Sul Titanic

Le elezioni tra pochi cittadini e tanti sudditi

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  • Saranno considerazioni amare ma certamente non si può affermare prive di verità

di Enzo Guarnera

Che cosa ci aspetta con il voto

Le elezioni anticipate, frutto più di reciproci dispetti e arroganze che di meditato progetto, hanno stravolto i piani di molti avventurieri della politica. Ciascuno di essi, come è noto a tutti, non coltiva interessi generali ma unicamente personali. Ecco, allora, frenetici conciliaboli tra i partiti, dichiarazioni di guerra o di pace tra i vari attori dell’infimo avanspettacolo messo in scena. Vi sono le prime mirabolanti promesse, vecchie quanto il mondo, alle quali solo gli ignoranti e gli sciocchi possono credere. Il guaio è che, di costoro, ancora ve ne sono molti. Vi sono i primi comizi infarciti di slogan, luoghi comuni e qualche stupidaggine. Poi qualcuno di questi attoruncoli blatera al pubblico avendo alle spalle scenografie da teatrino dei pupi. Con grande considerazione per quest’ultimo, che ha grande dignità e una storia di tutto rispetto. Infine vi sono alcune improvvise dimissioni da precedenti incarichi, allo scopo di tentare il “grande salto” al Parlamento nazionale. Avremo numerosi candidati impresentabili, pregiudicati, con carichi pendenti e, qualcuno, con frequentazioni mafiose. Ma poco importa. Gli italiani li voteranno, perché da costoro possono ottenere facilmente privilegi e favori. Li voteranno perché siamo un Paese ancora medievale, con tanti sudditi e pochi cittadini. Li voteranno perché, in fondo, molti italiani sono come loro: CIALTRONI!

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