Agricoltura

Aumenta il prezzo del grano duro siciliano che passa da 40 a 48 euro al quintale. Timori per il costo dei fertilizzanti alle stelle

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  • Finalmente il prezzo del grano duro siciliano comincia ad allinearsi al prezzo del grano duro pugliese e del resto d’Italia 
  • Ma si profila un altro problema: il prezzo dei fertilizzanti alle stelle. Similitudini e differenze con gli anni della guerra del Kippur
  • Con l’aumento del prezzo dei fertilizzanti, se il prezzo del grano duro siciliano non fosse passato da 40 a 48 euro al quintale, gli agricoltori della nostra Isola sarebbero in difficoltà  
  • Un passaggio repentino dalle energie tradizionali alle energie rinnovabili farebbe schizzare ancora più su il prezzo dei fertilizzanti

Finalmente il prezzo del grano duro siciliano comincia ad allinearsi al prezzo del grano duro pugliese e del resto d’Italia 

Hanno torto gli agricoltori in generale e i produttori di grano in particolare quando si dicono preoccupati per l’aumento del costo dei fertilizzanti? No, perché si tratta di un problema reale, che va ad incidere pesantemente nel bilancio di un’azienda agricola. Quando gli agricoltori siciliani dicono che 40 euro per ogni quintale di grano duro non è certo un prezzo basso (soprattutto se rapportato a due anni fa, quando il prezzo del grano duro della Sicilia e, in generale, del Sud Italia restava inchiodato a 18-20 euro al quintale!), ma non è un prezzo risolutivo a fronte dell’aumento del costo dei fattori di produzione agricola e, in particolare, del costo dei fertilizzanti, hanno ragione da vendere. Per fortuna, già dalla settimana scorsa anche il Sicilia il prezzo del grano duro è stato ‘schiodato’ dai 40 euro al quintale, passando prima a 42euro, poi a 44 euro, poi a 46 euro al quintale. E ci dicono che a chiusura della scorsa settimana e ad apertura di questa settimana il prezzo del grano duro siciliani si sia attestato intorno a 48 euro al quintale con una tendenza al rialzo. Non sono ancora i 52 euro al quintale del mercato della Capitanata, a Foggia, ma siamo sulla buona strada. Alla fine anche in Sicilia i commercianti di grano hanno dovuto fare di necessità virtù. Insomma , le previsioni di Mario Pagliaro, chimico del Cnr appassionato di climatologia e di agricoltura, risultano sempre più corrette. Resta, però, il problema del costo crescente dei fertilizzanti. Oggi proviamo a riflettere su tale argomento. E lo facciamo grazie anche a un articolo di SWB che affronta proprio il problema dell’aumento del costo dei fertilizzanti.

Ma si profila un altro problema: il prezzo dei fertilizzanti alle stelle. Similitudini e differenze con gli anni della guerra del Kippur

“Il prezzo dei fertilizzanti è salito alle stelle negli ultimi tempi  leggiamo su SWB -. Pertanto, come previsto, gli agricoltori pagheranno molto per i fertilizzanti almeno nei prossimi sei mesi. Ma le cose sono le peggiori che siano mai state? Veramente no! I prezzi globali dei fertilizzanti stanno aumentando solo in dollari correnti (nominali). Se vogliamo esaminare i dati sui prezzi a lungo termine, è importante considerare anche l’inflazione. In effetti, va notato che in termini reali non sono ancora così alti su base annua come in passato”. A questo punto entra in scena una digressione sulla grande inflazione dei primi anni ’70 del secolo passato. “Esaminando il prezzo nominale dei fertilizzanti dagli anni ’60 ad oggi – leggiamo sempre nell’articolo – possiamo vedere che la situazione non è neanche lontanamente così grave come l’entità del prezzo dei fertilizzanti nel 1973/1974. Possiamo vedere che anche l’aumento del 2008 non è affatto vicino agli stessi livelli del 1974. Ma cosa ha spinto i prezzi a quei livelli nel 1974? Un’altra crisi energetica! In quel periodo, infatti, c’è stato un enorme aumento dei prezzi dell’energia causato dagli embarghi dell’OPEC alle nazioni che avevano sostenuto Israele nella guerra dello Yom Kippur”.

Con l’aumento del prezzo dei fertilizzanti, se il prezzo del grano duro siciliano non fosse passato da 40 a 48 euro al quintale, gli agricoltori della nostra Isola sarebbero in difficoltà  

Insomma, l’aumento dei prezzi dei fertilizzanti c’è, ma non è un aumento come quello registrato nella prima metà degli anni ’70 del secolo passato. Ovviamente, tutto va rapportato ad ogni realtà. Facciamo un esempio semplificando al massimo. Se un’azienda che produce grano duro conta su un guadagno netto di 10 euro per ogni quintale di prodotto, l’aumento del costo dei fertilizzanti di 2, 3, anche 4 punti, riduce sì i guadagni ma lascia un margine accettabile. Ma se un’azienda agricola, vendendo il gran duro a 40 euro al quitale – come ha spiegato bene Agostino Cascio, produttore di grano duro nel Nisseno – riesce a malapena a sopravvivere, con l’aumento del costo dei fertilizzanti di 2,3 anche 4 euro è destinata a soccombere. Per fortuna, ma solo da meno di una settimana, non è così in Sicilia, perché, come già ricordato, il prezzo del grano duro è passato da 40 euro al quitale a 48 euro al quintale. Ma c’è sempre un punto interrogativo: quando il prezzo del fertilizzante va su, di solito rimane tale e quale per sempre. E se il prossimo anno il prezzo del grano duro dovesse andare giù? Secondo Mario Pagliaro, questo non dovrebbe avvenire, perché nel mercato internazionale del grano sono sempre più presenti due colossi come Africa e Cina e, di conseguenza, la domanda di grano dovrebbe restare sostenuta.

Un passaggio repentino dalle energie tradizionali alle energie rinnovabili farebbe schizzare ancora più su il prezzo dei fertilizzanti

Però i timori per l’aumento del costo dell’energia (anche gli agricoltori pagano l’energia!) e per l’aumento del costo dei fertilizzanti rimangono. E i produttori di grano duro della Sicilia fanno bene ad essere preoccupati dall’aumento del costo di questi due fattori di produzione. “L’energia – leggiamo sempre su SWB – è stata anche il motore principale durante il più grande aumento dei prezzi dei fertilizzanti nel 1977. I fertilizzanti sono prodotti attraverso processi ad alta intensità energetica. Lo shock dell’offerta e l’aumento del costo dell’energia hanno fatto impennare i prezzi dei fertilizzanti, ora come in passato. I prezzi elevati che sperimentiamo quest’anno probabilmente danneggeranno gli agricoltori, ma al momento non stiamo affatto affrontando lo stesso livello di problemi energetici che il mondo ha sperimentato nel 1973. In questo momento, tuttavia, un altro problema potrebbe derivare dalla transizione energetica verso energie rinnovabili. Secondo alcuni analisti, infatti, se passassimo troppo rapidamente al 100% di rinnovabili, potremmo aspettarci un prezzo più alto dei fertilizzanti. Pertanto, la transizione alle energie rinnovabili deve essere condotta con un approccio pianificato poiché attualmente il mondo è molto lontano dalla preparazione per spegnere carbone e gas”.

 

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