Salviamo la lingua italiana 1/ “Sono reduce da un sondaggio…”

18 gennaio 2016

Il nostro blog inizia oggi una nuova rubrica sulla lingua italiana che ogni giorno viene straziata e martoriata. Anzi, se vogliamo essere precisi, su come provare a salvare la lingua italiana dagli strafalcioni che ci capita di leggere o di ascoltare qua e là. In una prima fase ci asterremo dal fare il nome del peccatore e citeremo solo il peccato, ma in caso di recidiva saremo costretti a fare precisi riferimenti

Parte da oggi un nuova rubrica: Salviamo la lingua italiana. Un vasto programma di recupero di una lingua che proprio da  quelli che dovrebbero usarla  correttamente, quelli che parlano al pubblico, i giornalisti della carta stampata e televisivi e i commentatori televisivi (ma non solo, ci sono politici e professionisti), viene straziata e martoriata.

A rischio però, oltre che la lingua, ci sono grammatica e sintassi, e quindi la logica, la capacità di esprimere  con chiarezza concetti e  quindi la capacità di dare forma corretta ai propri pensieri e farsi capire.

Rileveremo le malefatte nel loro contesto e le correggeremo. In una prima fase ci asterremo dal fare il nome del peccatore e citeremo solo il peccato, ma in caso di recidiva saremo costretti a fare precisi riferimenti.

Così imparano.

Cercheremo inoltre, ove possibile, di mettere al riparo la nostra lingua dai barbarismi inutili e dalle truci contaminazioni tra lingua straniera  e lingua  italiana (esempio, chattare,) o da uso narcisistico di locuzioni straniere in luogo dell’esistente  corrispondente italiano, corrispondente che ogni volta  identificheremo e metteremo a disposizione dei nostri lettori.(es. legge sul lavoro invece di jobs act).

La rubrica è aperta al contributo dei lettori del blog.

Cominciamo.

  • TG 3 regionale delle 14,00 di giovedì scorso.

Il conduttore, al posto della parola italiana prosieguo, se ne inventa un’altra simile: PROSEGUIO.

  • Commentatori di partite di calcio (tutti): Un tiro (in porta) importante.

L’aggettivo importante significa: 1) che è opportuno, necessario tenere in debita considerazione; 2) autorevole, influente.

Quindi un tiro in porta influente. Non  c’è da ridere?

– Commentatore  sportivo Sky:  “Ci sono tutte le prerogative per vincere”.

– Tutti i giornalisti di cronaca giudiziaria in ogni occasione: “Al TIZIO sono stati comminati 10 anni di galera”.

“Comminare”  in lingua italiana significa minacciare. Dal latino “cum minari”. E’ il codice che commina le pene (Chiunque commetta il tal reato è condannato a tot  anni di reclusione). Ed è il giudice che irroga, infligge la pena. Stiamoci attenti!

– Deputatessa  del PD alla trasmissione TV “Piazza pulita”: “Sono reduce da un sondaggio”

– Ultima perla: Nel commento alla notizia riportata dal Giornale di Sicilia sulla donazione di Unicredit all’Orto botanico di Palermo di un terreno contiguo, si legge “… una notizia che il rettore dell’Università (da cui dipende l’Orto) approva con gran favore”

 

Ma come si può!!

 

 

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