J'Accuse

Alla Protezione civile siciliana va detto che “l’imprevedibile” con i cambiamenti climatici in corso è solo una scusa

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  • Alluvione di Trapani: perché non siamo d’accordo con il capo della Protezione civile della Sicilia, ingegnere Salvo Cocina
  • La politica siciliana, in questi anni, cos’ha fatto in materia di prevenzione delle alluvioni? Quello che ha fatto in materia di prevenzione degli incendi boschivi, ovvero poco o nulla
  • Perché servono subito 30 mila operai forestali per presidiare il territorio siciliano. Due aree fragili della Sicilia: le fiumare del Messinese e Mondello-Partanna Mondello a Palermo

Alluvione di Trapani: perché non siamo d’accordo con il capo della Protezione civile della Sicilia, ingegnere Salvo Cocina

Confessiamo che siamo rimasti stupiti nel leggere le dichiarazioni del capo della Protezione civile regionale della Sicilia, ingegnere Salvo Cocina, in riferimento all’alluvione che ha colpito in questi giorni Trapani e alcune aree di questa provincia. Leggiamo la sua dichiarazione: “Trapani e il circondario sono stati colpiti recentemente da quattro eventi alluvionali, di cui due veramente forti, preceduti da una allerta gialla o arancione. Si tratta di fenomeni meteo improvvisi, imprevedibili, che rilasciano copiose quantità di acqua in poche decine di minuti, sovraccaricando le fognature, i canali e i torrenti. Come Protezione civile siamo seriamente preoccupati perché questi eventi severi avvengono con maggiore frequenza in un contesto generale di cambiamenti climatici. Dobbiamo imparare a conviverci e fare le opere di prevenzione strutturale che mitigano il rischio, le quali, tuttavia, richiedono investimento di risorse e tempi lunghi. Nelle more, dobbiamo garantire la sicurezza dei cittadini e dei beni attraverso una maggiore attività di previsione, con gli avvisi meteo, e di prevenzione, con l’allertamento delle strutture di Protezione civile, nonché soprattutto una forte azione di sensibilizzazione dei cittadini”.

La politica siciliana, in questi anni, cos’ha fatto in materia di prevenzione delle alluvioni? Quello che ha fatto in materia di prevenzione degli incendi boschivi, ovvero poco o nulla

Sul fatto che questi “fenomeni meteo” siano “improvvisi” ci siamo a metà, tant’è vero che lo stesso Cocina parla di due eventi “veramente forti preceduti da una allerta gialla o arancione”. Insomma, se c’è l’allerta la parola “improvvisi” suona un po’ stonata, perché una previsione c’è: non precisa al millimetro ma c’è. Non siamo per niente d’accordo, invece, là dove l’ingegnere Cocina afferma che si tratta di eventi “imprevedibili”. Cosa c’è di imprevedibile se ci troviamo in un “contesto generale di cambiamenti climatici”, come riconosce e scrive lo stesso capo della Protezione civile regionale? Chi conosce Trapani almeno un po’ sa che i pericoli di allagamenti sono sempre dietro l’angolo. Se in un luogo l’acqua ristagna – come a Trapani – allagamenti e, purtroppo, alluvioni sono da mettere nel conto, specie  in un “contesto generale di cambiamenti climatici”. La Protezione civile interviene quando un problema si materializza, della prevenzione si dovrebbe occupare la politica. Ebbene, la politica siciliana, in questi anni, cos’ha fatto in materia di prevenzione delle alluvioni? Quello che ha fatto in materia di prevenzione degli incendi boschivi, ovvero poco o nulla. Diamo atto al Governo regionale uscente di Nello Musumeci di aver impegnato tante risorse finanziarie extra regionali per combattere il disseto idrogeologico. Dopo le alluvioni del Catanese e del Siracusano dello scorso anno il Governo Musumeci ha cominciato anche a intervenire per regimare i corsi d’acqua. Si è trattato di interventi sparsi qua e là, senza un disegno programmatico preciso. E’ mancata la pianificazione degli interventi e non si capisce chi sta effettuando tali opere. La Regione siciliana o soggetti privati?

Perché servono subito 30 mila operai forestali per presidiare il territorio siciliano. Due aree fragili della Sicilia: le fiumare del Messinese e Mondello-Partanna Mondello a Palermo

La cosa più logica – noi la proponiamo dal Novembre del 2021 – è l’assunzione di almeno 30 mila operai forestali per fronteggiare gli incendi boschivi e per intervenire sui corsi d’acqua grandi e piccoli per limitare i danni da eventuali alluvioni. Su una cosa concordiamo con l’ingegnere Cocina: gli eventi climatici severi avvengono con maggiore frequenza in un contesto generale di cambiamenti climatici. La situazione climatica peggiorerà. Per questo, a nostro modesto avviso, bisognerebbe intervenire subito con la presenza dell’uomo nel territorio. Se le aree verdi della Sicilia non verranno presidiate con un servizio H24 da squadre di operai forestali gli incendi non daranno tregua, anche perché dietro gli incendi boschivi – fenomeno mondiale – c’è una strategia terroristica e criminale che in Sicilia, fino d oggi, è stata sottovalutata, se non ignorata. Sul fronte delle eventuali alluvioni ci sono aree siciliane estremamente fragili, in parte diventate tali per interventi errati realizzati negli anni passati, in parte perché ci sono aree sulle quali non ci sono mai stati interventi di prevenzione, aree che sono state ‘cementificate’ in modo dissennato. Tra le prime – aree contrassegnate da interventi errati realizzati negli anni passati – ci sono le Fiumare del Messinese con i letti dei fiumi ‘cementificati’: non vogliamo pensare cosa succederebbe in queste zone in presenza di eventi meteorologici estremi. Un altro luogo che citiamo spesso come possibile area fragile è Mondello-Partanna Mondello a Palermo: qui, in un’area che fino ai primi del ‘900 era una palude – e quindi in quanto tale soggetta all’accumulazione di acqua in caso di piogge – a partire dai primi anni del 2000 è andata in scena un’irrazionale ‘cementificazione’ del territorio. E la follia va avanti, se è vero che invece degli interventi per mitigare un problema serissimo hanno progettato di portarci il Tram, ovvero altre ‘cementificazioni’. Questi sono solo due esempi, che diventano tre con il Trapanese. A questi tre esempi, in Sicilia, se ne aggiungono tanti altri. La politica siciliana è avvertita. L’importante è che se dovesse succedere qualcosa non ci vengano a dire che non sapevano e che la responsabilità è che si sono presentati “fenomeni meteo improvvisi e imprevedibili”.

Immagini dell’alluvione di Catania 2021: foto tratta da La Sicilia

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