Agricoltura

Gli ‘alimenti’ (o quasi…) a base di insetti dovranno essere venduti in scaffali dedicati con etichette chiare

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  • Lo ha stabilito il Governo di Giorgia Meloni
  • Attenzione alle allergie legate alla nutrizione a base di insetti macinati 

Ma come avverte la pagina Facebook Foodiverso la dizione “farina di insetti” è sbagliata, perché la farina è una sola e deriva dal grano 

Anche noi abbiamo sbagliato: anche noi, a proposito di una delle ultime trovate geniali dell’Unione europea – fare mangiare insetti ai cittadini europei desiderosi di queste nuove ‘leccornie’ – abbiamo scritto “farine di insetti”. Non abbiamo riflettuto bene. Si tratta, infatti, di polvere di insetti, o insetti in polvere o, ancora, insetti macinati. Particolare, non esattamente di poco conto, che fa notare la pagina Facebook Foodiverso: “Per noi la ‘farina’ di insetti non esiste, esiste solo quella di grano. Punto. Il sostantivo farina ha una nobiltà distante anni luce dalla POLVERE SGRASSATA DI INSETTI”. Foodiverso commenta anche i primi provvedimento adottati dal Ministro delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida: “Bene i primi 4 decreti appena firmati dal ministro Lollobrigida che impongono la vendita di questi prodotti in scaffali dedicati. Ma occorre anche cambiare nome: si risolverebbero molti equivoci. #farinadiinsetti #farina #polveresgrassatadidinsetti #cibo”.

 

Attenzione alle allergie legate alla nutrizione a base di insetti macinati 

In base ai provvedimenti adottati dal Ministro Lollobrigida, i ‘cibi’ (o quasi…) a base di insetti dovranno essere etichettati in modo visibile e venduti, nei centri commerciali, in scaffali dedicati. Non apprezziamo l’operato del Ministro Lollobrigida, però questa volta sta facendo una cosa giusta. Non abbiamo ancora letto i decreti e ci auguriamo che nelle confezioni che contengono prodotti a base di insetti macinati si segnalino la possibilità di allergie. Per esempio, chi è allergico ai crostacei è probabile che sia allergico anche ai prodotti a base di insetti. Su questi e altri aspetti legati ai possibili danni all’organismo umano abbiamo ripreso e pubblicato un articolo di Paolo Caruso, agronomo  e consulente esterno del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania. Molta attenzione dovrà essere posta all’etichettatura. Su questo punto, nei giorni scorsi, è intervenuto l’assessore regionale all’Agricoltura della Sicilia, Luca Sammartino, chiedendo di rendere ben leggibili le etichette che indicano che un prodotto continue e polvere di insetti. Semplicemente penosi i mezzi di informazione che difendono un’Unione europea fallimentare anche in materia di cibo, che ci ricordano che nel 2050 la popolazione sulla Terra arriverà a 10 miliardi di persone e bisognerà trovare fonti di cibo alternative. Questa è una grandissima minchiata. Infatti, man mano che l’economia di Cina e India crescerà diminuirà la natalità. Gli attuali 3 miliardi di abitanti di Cina e India sono destinati, nel giro di pochi anni, a stabilizzarsi. Con molta probabilità, assisteremo anche a una decrescita della popolazione in questi due grandi Paesi. Anche l’Africa, con la ‘regia’ della Cina e della Russia, finirà di essere sfruttata dall’Occidente. In prospettiva anche la popolazione dell’Africa si stabilizzerà. Tra l’altro, non sappiamo come finirà con i cambiamenti climatici in corso che non sono sono certo elementi naturali che faranno aumentare la popolazione del Pianeta: anzi.

Foto tratto dal Secolo D’Italia 

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