Agricoltura

Brutte notizie per chi importa grano canadese: il Canada riduce le esportazioni mentre cresce la domanda di grano nel mondo

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  • Novembre, nel mercato internazionale del grano, si annuncia ‘scoppiettante’, se è vero che aumenta la domanda e diminuisce l’offerta. In genere, in questi casi i prezzi… 
  • Con l’arrivo dell’Inverno si ridurranno le esportazioni di grano canadese. Anche perché gli agricoltori canadesi che lo possono fare hanno stoccato il prodotto per venderlo quando il prezzo crescerà 
  • Due notizie dall’Africa: Egitto e Marocco si accingono ad effettuare acquisti nel mercato internazionale del grano 
  • Il punto interrogativo sull’Argentina, dove la produzione di grano potrebbe scontare problemi a causa delle alte temperature

Novembre, nel mercato internazionale del grano, si annuncia ‘scoppiettante’, se è vero che aumenta la domanda e diminuisce l’offerta. In genere, in questi casi i prezzi… 

Brutte notizie per chi importa grano canadese. I cambiamenti climatici, com’è noto, hanno ridotto di circa il 40% la produzione di grano nel Canada. C’è sempre il 60% della produzione che, in parte, può essere esportata. Ma a quanto pare da questo paese arriva la notizia di una stretta alle esportazioni, che in questo momento sono del 37% inferiori rispetto allo scorso anno. Su SWB leggiamo che “AAFC (Agriculture and Agri-Food Canada) ha lasciato invariato il bilancio del grano duro, con una produzione a 3,55 milioni di tonnellate (-46% rispetto allo scorso anno), esportazioni a 3,1 milioni di tonnellate (-46% rispetto allo scorso anno) e scorte finali a 450k tonnellate (-40 % dello scorso anno)”. Come scriviamo spesso, a noi dicevano che la pasta italiana era prodotta tutta con grano duro italiano, anche se di grano canadese, nel nostro Paese, ne arrivava tanto (qui un nostro articolo dell’Agosto di due anni fa). Quando il grano canadese, a partire dai mesi scorsi, è cominciato a scarseggiare è stato lanciato l’allarme: “Il cuore del problema è in Canada – ha detto lo scorso Settembre al quotidiano ‘Il Sole 24 Ore’ l’amministratore delegato de La Molisana (terzo pastificio italiano per valore) Giuseppe Ferro – che è di gran lunga il primo produttore al mondo di grano duro e che quest’anno ha prodotto 3,5 milioni di tonnellate anziché le solite 6,5”. La notizia è che le esportazioni di grano canadese, con molta probabilità, rallenteranno ulteriormente: “Per raggiungere la stima di 13,0 milioni di tonnellate di AAFC – leggiamo su SWB – le esportazioni medie dovranno essere di 249,4 mila tonnellate a settimana, in linea con l’attuale media di 252,1 mila tonnellate a settimana, ma probabilmente il ritmo rallenterà. Per quanto riguarda il grano duro, anche le esportazioni di grano duro canadese stanno rallentando. Infatti, nella settimana 11 di spedizione le esportazioni canadesi di grano duro sono state di 64,1 mila tonnellate, per un totale stagionale di 735,2 mila tonnellate. Questo è ora in calo del 5% (38,9 mila tonnellate) rispetto allo scorso anno”.

 

Con l’arrivo dell’Inverno si ridurranno le esportazioni di grano canadese. Anche perché gli agricoltori canadesi che lo possono fare hanno stoccato il prodotto per venderlo quando il prezzo crescerà 

Insomma, le previsioni raccontano che le esportazioni di grano duro canadese continueranno a diminuire con l’arrivo dell’Inverno, “ma la domanda rimane forte – leggiamo sempre su SWB – e con questo ritmo di esportazione il grano duro canadese probabilmente non sarà sufficiente per soddisfare tutte le richieste dei clienti… Tuttavia, per quanto riguarda il grano duro, va notato che le scorte di grano duro che si trovano nei terminali del Canada orientale sono solo 54,6 mila rispetto ai 101 mila dell’anno precedente”. E poi c’è il ruolo degli agricoltori canadesi, che non va sottovalutato. Anche da quelle parti, come in Sicilia, gli agricoltori non hanno il piacere di far guadagnare i commercianti: sanno che il prezzo del grano aumenterà e, se lo possono fare, preferiscono conservare il grano per venderlo quando il prezzo crescerà. Questo, ovviamente, nell’attuale momento, contribuisce a ridurre l’offerta di grano canadese nel mercato internazionale e, di conseguenza, a far crescere il prezzo.

Due notizie dall’Africa: Egitto e Marocco si accingono ad effettuare acquisti nel mercato internazionale del grano 

Dall’Africa arrivano altre due notizie che ci dicono che la domanda di grano, sul mercato internazionale, è destinata ad aumentare, facendo ulteriormente lievitare i prezzi. Sono due notizie che leggiamo sempre su SWB. Il Governo egiziano, ieri, ha fatto sapere che  “dispone di riserve strategiche di grano sufficienti per sei mesi di consumo. L’Egitto è il più grande importatore di grano al mondo e, in generale, quando esce questo tipo di annuncio, si avvicina una nuova gara d’appalto”. Che significa che l’Egitto si accinge ad acquistare grano dal mercato internazionale. La seconda notizia arriva dal Marocco, che ha sospeso i dazi sull’importazione di grano dall’inizio di Novembre. Fino ad ora il Marocco ha applicato un dazio doganale del 135% per proteggere il raccolto nazionale di grano tenero. Se ha deciso di eliminare i dazi significa che la produzione di grano in questo Paese non è sufficiente a soddisfare la domanda interna. ciò significa che anche il Marocco potrebbe cominciare ad acquistare grano nel mercato internazionale. “Va notato che il Marocco controlla i prezzi del grano tenero ma non del grano duro, i cui prezzi sono recentemente aumentati anche nel mercato interno marocchino”.

Il punto interrogativo sull’Argentina, dove la produzione di grano potrebbe scontare problemi a causa delle alte temperature

A conti fatti, dando uno sguardo ai mercati internazionali del grano si nota che i prezzi sono in crescita un po’ dovunque. Sono in crescita nel Nord America. SWB registra un “ritmo record delle esportazioni dell’UE, in parte derivante dalla tassa sulle esportazioni russa, ma non solo”. la Russia riduce le esportazioni di grano e la Ue le aumenta. So vocifera anche di “nuove vendite di grano francese alla Cina. Le spedizioni di grano dei principali esportatori sono aumentate del 9% rispetto all’aumento del 2% dell’USDA”. Il mercato è in movimento, a fronte di una domanda che cresce. Così crescono i prezzi del grano negli Stati Uniti d’America, in Germania, nel Baltico, in Russia, in Australia (anche se il grano australiano di nuova coltivazione rimane il più economico in Asia insieme con il grano indiano: e bisognerà capire fino a quando rimarranno tali…). C’è un punto interrogativo sull’Argentina, dove il prezzo del grano registra lievi aumenti, ma dove le temperature molto calde potrebbero creare problemi. Si segnala un altro elemento frutto dell’aumento del costo dei carburanti: i costi crescenti del trasporto che si riverseranno sul prezzo finale del grano.

Foto tratta da Il meteo.net  

 

 

 

 

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