Terza pagina

La vita illusoria delle comunità virtuali

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  • La riflessione di un grande pensatore su uno dei tempi più presenti nel nostro tempo 

In quanti oggi riescono a raccogliere i propri pensieri?

Le comunità virtuali che hanno sostituto quelle naturali, creano solo l’illusione di intimità e una finzione di comunità. Non sono validi sostituti del sedersi insieme ad un tavolo, guardarsi in faccia, avere una conversazione reale. Né sono in grado queste comunità virtuali di dare sostanza all’identità personale, la ragione primaria per cui le si cerca. Rendono semmai più difficile di quanto non sia già accordarsi con se stessi. Le persone camminano qua e la con l’auricolare parlando ad alta voce da soli, come schizofrenici, paranoici, incuranti di ciò che sta loro intorno. L’introspezione è un’attività che sta scomparendo. Sempre più persone, quando si trovano a fronteggiare momenti di solitudine nella propria auto, per strada o alla cassa del supermercato, invece di raccogliere i pensieri, controllano se ci sono messaggi sul cellulare per avere qualche brandello di evidenza che dimostri loro che qualcuno da qualche parte, forse li vuole o ha bisogno di loro (foto a destra tratta da Wikipedia).

Zygmunt Bauman

#zygmuntbauman

Tratto dalla pagina Facebook Collettivo Culturale TuttoMondo

Foto di prima pagina tratta da Virgilio Sapere 

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