Mattinale

La guerra in Ucraina sta provocando il fallimento sul debito degli Stati Uniti d’America. Germania sotto tiro?/ MATTINALE 918

Condividi
  • Se ciò avverrà in America si conteranno milioni di disoccupati. Tutto questo avviene mentre i media occidentali continuano a disinformare o a non informare sul reale andamento della guerra in Ucraina 
  • Se l’economia russa dopo un anno e quattro mesi circa di guerra cresce, ebbene, ciò sta avvenendo perché mezzo mondo – rigorosamente non occidentale – sta aiutando il Paese di Putin 
  • L’America di Biden è a un bivio: accettare il default o interrompere la guerra in Ucraina mentre incombe l’ombra di Donald Trump
  • Gli americani, benché in grande difficoltà, stanno cercando di mettere in crisi l’asse Berlino-Mosca-Pechino. E, soprattutto, non si fidano dell’Unione europea che considerano infida… 

Se ciò avverrà in America si conteranno milioni di disoccupati. Tutto questo avviene mentre i media occidentali continuano a disinformare o a non informare sul reale andamento della guerra in Ucraina 

Quello che le cronache ufficiali non raccontano è che ieri, mentre il presidente dell’Ucraina, Zelensky, era in visita in Italia, decine e decine di città ucraina venivano bombardate russi. In pratica, ieri, i raid aerei non hanno dato tregua ai cittadini di quello che resta dell’Ucraina. I mezzi di informazione occidentali magnificano l’avanzata non dei militari ucraini ma dei militari ucraini e dei militari occidentali a a Bakhmut. Ma evitano di sottolineare due notizie che non sono certo di ininfluente rilievo. La prima notizia è che i militari ucraini e occidentali non sembrano molto convinti di avanzare a Bakhmut. Si aspettavano dai russi una resistenza che non c’è stata e non c’è. Fa parte della storia militare della Russia fare avanzare il nemico nel proprio territorio per poi inventarsi qualche diavoleria. Da qui le preoccupazioni dei militari occidentali e ucraini. La seconda notizia è che la tanto agognata controffensiva occidentale e ucraina è cominciata da due, forse da tre giorni. Ma i mezzi di informazione occidentali non ne danno notizia. Come già accennato, si parla soltanto, senza enfasi, dei militari occidentali e ucraini che hanno ‘conquistato’ un paio di Km dentro Bakhmut. Ma – lo ribadiamo – non si parla della controffensiva iniziata contro i russi. Perché? Intanto perché mentre occidentali e ucraini avanzano per qualche km a Bakhmut, i raid degli aerei russi, come già ricordato, stanno colpendo decine di città ucraine: e questo stride un po’ – forse più di un po’ – con i militari occidentali e ucraini che stanno ‘vincendo’ a Bakhmut. E poi perché se la controffensiva dovesse rivelarsi un flop, grazie alla solita, ridicola disinformazione e assenza di informazione occidentale si potrà sempre dire che la controffensiva occidentale e ucraina non è mai iniziata…

 

Se l’economia russa dopo un anno e quattro mesi circa di guerra cresce, ebbene, ciò sta avvenendo perché mezzo mondo – rigorosamente non occidentale – sta aiutando il Paese di Putin

In questi “mezzucci da dozzina” utilizzati dall’informazione occidentale si condensa tutto il dramma dello stesso Occidente. Pensate un po’: quando la guerra in Ucraina è iniziativa – fine Febbraio dello scorso anno – la Russia, raccontavano i media occidentali, sarebbe fallita prima dell’arrivo dell’Estate 2022 e il problema del tragicomico racconto occidentale sarebbe stato quello di aiutare il presidente della Russia, Vladimir Putin, a tirarsi fuori dal pantano dove si era cacciato. Oggi sono gli Stati Uniti d’America a rischio default mentre l’economia della Russia cresce più delle economie occidentali. La Russia è in guerra da un anno e tre mesi circa. Questo Paese di circa 150 milioni di abitanti in questo periodo di tempo ha messo in campo militari e armamenti a profusione. Le bombe che ormai da tanti mesi tormentano l’Ucraina sono armi molto costose. Cosa vogliamo dire? Semplice: che se la Russia non fosse stata aiutata in modo massiccio a quest’ora sarebbe già fallita da un pezzo. Certo, è alleata della Cina. Ma questo non basta a spiegare il grande dispiegamento di militari e di armi della Russia e la contestuale crescita economica della stessa Russia. Non ci vuole molto a capire che oltre l’80% dei Paesi del mondo – Paesi che non si sono schierati con l’Ucraina – in un modo o nell’altro stanno aiutando la Russia.

 

L’America di Biden è a un bivio: accettare il default o interrompere la guerra in Ucraina mentre incombe l’ombra di Donald Trump

Certi osservatori occidentali dicono che sì, ci sono Paesi del mondo schierati con la Russia ma tanti altri Paesi del mondo non sono schierati con la Russia e fanno solo i propri interessi. Questi ‘sapienti’, però, si dovrebbero chiedere perché i tanti Paesi del mondo che non sono schierati con la Russia, nel perseguire i propri interessi, finiscono per favorire la stessa Russia. Il problema non sta soltanto nel cercare di capire il perché ciò sta avvenendo: il problema è che ciò sta avvenendo, con effetti devastanti per l’Occidente, in testa Stati Uniti e Unione europea. Il possibile default degli Stati Uniti d’America non lo stiamo inventando noi: ne ha scritto nei giorni scorsi Money.it in un articolo dal titolo che non dà spazi a dubbi: “Usa verso la disfatta sul debito: sarà ‘catastrofe economica’ per Yellen“. Per la cronaca, Janet Louise Yellen è un’economista e politica statunitense, Segretario al Tesoro dal 26 Gennaio 2021, ex presidente della Federal Reserve, la Banca centrale americana. Non è, insomma, l’ultima arrivata ed è, soprattutto, una fedelissima del Partito Democratico che oggi governa l’America con il presidente Joe Biden. Il rischio per gli Stati Uniti d’America è serio: “Gli analisti – leggiamo nell’articolo di Money.it – sembrano comunque concordi sul fatto che un fallimento sul debito degli Stati Uniti comporterebbe la perdita di milioni di posti di lavoro, aumentando al contempo i pagamenti delle famiglie su mutui, prestiti per le auto e carte di credito. Il tutto, in uno scenario di turbolenza bancaria e aumento dei tassi di interesse”. L’amministrazione Biden si trova davanti a un bivio: continuare la guerra in Ucraina e andare incontro la default, con effetti devastanti per l’economia statunitense; interrompere la guerra in Ucraina dando la vittoria alla Russia e alla Cina. In nessuno dei due casi gli Stati Uniti ne usciranno bene e in nessuno dei due casi il presidente Biden, tra circa un anno e messo – ammesso che si ricandidi – vincerà le elezioni. Tanto più che la Magistratura americana comincia a prendere le distanze dai Democratici di Biden: l’ex presidente Donald Trump, finito sotto processo per una questione di donne, non è finito in galera (sarebbe stata ridicolo!) e, soprattutto, non ha ricevuto una condanna che gli impedisce di ricandidarsi.

 

Gli americani, benché in grande difficoltà, stanno cercando di mettere in crisi l’asse Berlino-Mosca-Pechino. E, soprattutto, non si fidano dell’Unione europea che considerano infida 

Di fatto, la guerra in Ucraina sta distruggendo l’economia statunitense, mentre l’economia russa cresce, sostenuta – piaccia o no ma è così – direttamente e indirettamente da tutti i Paesi del mondo che oggi non si riconoscono nell’Occidente e nel dollaro americano. A parte l’attuale Papa, che non ha né il carisma, né il passo dello statista, c’è da chiedersi: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ieri hanno ricevuto Zelensky in pompa magna, hanno contezza di quello che sta succedendo nel mondo, dall’Ucraina agli Stati Uniti d’America? Come si usa dire in Sicilia, “dicono vero” o stanno recitando un copione? Di certo, della situazione, non sembra averne contezza la Commissione europea, se è vero che il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, nei giorni scorsi, si è prodotto in un vaneggiamento che definire fuori dalla realtà è poco. Per questo signore, l’Unione europea, come leggiamo su un canale Telegram, “dovrebbe entrare in modalità economia di guerra, accelerando gli appalti pubblici per la produzione di armi e rimuovendo qualsiasi barriera normativa all’orario di lavoro in relazione all’industria delle armi”. Anche in questo caso: dice la verità o recita un copione per ingannare gli americani? Tutto questo mentre gli americani stanno costringendo la Germania a ‘cacciare’ oltre 2 miliardi di euro da consegnare a Zelensky che oggi, dopo il viaggio di ieri in Italia, è a colloquio con i vertici politici tedeschi per incassare l’obolo. Al di là delle difficoltà di Biden, gli Stati Uniti stanno facendo di tutto per far saltare l’asse Berlino-Mosca-Pechino. E questa è oggettivamente una bella mossa, perché mette in difficoltà la Germania che, in questo momento, non potrà derubare questi 2 miliardi e oltre di euro agli altri Paesi della Ue con le solite truffe del debito pubblico, dello spread, dei Patti di stabilità e via continuando. Gli americani sanno perfettamente che la Germania non ha mai chiuso i rapporti con la Russia e la Cina, non ha caso ha sabotato i gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2. Questo primo salasso di oltre 2 miliardi di euro serve agli USA anche per provare a bloccare la strategia cinese di assalto alle banche occidentali, se è vero che almeno due grandi banche tedesche sono a rischio default e la Cina, in questo momento, non ha interesse a far saltare per aria il sistema bancario degli alleati tedeschi. Gli americani hanno capito che l’Unione europea li sta prendendo in giro e, facendo saltare la Germania, contano di mandare in frantumi anche la Ue? non dimentichiamo che la Ue, poco prima dello scoppio della guerra in Ucraina, aveva siglato un accordo con Russia e Cina per contribuire a fare affondare il dollaro americano…

Foto tratta da IlSussidiario.net

Pubblicato da