Oltre lo ‘scalpo’ dei forestali, Baccei vuole anche ‘incaprettare’ circa 900 dirigenti regionali

6 febbraio 2016

Il viaggio a Roma di qualche giorno fa di Baccei era una sceneggiata. L’assessore sa benissimo che il governo Renzi ‘caccerà’ i 500 milioni di Euro per consentire all’Ars di chiudere la manovra economica e finanziaria 2016 solo dopo che Sala d’Ercole bloccherà il turn over dei forestali e dopo che taglierà la parte variabile alle retribuzioni di circa 900 dirigenti regionali. I deputati dell’Ars, per ora, hanno risposto picche presentando mille e 600 emendamenti circa alla manovra di Baccei. Ma resistere al ‘commissario’ assessore-rullo compressore non sarà facile…

Il blocco del turn over per i circa 23 mila operai della Forestale siciliana non è il solo obiettivo che l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, deve assolutamente raggiungere. Il ‘commissario’ dei conti economici della Regione nominato da Renzi deve portare a casa un secondo risultato che non è riuscito a raggiungere lo scorso anno: la riduzione del numero dei dirigenti della Regione siciliana. Su questo punto lo scontro con l’Assemblea regionale siciliana si annuncia duro. Ma Baccei si giocherà una carta molto importante: i soldi che debbono arrivare da Roma.

Com’è noto, il governo Renzi prima ha ‘svuotato’ le ‘casse’ della Regione siciliana. E l’ha fatto con gli accantonamenti annuali per il ‘presunto’ risanamento dell’Italia (un miliardo e 200 milioni di Euro in media ogni anno), trattenendo, inoltre, entrate di pertinenza della Regione.

Di fatto, come questo blog scrive spesso, i prelievi forzosi operati da Renzi hanno creato un ‘buco’ nei conti regionali di circa 2 miliardi e 300-2 miliardi e 400 milioni di Euro.

L’assessore Baccei e i suoi collaboratori, a questo punto, hanno effettuato tre manovre. In prima battuta hanno sistemato il Bilancio 2016, ‘infilandovi’ dentro tutte le spese obbligatorie (sanità, mutui, spese per il personale, lasciando in sospeso solo i fondi per i dirigenti). Poi hanno ‘spalmato’ tagli orizzontali per circa un miliardo di Euro in tutti i capitoli della Finanziaria. Quindi hanno sistemato la stessa Finanziaria 2016.

Di fatto, Baccei e i suoi collaboratori hanno scritto una manovra di previsione con un ‘buco’ di un miliardo e 400 milioni di Euro circa. Di questo miliardo e 400 milioni di Euro, 900 milioni di Euro sono stati inseriti come fondi normali, cioè presenti: e in effetti nella Finanziaria nazionale 2016 (che oggi si chiama legge di Stabilità), c’è uno stanziamento di 900 milioni di Euro in favore della Regione siciliana. Poi hanno inserito nella manovra 500 milioni di Euro di accantonamenti negativi, ovvero soldi che potranno essere utilizzati solo dopo che Roma erogherà questi 500 milioni di Euro.

Una settimana prima dell’avvio della discussione della manovra 2016 in commissione Bilancio e Finanze dell’Ars (prevista per Lunedì prossimo) – cioè qualche giorno fa – l’assessore Baccei è volato a Roma con la scusa di chiudere la vicenda dei 500 milioni di Euro che il governo Renzi deve ancora erogare alla Sicilia. Il Ministero dell’Economia ha fatto sapere allo stesso Baccei che i 500 milioni di Euro verranno erogati solo dopo che il Parlamento siciliano avrà “completato le riforme”. Ovvero: ‘incaprettare’ i forestali siciliani togliendogli il turn over e dimezzare il numero di dirigenti regionali.

Ovviamente, il viaggio di Baccei a Roma era una sceneggiata. L’assessore sapeva benissimo che Roma non avrebbe ‘cacciato’ i 500 milioni di Euro. E che li ‘caccerà’ solo dopo che la politica siciliana consegnerà alle burocrazie ministeriali gli ‘scalpi’ degli operai della Forestale e dopo la riduzione dello stipendio a circa 900 dirigenti regionali.

Sui forestali abbiamo già scritto in questo articolo (che potete leggere qui). Sui dirigenti regionali Roma fa il seguente ragionamento: lo Stato opera con un dirigente ogni 13 dipendenti; la Regione siciliana opera con un dirigente ogni 5 dipendenti. Troppi, a parere delle burocrazia ministeriali, che con la storia dei 500 milioni di Euro ancora da erogare alla Regione siciliana tengono il coltello dalla parte del manico. Inutile ricordare che la Regione siciliana ha più competenze rispetto ad altre Regioni italiane: competenze che sono state cedute alla Sicilia proprio dallo Stato. Renzi e compagni, quando di parla della Sicilia, vogliono solo ‘sparagnare’ e basta.

Resta da capire: cosa vorrebbe fare Baccei? ‘Degradare’ la metà circa degli attuali mille e 800 dirigenti regionali a Funzionari? Di fatto è così. Considerato che la Sicilia, nel passato, è stata amministrata dagli spagnoli – e che quindi nella nostra Isola esistono i cosiddetti ‘spagnolismi’ (l’apparenza in contrasto con l’essenza), l’assessore non sembra molto interessato ai ‘titoli’, ma solo alla parte economica.

Insomma, i dirigenti regionali continueranno ad essere definiti tali. Solo che a circa 900 dirigenti verrà tolta la parte variabile. Ragazzi, lo dobbiamo dire: la ‘botta’ per circa 900 attuali dirigenti regionali potrebbe essere veramente dura, perché passerebbero da uno stipendio mensile di circa 3 mila e 800 Euro a mille 800-2000 Euro!

Su questo punto – come del resto sul blocco del turn over degli operai della Forestale – lo scontro si annuncia durissimo. I parlamentari dell’Ars sembrano intenzionati a resistere. E, in effetti, in vista dell’avvio della discussione della legge di Stabilità regionale 2016 (anche Bilancio e Finanziaria regionali adesso si chiamano così) in commissione Bilancio e Finanze dell’Ars – prevista, come già ricordato, per Lunedì 8 Febbraio – hanno presentato circa mille e 600 emendamenti, alcuni dei quali soppressivi: ovvero che puntano ad eliminare parti della manovra scritta da Baccei.

Questo passaggio della vita politica e parlamentare ci consente di osservare un fatto che questo blog scrive spesso: e cioè il sostanziale commissariamento della Regione siciliana da parte del governo Renzi.

Da una parte, a difendere la manovra, troviamo l’assessore-commissario Baccei; dall’altra parte ci sono i deputati dell’Ars, compreso il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che in materia di conti economici, come si può notare, non ha alcuna voce in capitolo.

In termini politici, se così si può dire, i renziani del PD dovrebbero essere schierati con l’assessore Baccei (e tra questi ci dovrebbero essere anche gli ex cuffariani ‘intruppati’ nel Partito Democratico siciliano, di cui si discute tanto in queste ore, anche se, in verità, qualche ex cuffariano è schierato contro Baccei, in difesa degli operai della Forestale e dei dirigenti regionali).

Come finirà? L’abbiamo anticipato con la vicenda dei forestali e lo ribadiamo anche per ciò che riguarda i dirigenti regionali: male. Perché gli ‘scalpi’ di operai della Forestale e dei dirigenti regionali Renzi li avrebbe voluti già lo scorso anno. Baccei, un anno fa, si è fermato, visto che di soldi dei siciliani a Roma ne aveva già portati tanti. Ma quest’anno il ‘commissario’ di Renzi in Sicilia non si dovrebbe fermare. Secondo noi tirerà dritto.

Anche perché, lo ribadiamo ancora una volta, ha il coltello dalla parte del manico: i 500 milioni di Euro che Roma si terrà se l’Ars non avallerà la stretta su forestali e dirigenti regionali.

 

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