J'Accuse

Rigassificatori & dintorni, ovvero le scelte di Piombino, Gioia Tauro e Porto Empedocle e la sospensione della democrazia

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  • Il TAR Lazio ha sospeso in via cautelativa i lavori per la realizzazione del rigassificatore a Piombino, nel cuore del centro abitato 
  • Il progetto per il rigassificatore di Piombino non tiene conto del passaggio dei traghetti turistici, degli allevamenti ittici, delle aree adiacenti da bonificare e delle 129 prescrizioni inviate da enti, associazioni, movimenti e istituzioni
  • E dopo Piombino rigassificatori anche a Gioia Tauro e in Sicilia, a Porto Empedocle, a due passi dalla Valle dei Templi di Agrigento 

da Alessio Lattuca
Presidente Movimento per la Sostenibilità
riceviamo e pubblichiamo 

Il TAR Lazio ha sospeso in via cautelativa i lavori per la realizzazione del rigassificatore a Piombino, nel cuore del centro abitato 

È probabile ed auspicabile che il TAR del Lazio metta ordine nell’ inquietante vicenda che si è via via delineata, in merito alla follia di collocare un pericoloso impianto di rigassificazione nel cuore della città di Piombino. La sospensione cautelare dei lavori, incautamente iniziati (che evidenziano il plus di tracotanza), sarà la necessaria affermazione della legalità e una risposta seppure non definitiva alla richiesta di sicurezza che proviene dalle comunità giustamente terrorizzate, in ultimo, dalle dichiarazioni del ministro Gilberto Pichetto in continuità con l’asincrona quanto irresponsabile scelta del passato Governo di Mario Draghi. Il quale ritiene di non dover osservare le stringenti norme che regolano le procedure per il rilascio delle autorizzazioni (condivise da fior di scienziati e da raffinati giuristi e sottoscritte dai governi europei) come la Direttiva Seveso 96/82/CE diretta alla prevenzione ed al controllo dei rischi di accadimento di incidenti rilevanti, connessi con impianti e sostanze pericolosi. Ma è, al tempo stesso, gravissimo e insopportabile che la politica dimostri che per essa non abbia alcun valore (e che anzi sia non solo superflua ma sia di ostacolo al dispiegarsi della cosiddetta modernità), la Convenzione di Aarhus approvata e sottoscritta dalla Comunità europea con la Decisione 2005/370/CE, che ha trovato attuazione nella Direttiva 2003/4/CE sull’accesso all’informazione ambientale recentemente chiarita dalla Comunicazione (COM(2012)95), con la quale la Commissione identifica la democrazia e l’accesso all’informazione come priorità fondamentale. Tutte questioni che la politica avrebbe il dovere di valorizzare piuttosto che operare scelte anacronistiche e in contrasto anche con tutte le decisioni adottate e propagandati dal governo Draghi a Roma e in ultimo a Glasgow: tutte orientate al contenimento delle emissioni e per contenere il riscaldamento climatico.

 

Il progetto per il rigassificatore di Piombino non tiene conto del passaggio dei traghetti turistici, degli allevamenti ittici, delle aree adiacenti da bonificare e delle 129 prescrizioni inviate da enti, associazioni, movimenti e istituzioni

Ma ciò che accade nel Paese assume sempre più le sembianze del paradosso, perché appare indifferente ai pericoli che derivano dalle ondate di calore, siccità, incendi, innalzamento del livello del mare e ai danni causati alle infrastrutture costiere. E non considera affatto il prevedibile scenario che attende il Mediterraneo entro la fine del secolo, o forse anche molto prima, se la temperatura globale aumenterà ai livelli attuali e non verranno messe in campo strategie sistemiche di adattamento. Tutti elementi palesi che rappresentano una politica insensibile alla situazione che si prospetta e alla velocità con cui determinati fenomeni si stanno manifestando e che portano a pensare che questa sarà la ‘vera emergenza” dei prossimi anni. Ed è davvero drammatico che la politica possa pensare che le incertezze, le perplessità, le paure per la salute e per l’economia espressi dalle comunità resilienti siano orpelli e che le osservazioni manifestate nel mese di agosto da enti, associazioni, persone, comprese quelle prodotte dal Movimento per la Sostenibilità, siano da cestinare. Ciò che rattrista e spaventa è la saldatura delle politiche del “commissario” PD Giani (espressione dell’area progressista) con il governo di destra e che offre uno spaccato preoccupante per le sorti del Paese, perché non considera la salute e la sicurezza delle comunità – e nel caso di Piombino – un valore! E consegna nelle mani di SNAM, una società privata (seppure partecipata dal Tesoro) che, evidentemente, tende al profitto, la sconsiderata possibilità (operata frettolosamente e in regime che rasenta il dispotico) di aprire il cantiere e di scegliere tra profitto, salute e democrazia. Con l’avallo del “commissario” che non tiene in considerazione le 129 prescrizioni inviate da enti, associazioni, movimenti, istituzioni che pongono i necessari paletti rispetto alla collocazione della nave di 293 metri nel porto di Piombino. E non prende in esame i problemi che riguardano il passaggio dei traghetti turistici, l’allevamento ittico, aree adiacenti da bonificare e molto altro e, in definitiva, l’economia, posto che sia falsa la narrazione artatamente propagandata che sarebbe in corso una emergenza.

 

E dopo Piombino rigassificatori anche a Gioia Tauro e in Sicilia, a Porto Empedocle, a due passi dalla Valle dei Templi di Agrigento 

È, in definitiva, la plastica dimostrazione che la falsità consiste nel fatto che le riserve sono strapiene, che il Paese ha esportato gas in quantità superiore del 600% rispetto al 2021 e che la politica non sia corsa tempestivamente ai ripari per assicurare al Paese il Piano Energetico: indispensabile strumento per l’ armonico sviluppo delle rinnovabili. Rappresenta d’altro canto la cocente delusione di coloro che, ancora, credono nel valore della democrazia e speravano che il cambio di governo portasse a soluzioni differenti. Devono, loro malgrado, prendere atto della triste realtà che considera (in modo del tutto incoerente) il rigassificatore di Piombino una imprescindibile soluzione alla crisi energetica e che la fretta non sia un disvalore. Fanno finta di non accorgersi che il progetto sia del tutto avventato e nasconda inconfessabili interessi, come emerge dall’ insensatezza manifestata dai governi al Cop 27 in Egitto. Decisioni, probabilmente, alimentate dai 600 lobbisti delle energie fossili presenti e della finanza speculativa i quali attraverso metodologie green washing continuano a turlupinare l’universo. Unitamente agli evidenti interessi statunitensi i cui players sono pronti ad offrire all’Italia a prezzo salato il GNL da rigassificare a Piombino e negli impianti di rigassificazione che il ministro si propone di collocare a Gioia Tauro e, perfino, a Porto Empedocle in zona Kaos, sotto il pino di Pirandello, a ridosso della buffer zone UNESCO – Valle dei Templi. Fregandosene, alla grande, delle norme che tutelano l’archeologia, il paesaggio, l’ambiente e a discapito della sicurezza, della salute, dell’economia e del futuro delle comunità che abitano quei suggestivi luoghi.

Foto tratta da Italia Oggi 

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