Sul Titanic

Diego Fusaro: la crescita di consensi di Italexit di Paragone spaventa la Ue e il nuovo ordine terapeutico dell’infame Green Pass

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  • La notizia che Italexit conquisti sempre più elettori va accolta con giubilo, perché segnala che sta maturando il dissenso rispetto all’ordine egemonico
  • Il fatto che l’ordine mainstream si accanisca contro il movimento di Paragone è il segnale che sta dalla parte giusta 

di Diego Fusaro

La notizia che Italexit conquisti sempre più elettori va accolta con giubilo, perché segnala che sta maturando il dissenso rispetto all’ordine egemonico

I sondaggi segnalano che Italexit, il partito di Gianluigi Paragone, sta crescendo vistosamente nei consensi. Lo segnalano controvoglia, con quell’aria di fastidio propria di chi vede intorno a sé crescere il dissenso rispetto al mondo di cui è protagonista e da cui, apertamente, trae ogni sorta di vantaggio. La notizia della crescita dei consensi del partito di Paragone è da accogliersi con giubilo, dacché segnala che sta maturando, incontenibile, il dissenso rispetto all’ordine egemonico. Due sono i capisaldi del discorso politico che Paragone, con impegno e serietà, conduce da anni: in primis, l’opposizione alla “gabbia” dell’eurocrazia, tema che proprio grazie a Paragone è divenuto già da tempo nodale nel dibattito pubblico; in secundis, l’opposizione al Leviatano tecno-sanitario, ossia all’ordine terapeutico che trova nei confinamenti coatti e nell’infame tessera verde il proprio ubi consistam.

Il fatto che l’ordine mainstream si accanisca contro il movimento di Paragone è il segnale che sta dalla parte giusta 

Occorre, oggi più che mai, strutturare un fronte del dissenso e della pugnace difesa della sovranità democratica nazionale che, con Paragone, faccia interagire tutte le forze serie e organizzate che, per una via o per un’altra, siano giunte alla rivendicata opposizione rispetto all’ordine della globalizzazione capitalistica e del neoliberismo cosmopolita. Il fatto che l’ordine mainstream si accanisca contro il movimento di Paragone, riservandogli le solite categorie demenziali della neolingua, è una spia che segnala che Paragone è dalla parte giusta e sta facendo un ottimo lavoro: con buona pace anche di coloro, che pure dovrebbero dialogare con lui, e che invece con atteggiamento a cavaliere tra infantilismo politico ed egocentrismo paranoico, lo attaccano e scagliano contro di lui i loro risibili strali. Con ciò rivelano solo la loro pochezza politica e la loro inadeguatezza, il loro essere polvere sugli stivali della storia. Il vero compito del politico non è rovesciare la scacchiera e scagliarsi in modo infantile e rodomontesco contro il politico che sta riuscendo ad affermare una giusta opposizione all’ordine dominante: il vero compito è quello di creare una “splendida tessitura”, citando Platone, che raccordi tra loro le forze serie che sono giunte al dissenso; raccordare non vuol dire subordinare o svuotare, né significa cancellare le differenze e le prospettive. Significa semplicemente creare un fronte plurale strutturato, pur nelle legittime differenze, intorno al comune obiettivo dell’opposizione di un nemico che continua a vincere grazie alla divisione di chi dovrebbe unitamente contrastarlo.

Foto tratta da Cuturaidentità

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