Agricoltura

La strategia per fronteggiare l’arrivo del grano canadese: aiutare gli agricoltori di Sud e Sicilia a vendere il grano duro in Nord Africa

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  • E’ la proposta di Franco Calderone, presidente di Futuro Meridiano, il nuovo soggetto politico meridionalista per fronteggiare il grano canadese che sta per invadere l’Italia
  • Aiutare gli agricoltori che producono grano duro del Sud e della Sicilia ad esportare il proprio grano duro in  Egitto, Algeria, Marocco e Tunisia senza l’intermediazione dei commercianti. E anche interventi concreti a sostegno degli agricoltori 

da Franco Calderone
Presidente di Futuro Meridiano
riceviamo e pubblichiamo 

E’ la proposta di Franco Calderone, presidente di Futuro Meridiano, il nuovo soggetto politico meridionalista per fronteggiare il grano canadese che sta per invadere l’Italia

Notizie provenienti dall’estero che certamente gettano benzina sul fuoco della lotta per la sopravvivenza di un intero comparto economico e di un intero territorio e delle sua gente. Notizie che parlano di pastifici italiani che hanno stipulato contratti con gli esportatori canadesi per rifornirsi di grano al glifosato che garantisca loro un’autonomia fino al prossimo mese di Marzo 2023, acquistando a costi più che concorrenziali merce di qualità “tutta da chiarire” e silurando senza pietà i produttori meridionali e siciliani. Per avere un’idea, si consideri che il Canada ha raddoppiato la produzione di grano duro rispetto alla pessima annata del 2021 andando oltre ogni più ottimistica previsione. Probabilmente, se non si adotteranno provvedimenti concreti, falliranno tanti cerealicoltori italiani ma certamente falliranno tutti quelli del Sud Italia, dato che il grano duro di qualità viene coltivato in buona parte nel Meridione ed in Sicilia. Grano duro che, nel Mezzogiorno d’Italia, quest’anno è stato coltivato a costi tripli rispetto al passato, con gli agricoltori che saranno costretti a venderlo ad un terzo del suo valore reale.

Aiutare gli agricoltori che producono grano duro del Sud e della Sicilia ad esportare il proprio grano duro in  Egitto, Algeria, Marocco e Tunisia senza l’intermediazione dei commercianti. E anche interventi concreti a sostegno degli agricoltori 

È un diritto alla sopravvivenza chiedere interventi urgenti a favore dei cerealicoltori ed a meno che la politica in atto voglia determinare la distruzione del settore nel Sud ed in Sicilia creando un’emergenza sociale ed umana di proporzioni senza precedenti, al Meridione deve essere concessa la chance di vendere il proprio prodotto ad Egitto, Algeria, Marocco e Tunisia, Paesi questi del versante africano mediterraneo che non stanno producendo grano a sufficienza per i propri bisogni anche a causa della siccità. Sono Paesi che rischiano una gravissima “emergenza fame”, ma nonostante ciò non comprano grano canadese proprio per via della presenza di glifosato rifiutandolo perché adulterato. A ciò si aggiunge che sono Paesi che utilizzano il grano duro. Questa soluzione consentirebbe la sopravvivenza del settore cerealicolo meridionale e siciliano oltre alla conservazione nel tempo di un prodotto di qualità. Non attuarla equivarrebbe ad una cosciente volontà di devastazione ed impoverimento di una parte del Paese dove il grano duro è la coltura d’elezione. Aiutare gli agricoltori del Sud Italia e della Sicilia per vendere il proprio grano duro direttamente ai citati Paesi del Nord Africa, senza l’intermediazione dei commercianti. A questa strategia si aggiungono interventi concreti di Unione europea, Stato e Regioni a sostegno degli agricoltori del Mezzogiorno d’Italia che producono grano duro. Sono soprattutto indispensabili provvedimenti che operino sul blocco delle cambiali, sul blocco dell’indebitamento oltre a interventi diretti e concreti in favore degli agricoltori meridionali che hanno davanti a loro ed alle loro famiglie – centinaia di migliaia di donne ed uomini – il punto di non ritorno condannandoli alla povertà estrema. Futuro Meridiano non assisterà passivamente a questo scempio di dignità e di futuro e si impegnerà con tutte le proprie forze in questa battaglia per la vita.

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