J'Accuse

Per raccontare le ‘avventure’ della Formazione professionale siciliana ci vorrebbe Netflix

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  • La delusione provocata da CGIL, CISL e UIL
  • Una nuova serie di  Netflix per raccontare fatti e misfatti della Formazione professionale siciliana
  • Governo siciliano e Ars?  “Vilipendio dello Statuto Regionale”

da Costantino Guzzo
vice presidente Associazione Sindacale Lavoratori 99,9%
riceviamo e pubblichiamo

La delusione provocata da CGIL, CISL e UIL

Penso che ormai sia chiaro a tutti i lavoratori della Formazione professionale siciliana che essersi fidati dei tre sindacati storici, CGIL, CISL e UIL, è stata un’ingenuità pagata a caro prezzo, pari soltanto a quella degli indigeni che scambiavano oro con i conquistatori spagnoli in cambio di cianfrusaglie senza valore. Non era interesse della Triplice sindacale sistemare il servizio della Formazione professionale, migliorarlo e utilizzare al meglio gli operatori come vera risorsa per gli allievi e le imprese. Le risorse economiche provenienti dai fondi della Unione Europea hanno dato alla testa ai sindacati facendo loro ipotizzare, probabilmente, una ristrutturazione di consorterie, alleanze, inciuci, per finalizzare interessi e appetiti che pian piano, col tempo, emergono, sono emersi ed emergeranno: dal processo Genovese a quello Montante, per ricordarne alcuni.

Una nuova serie di  Netflix per raccontare fatti e misfatti della Formazione professionale siciliana

Dopo che il Tribunale di Palermo Sezione Fallimentare ha dichiarato fallito lo IAL SICILIA (prima IAL CISL SICILIA) e riconosciuto “IMPRESA” un Ente giuridicamente Senza Scopo di Lucro, ho capito che in Sicilia la “LEGGE NON È PROPRIO UGUALE PER TUTTI” ma soprattutto inizio a pensare che i casi come quello “SAGUTO” non siano casi isolati. A mio modesto parere, sia da ex dipendente della Formazione professionale siciliana che da ex dipendente dello IAL, ritengo che forse ci siano tutti i presupposti per produrre una seconda Stagione su Netflix della famosa serie “VENDETTA”: il buon materiale c’è tutto, la vicenda IAL e la guerra moraleggiante della finta Antimafia, fatta da personaggi legati mani e piedi alla Cisl e al PD siciliano (Area Innovazione). Indagare questo Ente, che ha visto sparire nel nulla tantissimi milioni di euro, scoperchierebbe magari il famoso vaso di Pandora e, come nel caso Maniaci che aveva visto quest’ultimo dipinto come il cattivo di turno per vederlo poi giudicato diversamente, anche in questo caso si finirebbe ad accettare impudentemente che in Sicilia i fondi europei gestiti dall’amministrazione regionale ed erogati ad alcuni Enti di Formazione, oltre ad essere mal gestiti e in parte poco tracciabili, non sono nemmeno indagabili.

Governo siciliano e Ars?  “Vilipendio dello Statuto Regionale”

Restano tanti atti illeciti ed illegali, quasi impuniti e impunibili dalla legge: e nuovamente ricordo a tutti almeno due reati, una bancarotta fraudolenta e i passaggi di scopo da associazione senza fini di lucro ad impresa. Se fosse possibile, l’intera Assemblea regionale, il Governo regionale stesso andrebbero giudicati per “Vilipendio dello Statuto Regionale” non avendo saputo difendere l’onorabilità della Regione siciliana da questo schifosissimo grumo di fango che è stata ed è tutt’ora la gestione politico-sindacale della Formazione professionale.

 

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