J'Accuse

Draghi non è la panacea per il Sud. E con il ‘sogno americano’ dopo 80 anni ci ritroviamo allo stesso punto

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  • Tutti mobilitati per soccorrere Mario Draghi, dimenticando che i parlamentari del Movimento 5 Stelle che lo contestano sono stati eletti dai cittadini italiani e sono legittimati a mandare a casa un Governo dannoso, inutile e antimeridionale
  • Su Draghi ricordiamo il giudizio dell’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga
  • L’incontrollabilità dei Social può rappresentare un vero e proprio pericolo per i Poteri Forti e lo temono come una vera e propria guerra informatica
  • In tutto il Mezzogiorno cresce la mobilitazione 
  • La desertificazione economica e sociale del Sud per sostenere il Nord non passa più 

di Enzo Lionetti*

Tutti mobilitati per soccorrere Mario Draghi, dimenticando che i parlamentari del Movimento 5 Stelle che lo contestano sono stati eletti dai cittadini italiani e sono legittimati a mandare a casa un Governo dannoso, inutile e antimeridionale

Si mobilitano le cancellerie più influenti del mondo del Patto Atlantico per soccorrere Mr. Draghi oltraggiato e vilipeso da un manipolo di miracolati della Politica ma pur sempre ELETTI dai Cittadini italiani. Si dirà, lo hanno sempre fatto, nel solco del meccanismo di ingerenza degli USA e UK nelle vicende politiche italiane, giacché Benedetto Croce osò tuonare che non aveva senso votare in Parlamento, le disposizioni coloniali inflitte all’Italia si sarebbero applicate votando o in un modo o nell’altro. Lo stesso Croce disse che si vergognava dinanzi al giudizio della Storia e le future generazioni avrebbero pagato amaramente quella imposizione dettata dai vincitori della Seconda Guerra Mondiale, che divisero il Mondo a fette, con tanto di muro a testimoniarne plasticamente e visivamente la realtà. Gli USA per farci dimenticare la cosa ci hanno dato il Piano Marshall, Hollywood e il Sogno Americano. Dopo quasi 80 anni, ci ritroviamo nella stessa situazione.

Su Draghi ricordiamo il giudizio dell’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga

A dire il vero, con Lamberto Dini nel 1996 e con Giuliano Amato nel 2001 abbiamo avuto un assaggio di Governo Tecnico, con tanto di riforme strutturali imposte che hanno fatto scorrere lacrime e sangue agli italiani. Ma è dal 2011 con Mario Monti che ormai viviamo in una Democrazia parallela, in cui la “Responsabilità” è all’ordine del giorno, in un sistema elettorale misto maggioritario/proporzionale che non assegna maggioranze piene al Parlamento. Nel 2018 l’apoteosi dell’inciucio con il Conte I, Governo giallobruno, per poi passare al Conte II, Governo giallorosso. Eccoci al Governo di Mr. Draghi che di colore può avere solo il grigio, ritornato in Italia direttamente inviato da Goldman Sachs, la banca privata USA dei subprime che ha scatenato la supercrisi finanziaria del 2008. Il suo primo arrivo fu nel 1991 direttamente dalla Banca Mondiale. È inutile ripetere che mr. Draghi, o Mister Euro, è stato in Italia il fautore delle più grandi privatizzazioni, al di là del caso Britannia ma semplicemente ricordando le parole del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, inconfutabili. Ma cosa succede ora?

L’incontrollabilità dei Social può rappresentare un vero e proprio pericolo per i Poteri Forti e lo temono come una vera e propria guerra informatica

La Pandemia, la crisi economica, la guerra dichiarata/non dichiarata in Ucraina, il caro bollette con l’aumento veloce e drammatico dell’inflazione, stanno generando una situazione di instabilità nell’opinione pubblica italiana a livelli mai visti prima. Al di là delle considerazioni sul “mezzo” Facebook, è indubbio che la circolazione delle informazioni con i social è esplosa, con annessi e connessi episodi di fake news e di poco approfondite analisi o di vere e proprie baggianate. Ma, ricordiamo, il M5S è stato il primo Non-Partito fondato sulla Rete che poi ha dilagato, ottenendo oltre al 30% di consensi alle politiche del 2018. Cioè alle ultime Elezioni Politiche. L’incontrollabilità dei Social può rappresentare un vero e proprio pericolo per i Poteri Forti e lo temono come una vera e propria guerra informatica. Ma temono ancor più il mobilitarsi delle masse che individuano in alcuni Movimenti o Partiti alternativi con programmi e progetti di vita e di sistema socio-economico diversi da quelli propugnati dal blocco monolitico partitico che appoggia il Governo Draghi.

In tutto il Mezzogiorno cresce la mobilitazione 

La novità è il fiorire di iniziative che riguardano il Mezzogiorno d’Italia dove si stanno mobilitando gruppi e Movimenti organizzati di persone, non solo Politici, ma semplici Cittadini, Imprenditori, Professionisti, Lavoratori, Docenti universitari, Intellettuali, Sindaci e Presidenti di Regione, un fiorire di iniziative culturali che pongono seriamente la Questione Meridionale al centro della loro attenzione per un diverso approccio alla funzione dello Stato, un’organizzazione più efficiente ed efficace delle politiche pubbliche per lo sviluppo del SUD.
L’aver posto convintamente il tema dell’AUTONOMIA DIFFERENZIATA è un elemento rilevante.
L’aver posto convintamente il tema dell’utilizzo del PNRR al SUD è un tema rilevante.
L’aver posto la questione della TRANSIZIONE ECOLOGICA VERA AL SUD (NO CARBONE, NO TRIVELLE, NO RIGASSIFICATORI) con richieste di COMUNITÀ ENERGETICHE E FOTOVOLTAICO SUI TETTI AL SUD, è una questione rilevante.
L’AVER CHIESTO L’ACQUA PUBBLICA E MAGGIORI INFRASTRUTTURE IDRICHE AL SUD è una questione rilevante.
L’AVER CHIESTO DI BLOCCARE L’INQUINAMENTO IN ALCUNE AREE CRITICHE COME TARANTO, definita da Organismi internazionali come l’ONU, AREA DI SACRIFICIO AMBIENTALE, è una questione rilevante.
L’affacciarsi in SICILIA di un Movimento di persone che vedono in maniera alternativa la Politica, aumentare i consensi per le prossime ed imminenti elezioni regionali, è una questione rilevante.
L’aver chiesto l’avvio delle ZES e maggiori investimenti nei PORTI DEL SUD per un aumento dei traffici via Suez con la VIA DELLA SETA che andrà a sviluppare l’economia nelle aree del Mezzogiorno, è una questione rilevante.
L’aver chiesto IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA che farà fare un boom economico all’economia della SICILIA E DEL SUD ITALIA, è questione rilevante.
L’aver mobilitato una rete di Docenti universitari che protestano per i mancati investimenti nelle UNIVERSITÀ DEL SUD, è questione rilevante.

La desertificazione economica e sociale del Sud per sostenere il Nord non passa più 

Il tracollo di Mr. Draghi che, sebbene numericamente in possesso (nel vero senso della parola) di una maggioranza in Parlamento, politicamente viene sbugiardato da un M5S che chiede provvedimenti come STOP ALLE ARMI, REDDITO DI CITTADINANZA, SUPERBONUS 110% (l’unico provvedimento che ha fatto riprendere l’economia al SUD, data la penuria di investimenti pubblici in infrastrutture). Ma è l’intero SUD, dove il M5S ha preso la maggior parte dei voti alle Politiche del 2018, che sta muovendo i passi a gambe levate per mobilitazioni e aggregazioni politiche attorno a valori condivisi come GIUSTIZIA SOCIALE, EQUITÀ, DIRITTI SOCIALI, SVILUPPO EQUO E SOSTENIBILE. E questo  che fa paura. Fa paura una mobilitazione del SUD CONTRO LE MAFIE. LA QUESTIONE È FARE IL BENE DEL SUD. DRAGHI E I PARTITI CHE LO APPOGGIANO NON FANNO IL BENE DEL SUD. DRAGHI NON È LA PANACEA PER IL SUD. QUESTO È ORMAI CHIARO. LO SCAMBIO POLITICO SVILUPPO DEL NORD, SUBFORNITORE DELLA GERMANIA, CONTRO DESERTIFICAZIONE SOCIALE ED ECONOMICA AL SUD PER UN MAGGIOR CONTROLLO SOCIALE, NON FUNZIONA PIÙ. L’INTERESSE DEL SUD DEVE ESSERE ATTUATO, COSTI QUEL CHE COSTI.

*Promotore Carta di Venosa

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