J'Accuse

Il pagamento con il POS non combatte l’evasione fiscale ma serve a far guadagnare le banche

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  • Inoltre il potere capitalistico può controllare i cittadini che piano piano vengono trasformati in sudditi

di Diego Fusaro 

Per ora multano i negozianti che non usano il POS, presto proveranno a imporre la stessa cosa a tutti i cittadini

Si moltiplicano in tutta Italia i casi di multe somministrate ai negozianti che si sono per vari ragioni rifiutati di utilizzare il POS nelle loro attività. Come sappiamo, recentemente è stata introdotta alla norma che prevede che i negozianti siano costretti ad avere il POS e utilizzarlo qualora il cliente lo chieda. Il prossimo passaggio, non difficile da prevedere, sarà un trattamento analogo a chi ancora pretenderà di pagare non con carte digitali a beneficio delle banche. La soppressione del danaro contante pare in effetti essere uno dei punti salienti del tableau de bord della plutocrazia neoliberale senza frontiere. Si dice che ciò è volto a combattere l’evasione fiscale, anche se sappiamo che l’evasione fiscale dei colossi avviene oggi già tutta senza bisogno del contante. Pensiamo anche solo agli evasori a norma di legge, i colossi ecommerce che pagano il 3% di tasse! Il capitalismo cosmopolita aspira a rimuovere il denaro contante per molti obiettivi, uno dei quali è sicuramente il potenziamento illimitato del sistema bancario, oltre che naturalmente il tracciamento permanente dei sudditi. I quali oltretutto potranno vedersi il conto bloccato come come già ora si vedono bloccato il profilo social quando assumono comportamenti ritenuti inappropriati dai guardiani dell’ortodossia dominante.

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Le banconote e le monete rappresentano, sul totale della liquidità in circolazione, appena il 7 per cento contro il 93 per cento di moneta elettronica creata dalle banche.

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