Sul Titanic

Sull’Ast Governo regionale diviso con le organizzazioni sindacali che minacciano di bloccare i servizi in tutta l’Isola

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  • Sulla vertenza Ast spa nota congiunta di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl autoferrotranvieri 
  • Anche se l’Ast è in crisi il blocco dei bus dell’Azienda regionale provocherebbe il caos in tutta la Sicilia   
  • Che succederà la prossima settimana?  

Sulla vertenza Ast spa nota congiunta di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl autoferrotranvieri 

Si complica la vertenza Ast, sigla che sta per Azienda siciliana trasporti. Si tratta di un’Azienda storica, che fa capo alla Regione siciliana, che opera nella nostra Isola dalla fine degli anni ’40 del secolo passato. Per oltre 70 anni è andata avanti, sopravvivendo anche alla presenza delle ‘voraci’ autolinee private. Ma, a quanto pare, non sta resistendo a un ‘altra forma di voracità, ben più insidiosa dello stesso mercato: la voracità clientelare della politica siciliana che negli ultimi anni ha riempito l’Ast di nuovi assunti facendo saltare i conti economici aziendali. Il risultato è la crisi dell’Azienda, con il Governo regionale che non sembra unito sulla ‘ricetta’ per fronteggiare i problemi dell’Ast. Sembrerebbe che il presidente della Regione, Renato Schifani, guarderebbe con interesse alla privatizzazione della società (l’Ast è una società per azioni controllata dalla Regione siciliana), mentre l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, sembrerebbe più propenso al proseguimento dell’attuale gestione, magari con una ricapitalizzazione. In questo contesto non è facile capire cosa succederà, visto che è in corso una sorta di temporeggiamento della politica. Da qui una nota congiunta dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali. A scrivere sono  i segretari regionali di Filt Cgil Alessandro Grasso, Fit Cisl Dionisio Giordano, Uiltrasporti Agostino Falanga, Faisa Cisal Aldo Moschella ed Ugl autoferrotranvieri Giuseppe Scannella. 

 

Anche se l’Ast è in crisi il blocco dei bus dell’Azienda regionale provocherebbe il caos in tutta la Sicilia   

“Lo avevamo chiaramente detto e lo abbiamo già fatto – si legge nella nota dei sindacati – l’assenza di confronto con le parti sociali determinerebbe la mobilitazione dei lavoratori. E’ già accaduto mesi fa, due giornate di sit-in sotto la sede istituzionale dell’Ast spa e un presidio sotto la sede dell’assessorato regionale alle Infrastrutture che avevano fatto ripartire il dialogo su un’azione condivisa quale elemento valoriale per il salvataggio ed il rilancio dell’Azienda. Ma adesso si è ripiombati nel silenzio, se dobbiamo riprendere le iniziative di protesta per avere il confronto con l’Azienda e con la proprietaria Regione siciliana siamo pronti a farlo, ma questa volta ci si costringe a bloccare i servizi in tutta l’Isola”. Non c’è bisogno di precisare che il blocco dei bus dell’Ats determinerebbe il caos in tutta la Sicilia. “Non sono questi i tempi del confronto sindacale soprattutto quando un’Azienda è in stato di crisi – si legge sempre nella nota sindacale – la preoccupazione tra i lavoratori per le sorti della società (cioè della stessa Ast ndr) si accresce ogni giorno, al momento non ci sono certezze ma fiumi di corrispondenza tra la Regione siciliana e l’azienda”. I rappresentanti sindacali precisano di avere già chiesto un incontro con i vertici dell’Ast: “Se è pur vero che è prioritario” i vertici dell’Ast si impegnino “al massimo per consegnare bilanci e piano di risanamento per uscire da questa fase di grande criticità – dicono sempre i rappresentanti delle organizzazioni sindacali – è altrettanto vero che l’Azienda è viva e necessita quotidianamente delle giuste attenzioni del suo management per proseguire i servizi d’istituto. E su questo versante, quello della corretta organizzazione interna, del rispetto dei ruoli, dell’efficace pianificazione per il funzionamento dei servizi, abbiamo l’impressione di un’Azienda in confusione, con plurimi e sovrapposti ‘centri di comando’ che risultano inefficaci nella soluzione delle problematiche presenti nelle diverse agenzie della Sicilia, a volte persino in palese contrasto con le disposizioni del direttore generale, troppo spesso con disposizioni prive del necessario e propedeutico confronto con le parti sociali”.

 

Che succederà la prossima settimana?  

I rappresentanti sindacali segnalano “la suggestione dell’ineluttabilità degli accadimenti aziendali interni” , ricordano l’impegno che il Presidente della Regione, Renato Schifani, che “ha messo in campo con la nomina del professor Michele Perrino”; e precisano che la Regione ha “il dovere, attraverso le sue articolazioni assessoriali interessate, in primis l’assessorato all’Economia, di dare una risposta alle richieste continue di confronto che abbiamo a più riprese sollecitato e fino ad oggi rimaste lettera morta. L’auspicio è di non dover attivare il confronto con l’assessore Falcone (Marco Falcone, assessore regionale all’Economia ndr) attraverso il presidio permanente dei lavoratori sotto la sede dell’assessorato, ripetendo ciò che abbiamo già concretizzato nei confronti dell’assessorato alle Infrastrutture”. la sensazione – lo ribadiamo – è che il Governo regionale sia diviso sui provvedimenti da assumere. Divisioni che danno vita all’immobilismo. Sarà interessante capire cosa succederà la prossima settimana.

Foto tratta da Il Cittadino di Messina 

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