Sul Titanic

L’Ungheria di Orban è l’unico Paese europeo a ricevere il gas dalla Russia di Putin (e che fa “Marameo” alla Ue)

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  • Il punto della situazione sul gas russo lo fa il giornale scenarieconomici.it
  • I quattro gasdotti che collegano la Russia con l’Europa 
  • Grandissimo Viktor Orban che si sta dimostrando il leader europeo più intelligente e più lungimirante

Il punto della situazione sul gas russo lo fa il giornale scenarieconomici.it

E’ vero, la Russia di Putin con le bollette stratosferiche c’entrano poco o nulla. O meglio, fino ai primi di Agosto di quest’anno l’aumento del prezzo del gas, in Europa, è stato ‘pilotato’ dal mercato del gas di Amsterdam, ovvero di Orlanda e Germania. Ma dai primi giorni di Agosto l’Unione europea deve fare i conti con lo stop al gas russo in Europa. Così ha deciso il Governo della Russia in risposta alle sanzioni che l’Unione europea a appioppato al Paese di Putin. Così, oggi, in Europa, al di là delle bugie che raccontano gli ‘europeisti’, di gas ce n’è veramente poco e, in questo momento, si va avanti con le riserve e con le poche fonti sparse qua e là. Una di queste fonti è il gas algerino. La notizia di questi giorni è che l’Algeria chiede la revisione dei prezzi del gas, ovviamente all’insù. Non si hanno invece notizie sull’aumento dei volumi di gas algerino verso i Pesi europei, per esempio Italia e Spagna. Non va dimenticato che l’Algeria è un Paese alleato della Russia e della Cina. Chi, in questo momento, tra i Paesi europei riceve il gas russo è l’Ungheria. Il giornale scenarieconomici.it fa il punto della situazione su gasdotti che collegano la Russia con l’Europa. Ecco qual è la situazione.

I quattro gasdotti che collegano la Russia con l’Europa 

I due gasdotti che passano sotto il Mar Baltico per arrivare in Europa – Nord Stream 1 e Nord Stream 2, che hanno una capacità di 55 miliardi di metri cubi di gas cadauno – sono fuori uso perché bombardati. Da chi? Non si sa. Anche se il buon senso porta a pensare che chi ha bombardato i due gasdotti ha raggiunto i seguenti obiettivi: 1) per chissà quanti anni, se non per sempre, i due gasdotti non porteranno più gas russo in Europa (in realtà, a portare il gas in Europa era il gasdotto Stream 1, mentre lo Stream 2, che fino a prima dello scoppio della guerra in Ucraina era in fase di completamento ed era costato ai russi circa 15 miliardi di euro, è stato bloccato dai tedeschi per ritorsione contro i russi per la guerra in Ucraina: noi non crediamo che i russi lo dimenticheranno); 2)  c’è anche il gasdotto Yamal Europe, lungo 4.107 chilometri (in pratica, il gasdotto più lungo) che porta il gas dalla Siberia occidentale fino in Germania, con una capacità di 33 miliardi di metri cubi: superfluo aggiungere che questo gasdotto è stato chiuso dai russi lo scorso Maggio (non possiamo non notare la dabbenaggine politica dei governanti tedeschi che, di fatto, hanno creato, per il gas, una dipendenza notevole dalla Russia!); 3) ai gasdotti ormai ” Ei fu” si aggiunge il Turk Stream: questo gasdotto, che ha una capacità di 31,5 miliardi di metri cubi, parte dalla Russia, attraversa il Mar Nero e i Balcani e giunge in Ungheria: “Il che significa – scrive scenarioeconomici.it – che al momento l’Ungheria è l’unico Stato membro dell’UE a ricevere ancora il gas naturale russo”.

Grandissimo Viktor Orban che si sta dimostrando il leader europeo più intelligente 

Notevole questa, no? Da quando gli ungheresi, con il loro capo del Governo, Orban, si sono rifiutati di modificare la propria Costituzione per ‘aprire le cosce’ ai liberisti-globalisti dell’Unione europea dell’euro, i giornali ‘europeisti’ e le televisioni ‘europeiste’ – insomma, tutta la ‘libertà di stampa dell’Unione europea… – non fanno altro che gettare veleno su Orban e sull’Ungheria. però, come potete notare, si limitano solo alle parole; Orban e gli ungheresi, da parte loro, proseguono sulla propria strada. L’Unione europea dovrebbe mettere fuori l’Ungheria, ma si guarda bene dal farlo, perché sarebbe un grande regalo alla Russia di Putin e un ulteriore auto-sputtanamento-indebolimento dopo l’addio alla Ue degli inglesi. Ora Orban non solo si fa un baffo delle ‘minacce’ un po’ ridicole dell’Unione europea, ma ha anche indetto una sorta di referendum popolare in cui chiede al popolo ungherese se sono o meno d’accordo sulle sanzioni alla Russia; gli ungheresi, in pratica, dovrebbero scegliere se tenersi il gas russo e continuare a dire “Sì, sì” all’Unione europea ma tenendola lontana dalle leve di comando del Paese, oppure dire sì alle sanzioni alla Russia e fare la fine di Germania e Italia che, per ciò che riguarda il gas, sono, come direbbero i Maori, con il culo a terra. Abbiamo la sensazione che gli ungheresi, pur non avendo la ‘grande intelligenza’ di Ursula von der Leyen, Olaf Scholz, Mario Draghi e adesso anche la neo-europeista-atlantista Giorgia Meloni si terranno ben stretto il gas russo e faranno “Marameo” agli ‘euro-statisti’, continuando a restare nell’Unione europea con la propria Costituzione, senza svendere le proprie radici e il proprio Paese ai liberisti-globalisti dell’Unione europea di ‘geni’… Scrive su Facebook il filosofo marxista, Diego Fusaro: “Orban: ‘In Ungheria un referendum sulle sanzioni contro Mosca’. Però la UE ha deciso che non c’è democrazia in Ungheria, e c’è invece dove, come in Italia, le sanzioni vengono fatte senza interpellare il popolo che poi ne subisce le conseguenze. Aprite gli occhi, prima che sia tardi”. Come si fa a dargli torto?

 

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