonisti dell’Amministrazione comunale, come se loro fossero ‘terzi’ al caos che le loro scelte dissennate hanno creato. 

Simpatici, Orlando e i suoi assessori. Quando c’è da inaugurare il Tram sono in prima fila per prendersi i meriti. Quando nel nome del Tram la città rimane nel caos – ed è quello che sta succedendo – loro non c’entrano nulla, anzi sono parte lesa. Mischini!, si direbbe dalle nostre parti. E la cosa bella sapete qual è? Che questi signori pensano di essere credibili!

Hanno anche la sfacciataggine di difendere i commercianti e, in generale, i cittadini palermitani. Pensate: vogliono introdurre una mega ZTL (una Zona a Traffico Limitato che si annuncia come la più grande d’Europa) che dovrebbe servire a riempire le ‘casse’ comunali che gli attuali amministratori della città hanno svuotato con le società collegate allo stesso Comune (che, detto per inciso, hanno più dipendenti-elettori delle società collegate di tutta la Regione siciliana!), con i consulenti a gogò-gogò, con le commesse affidate a ditte esterne e con un ricorso massiccio e incredibile ai debiti fuori bilancio (altro scandalo che le ‘autorità’ non hanno ancora sanzionato, al di là delle parole). Infine, una parte di questa ‘refurtiva’ dovrebbe servire per foraggiare le tre linee di Tram, che naturalmente operano in perdita. Tutto a spese dei cittadini palermitani. Senza ritegno. 

I commercianti della città verranno massacrati. Perché, vuoi o non vuoi, tantissimi palermitani non pagheranno quella che, alla fine, come scriviamo spesso, è una tassa di circolazione aggiuntiva e abusiva: 100 Euro all’anno per ogni automobile per fare continuare a ingrassare le clientele del Comune. Sì, tanti palermitani non pagheranno l’obolo per la ZTL e ridurranno al minimo la loro presenza all’interno del grande perimetro che racchiude le due programmate Zone a Traffico Limitato. La stessa cosa faranno i pendolari che ogni giorno arrivano dai centri vicini. La gente, ovviamente, proverà a difendersi da questi vampiri del Comune di Palermo.

La flessione delle vendite sarà l’epilogo inevitabile di quest’ennesima manovra da pubblicani di evangelica memoria. Un altro colpo alle attività commerciali di Palermo già provate da una viabilità stradale bloccata e in alcuni casi distrutta dal valzer degli appalti ferroviari.  

Il tutto in un guazzabuglio di ingiustizie e di disparità: i commercianti che operano dentro il perimetro delle due ZTL non pagherebbero; chi lavora negli stessi esercizi commerciali dovrebbe pagare (chi presta servizio in un negozio se la passa meglio del titolare e più pagare l’obolo di 100 Euro al Comune? non si capisce); i fornitori degli esercizi commerciali dovrebbero pagare; chi abita dentro il perimetro delle ZTL deve pagare.

Insomma, il Comune di Palermo ha bisogno di soldi. I 150 milioni di Euro all’anno in più di pressione fiscale non bastano: ci vogliono altri piccioli, altre tasse. Il governo Renzi insegna che a pagare debbono essere i cittadini: e Orlando e i suoi assessori, ormai, sono più renziani di Renzi: tasse, ZTL, autovelox, contravvenzioni, tasse, tasse, tasse…

P.S.

Retro-pensiero: volete vedere che ‘sta gazzarra della TECNIS, alla fine, verrà utilizzata per fare arrivare un’altra caterva di fondi pubblici per appalti & amici? I soldi non mancano: i miliardi di Euro – in media 10 miliardi all’anno – che il governo nazionale scippa al Bilancio della Regione. Scommettiamo che tra un po’ diranno che bisogna completare le opere e che arriverà un’altra ‘miliardata’ di Euro? Tanto si tratta di investimenti che vanno a ingrassare le Ferrovie e le antimafia appaltizie, non certo la Sicilia…

Fatto 100 quello che ogni anno l’assessore-commissario della Regione, Alessandro Baccei, toglie alla Sicilia, ne fanno tornare 30 agli amici di Palermo per appalti ferroviari. Alla fine ‘loro’ ci guadagnano. E ai palermitani? Per loro bastano le trincee nelle strade, il Tram semivuoto, gli alberi tagliati e le ZTL per spennarli…

Chiamali fissa!   

Foto tratta da palermo.repubblica.it

 

 

 

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