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Come nel 2013 Miccichè e Lombardo vogliono indebolire il centrodestra per fare vincere il centrosinistra/ MATTINALE 685

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  • Come scriviamo da un anno, Gianfranco Miccichè non ha nulla a che vedere con il centrodestra siciliano
  • Matteo Salvini? Un politico sopravvalutato
  • La Lega lontana dal centrodestra classico rischia di restare fuori dalla nuova Assemblea regionale siciliana
  • Il centrodestra siciliano, a questo punto, deve stanare Miccichè e Lombardo 

Come scriviamo da un anno, Gianfranco Miccichè non ha nulla a che vedere con il centrodestra siciliano

Dopo avere litigato per un anno e forse più contendendosi la leadership del centrodestra, Giorgia Meloni e Matteo Salvini forse ci ripensano. O meglio, a ripensarci, dopo la batosta elettorale è più che altro la leader di Fratelli d’Italia, che ha chiesto una riunione per affrontare la questione Sicilia. Dove non si capisce chi dovrebbe essere il candidato alla presidenza della Regione del centrodestra. In realtà, i ‘giochi’ sono chiarissimi da almeno un anno. Come scriviamo, appunto, da un anno a questa parte, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, che è anche coordinatore di Forza Italia nell’Isola, non ha più nulla a che spartire con il centrodestra. O meglio, Miccichè, per essere precisi, per farsi rieleggere alla presidenza del Parlamento siciliano – che è l’unica cosa che gli interessa – deve fare in modo che a vincere le elezioni non sia il centrodestra, perché un futuro Parlamento siciliano a maggioranza di centrodestra non lo rieleggerebbe mai al vertice dell’Assemblea regionale siciliana. In Sicilia il centrodestra unito le elezioni non le perde. L’obiettivo di Miccichè è spaccare il centrodestra, come ha fatto nel 2013, quando si è candidato alla presidenza della Regione per fare perdere l’allora candidato ufficiale del centrodestra, Nello Musumeci.

Matteo Salvini? Un politico sopravvalutato

In questa fase Miccichè deve ritardare il più possibile l’individuazione del candidato di centrodestra alla guida della Sicilia. Da qui i continui attacchi all’attuale presidente Musumeci. Con molta probabilità, il passaggio del solo Miccichè nel centrosinistra non basterebbe per dare la vittoria a questo schieramento politico. Questo spiega il perché Miccichè e il suo alleato storico, l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, sono riusciti a tirarsi dalla propria parte la Lega di Salvini. Che cosa guadagnerebbe la Lega di Salvini in un’operazione anti-Musumeci non si capisce. A guidare Salvini in questa crociata anti-Musumeci c’è, sicuramente, il carattere non facile dell’attuale presidente della Regione e di alcuni dei suoi assessori; ma c’è soprattutto l’astio di Salvini verso il partito di Giorgia Meloni. La verità è che Salvini è stato sopravvalutato. Quando è stato al Governo con i grillini ha combinato solo grandi ‘casini’ con la gestione dei migranti; poi ha aperto una crisi di Governo senza senso, regalando tutto al PD. Di fatto, le Regioni del Nord lo hanno ‘commissariato’ costringendolo a entrare nel peggiore Governo della storia d’Italia: il Governo di Mario Draghi che sta lasciando l’Italia senza il gas russo e, tra un po’, anche senza il petrolio russo.

La Lega lontana dal centrodestra classico rischia di restare fuori dalla nuova Assemblea regionale siciliana

Ma il ‘capolavoro’ Salvini lo sta combinando in Sicilia. Dove, per risentimento verso Fratelli d’Italia – ormai primo partito nel Paese – ha stretto un’alleanza con Miccichè e Lombardo in chiave anti-Musumeci. Non capendo che l’obiettivo di Miccichè e Lombardo, come nel 2013, è quello di fare vincere il centrosinistra. Ora, in una Regione moderata come la Sicilia la prima regola, per un partito come la Lega, è non distaccarsi, appunto, dall’area moderata. Gli ‘strappi’ di Salvini sono già stati avvertiti dall’elettorato siciliano. Alle elezioni comunali di Palermo, dove la Lega avrebbe dovuto ottenere un grande risultato, la lista leghista ha superato per un pugno di voti lo sbarramento del 5%. Restando così le cose la Lega alle elezioni regionali siciliane di Novembre resterà fuori dalla nuova Assemblea regionale siciliana. Considerato che a votare andrà il 45-50% dei siciliani, per raggiungere il 5% la Lega dovrebbe prendere 100 mila-120 mila voti (più gente andrà a votare, più voti ci vorranno). Ebbene, con l’alleanza con Miccichè e Lombardo, la Lega non prenderà mai questi voti. Anche perché non è da escludere che certi personaggi che hanno aderito alla Lega nei mesi scorsi, un mese prima del voto tornino nel centrosinistra. Insomma, Salvini è caduto in una banale trappola politica. Lo stanno utilizzando per fare perdere il centrodestra e per fare vincere il centrosinistra. Alla fine del ‘giro’ potrebbe ritrovarsi senza rappresentanza dentro la futura Assemblea regionale siciliana.

Il centrodestra siciliano, a questo punto, deve stanare Miccichè e Lombardo 

Esiste un modo per il centrodestra siciliano per provare a recuperare? Intanto il presidente Musumeci deve abbassare le ali e concedere di più agli alleati. Dopo di che bisognerebbe spiegare a Salvini che la via che ha preso in Sicilia è sbagliata. Miccichè e Lombardo sono il Gatto e la Volpe e vanno evitati. Il centrodestra dovrebbe presentare un candidato alla guida della Sicilia, Musumeci o un altro ha poca importanza. A questo punto Miccichè e Lombardo cercheranno di tergiversare, ma saranno costretti a scoprire le carte. O accetteranno il candidato di centrodestra, o faranno altro. cosa? Un accordo con il centrosinistra? Ci sembra improbabile, perché verrebbero ‘stoppati’ da Claudio Fava e dai grillini. Più probabile che presentino un candidato – magari lo stesso Miccichè, come nel 2013 – per tentare di fare perdere il candidato del centrodestra e fare vincere il centrosinistra. Però stavolta partirebbero svantaggiati, perché il loro gioco sarebbe scoperto. O, magari, capiranno di avere perso e si accoderanno al centrodestra.

Foto tratta da l’Opinione della Sicilia

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