Sul Titanic

Poveri grillini siciliani, il PD gli ha imposto nel simbolo della lista il nome della candidata alla presidenza della Regione

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  • La verità è che l’alleanza tra PD e Movimento 5 Stelle – con i grillini in una posizione di debolezza – è sempre stata sbagliata. Giuseppe Conte, a Roma, ha corretto l’errore. I grillini siciliani, invece, perseverano nell’errore…

Se i grillini siciliani inghiottiranno anche questo ‘rospo’ rischiano di scomparire

Elezioni regionali siciliane 2022: se nel centrodestra regna il caos, in attesa di trovare un candidato alla presidenza della Regione che metta d’accordo tutte le anime di questo rissoso schieramento politico, non va meglio nel centrosinistra dell’Isola, dove non sembra essere intesa tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. I grillini avevano chiesto, come condizione per allearsi con il PD, di non indicare nel simbolo della lista il nome della candidata alla presidenza della Regione del centrosinistra, Caterina Chinnici. Ma i vertici del Partito Democratico della Sicilia non hanno sentito ragioni e oggi – giorno di presentazione delle liste per le elezioni regionali – hanno indicato nel simbolo della lista il nome della candidata alla presidenza della Regione. Tutti, a questo punto, si chiedono cosa faranno i grillini. Inghiottiranno anche questo ‘rospo’? O romperanno con il PD presentando un loro candidato alla guida della Sicilia? La scelta non è semplice. Presentare un candidato a poco più di un mese dal voto non è facile. Ma adeguarsi ai voleri del PD significherebbe allontanare altri possibili elettori. Già di simpatizzanti e possibili elettori i grillini, nella nostra Isola, ne hanno pochi. Accettare anche questa imposizione del PD rischia di allontanare altri elettori dal Movimento. Non c’è da scherzare, perché se è vero che cinque anni fa i grillini, alle elezioni regionali, superavano il 30%, va detto oggi la situazione è completamente diversa. Il Movimento 5 Stelle non è un partito politico strutturato: al contrario, vive solo del voto di opinione. In cinque anni il Movimento, sia a livello nazionale, sia a livello siciliano, ha perso molta credibilità politica. Mentre a Roma il leader, Giuseppe Conte, si è staccato dal PD e dal Governo di Mario Draghi ed è in fase di recupero, i grillini siciliani – probabilmente per provare ad assicurare un paio di poltrone di assessori regionali ai ‘trombati’ del no al doppio mandato, nell’improbabile eventualità della vittoria del centrosinistra alle elezioni regionali siciliane – si sono impelagati in una fallimentare alleanza con il PD. Un PD che, invece di venirgli incontro, gli sta sbattendo in faccia il simbolo del partito. Se dovessero accettare anche questo, ebbene, non è esagerato scrivere che i grillini rischiano di non entrare a far parte della futura Assemblea regionale siciliana per mancato superamento dello sbarramento del 5%…

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