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Trasporti Sicilia-Isole Minori: causa caro-carburanti aumentano del 20% i biglietti di navi e aliscafi del servizio statale

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  • Mentre rimangono invariati i prezzi dei biglietti di navi e aliscafi del servizio regionale 
  • Si sta creando un’assurdità: prezzi diversi per mezzi che gestiscono lo stesso servizio! 
  • La Regione ha erogato 20 milioni di euro alle società che gestiscono il servizio, lo Stato si rifiuta di erogare tale contributo. A pagare saranno cittadini siciliani e turisti  

Mentre rimangono invariati i prezzi dei biglietti di navi e aliscafi del servizio regionale 

Il prezzo del carburante delle navi aumenta e i gestori del servizi di trasporto via mare tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi, detti impropriamente Isole Minori, decidono di aumentare il prezzo dei biglietti proprio all’inizio dell’Estate. I gestori dei trasporti via mare che operano nella nostra Isola non sono come i cittadini italiani ‘resilienti’, che sopportano la benzina e il gasolio a oltre 2 euro al litro. I gestori dei trasporti via mare aumentano il prezzo dei biglietti. Un salasso per i cittadini siciliani e per i turisti che vengono in Sicilia. Lo comunica l’assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti, Marco Falcone: “Da Mercoledì 22 Giugno – i legge nel comunicato dell’assessore Falcone – entreranno in vigore aumenti tariffari del 20 per cento sui collegamenti marittimi statali per le Isole Minori della Sicilia”. falcone avrebbe appreso la notizia della Società Navigazione Siciliana (SNS), la società alla quale fanno capo le società Caronte&Tourist per i trasporti via nave e la Liberty Lines per i trasporti veloci (aliscafi e catamarani). Si sta creando una situazione strana: i prezzi dei biglietti su navi e mezzi veloci Sicilia-Isole Minori effettuati con i collegamenti statali subiranno un aumento del 20%; mentre i prezzi dei biglietti su navi e mezzi veloci Sicilia-Isole Minori effettuati con i collegamento regionali non subiranno l’aumento.

Si sta creando un’assurdità: prezzi diversi per mezzi che gestiscono lo stesso servizio! 

I lettori diranno: che differenza c’è tra navi e mezzi veloci del servizio statale e navi e mezzi veloci del servizio regionale? Nessuna differenza, tant’è vero che sono gestiti sempre da Caronte&Tourist e da Liberty Lines. Per svolgere questi servizi le due società prendono 50 milioni di euro circa di contributi dalla Regione siciliana e 50 milioni di euro di contributi dallo Stato. Cos’è successo? Che la Regione siciliana, per venire incontro – ‘molto incontro’, in verità – alle due società ha già aggiunto ai 50 milioni di euro altri 20 milioni di euro, come dice lo tesso assessore Falcone; mentre il Governo nazionale – per ciò che riguarda i collegamenti statali – non ne vuole sapere di ‘cacciare’ altri 20 milioni di euro. Il ‘bordello’ è tutto qui. “È una notizia che purtroppo non ci sorprende – dice l’assessore Falcone commentando l’aumento del prezzo dei biglietti del servizio statale – alla luce dell’indifferenza del Governo nazionale di fronte alle reiterate richieste di intervento per arginare le ricadute del caro carburanti sui costi delle linee ex Siremar (per la cronaca, la Siremar è la società che è stata sostituita da Caronte&Tourist e da Liberty Lines dopo il celebre ‘spacchettamento’ della Società di Navigazione Siciliana). Secondo i calcoli della concessionaria SNS i rincari peseranno sulla convenzione statale per almeno 15 milioni di euro nel 2022, un peso che mette a repentaglio la sostenibilità di un servizio che, peraltro, si regge solo grazie ai contributi pubblici. Di fronte a tale difficile congiuntura – continua Falcone – la risposta del ministro Giovannini 8Enrico Giovannini, Ministro dei Trasporti ndr) è stata il silenzio. Avevamo registrato lo stesso, grave, disinteresse a proposito della continuità territoriale via aereo per Pantelleria e Lampedusa. Adesso anche su navi e aliscafi per le Isole minori, il Ministero si volta dall’altra parte, ignorando le esigenze di migliaia di siciliani. Il caro carburanti, però, resta un problema per tutti. Per quanto di nostra competenza, il Governo Musumeci, ha stanziato ben 20 milioni di euro garantendo l’equilibrio finanziario dei collegamenti marittimi per gli arcipelaghi pagati dalla Regione siciliana. Lo Stato deve fare lo stesso, e se il ministro Giovannini insisterà nel suo immobilismo – conclude l’assessore Falcone – ci rivolgeremo direttamente al presidente Mario Draghi”.

La Regione ha erogato 20 milioni di euro alle società che gestiscono il servizio, lo Stato si rifiuta di erogare tale contributo. A pagare saranno cittadini siciliani e turisti  

Sulla vicenda interviene il Sindaco delle isole Egadi, Francesco Forgione: “Siamo all’assurdo – dice il Sindaco Forgione a La Sicilia – Siremar e Liberty Lines applicheranno l’aumento delle tariffe su tutte le tratte finanziate dallo Stato. Cosa che è per noi inaccettabile, sia perché giunge all’avvio della stagione turistica, sia perché per gli stessi servizi si avrebbe un prezzo diverso del biglietto tra tratta finanziata dalla Regione e tratta finanziata dallo stato. Il presidente Musumeci intervenga per bloccare l’iniziativa e agisca nei confronti del Governo nazionale affinché si eviti di colpire ancora una volta le piccole isole, i cittadini e l’economia del turismo, principale risorsa per le nostre popola”. Con tutto il rispetto per il Sindaco Forgione, non riusciamo a capire cosa dovrebbe fare il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci su una questione che dipende dallo Stato. Il caro-carburanti c’è. Però a Novembre ci sono anche le elezioni regionali siciliane e, forse, fare circolare tutti ‘sti soldi pubblici in prossimità del voto non va bene. Anche perché, in Sicilia, non sono certo mancati gli scandali legati, come dire?, a rapporti impropri tra imprese che operano nel settore dei trasporti marittimi e la politica. Ci sono inchieste e processi. Forse, invece di dare e chiedere soldi prima del voto sarebbe stato più corretto quantificare i costi aggiuntivi che le società stanno sostenendo – quantificazione che deve essere fatta da soggetti ‘terzi’: né dagli armatori, né dagli uffici della Regione e dello Stato – e intervenire dopo le elezioni. Anche perché, in Estate, con l’aumento dei passeggeri non crediamo che il servizio di trasporto via nave o con gli aliscafi sia impossibile da gestire…

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