Sul Titanic

Bilancio fallimentare per l’assessore alla Formazione Professionale Roberto Lagalla che adesso vorrebbe diventare sindaco di Palermo

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  • La saggezza dei nostri vecchi
  • Lagalla che sogna Federico II
  • Assessore, adesso che sta andando via le chiediamo: da uomo di scienza ha misurato i tempi che impiegano i suoi uffici per predisporre i suoi miracolosi Avvisi, per pagare contenziosi e pignoramenti, per pubblicare elenchi, albi e quant’altro?
  • Ma davvero vuol fare il Sindaco di Palermo? Cadiu da naka?

da Costantino Guzzo
vice presidente dell’Associazione 99,9%
riceviamo e pubblichiamo

La saggezza dei nostri vecchi

I nostri vecchi, un tempo, avevano un breve motteggio per indicare la persona che aveva perso il contatto con la realtà. Alzando il labbro destro e quasi chiudendo l’occhio dello stesso lato dicevano: “Cadiu da naka”, tradotto semplicemente in “poveretto, è caduto dalla culla”, riferendosi alle traumatiche conseguenze che la caduta avrebbe avuto sulla obnubilata percezione della realtà. Ascoltando l’assessore regionale alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, che continua a pontificare sul suo operato in questi ultimi anni, vantando prodigi e ricamando un suo retablo, una sua tappezzeria di successo, viene da torcere il labbro e smorfiare il detto dei nostri vecchi.
Purtroppo è invalsa l’abitudine nei nostri uomini politici di farsi intervistare solo ed esclusivamente da giornalisti partigiani, da bardi del sistema che, certamente, non usano spirito critico e caustico per dire pane al pane e vino al vino, col risultato di sostenere l’autostima di soggetti che alla fine ci credono anche alla loro genialità.

Lagalla che sogna Federico II

Adesso Lagalla vorrebbe fare il Sindaco, magari pensando di essere il rifacitore di Palermo, il novello Federico II! Speriamo che la caduta dalla culla non abbia lasciato tracce. Lagalla ha fatto l’assessore in un governo, quello di Nello Musumeci, che si è distinto per lo scollegamento tra le varie politiche portate avanti nei vari assessorati e per la mancanza totale, assoluta di un progetto unificante utile alla crescita del Pil della nostra Regione, utile ad uno sviluppo reale e soprattutto strutturale del nostro territorio. Lagalla, come i suoi colleghi di Giunta, hanno mancato nel “sentire” il tempo, nel leggere gli accadimenti economico-sociali, nell’interpretare la storia. Hanno cavalcato, nel migliore dei casi, la quotidianità e sperato nella fortuna. Effettivamente la fortuna li ha aiutati e la fortuna ha il nome di un popolo disaffezionato alla politica, disilluso, senza più energie financo forze morali. La fortuna di questo Governo regionale è stata l’opposizione, istupidita dalla comodità di seggiole di potere un tempo insperate, collusa e “impupata”.

Assessore, adesso che sta andando via le chiediamo: da uomo di scienza ha misurato i tempi che impiegano i suoi uffici per predisporre i suoi miracolosi Avvisi, per pagare contenziosi e pignoramenti, per pubblicare elenchi, albi e quant’altro?

Bene, assessore Lagalla, gli Avvisi di cui lei parla, il 33, il 22, l’8 sono, per la vita amministrativa di Regioni più evolute della nostra, la “ordinaria amministrazione”, quelle cose che in genere si lasciano svolgere alla burocrazia sottoposta, operando soltanto il semplice controllo di governo. Così anche l’organizzazione dei corsi Tecnico Superiori e tante cose che invece lei ci presenta come eventi scaturiti dalla provvidenziale volontà di un genio superiore. Assessore, ci spiace ripeterlo ma non è così che si raggiunge la fama federiciana. Un intero sistema attendeva la ristrutturazione e nuove linee sistemiche di riorganizzazione per essere utile alla economia siciliana dei prossimi, almeno, trent’anni (anni della nuova economia verde, della transizione energetica): era il sistema della Formazione Professionale. È sotto gli occhi di tutti il fatto che lei ha perso il treno della storia, ha disatteso le attese. Lei è mancato nella tempistica e nelle idee. Non solo, non ha saputo dare grinta, velocità, scatto alla sua farraginosa, sterile e “costosissima” macchina burocratica assessoriale. Siamo nel 2021 Assessore, ha misurato i tempi che impiegano i suoi uffici per predisporre i suoi miracolosi Avvisi, per pagare contenziosi e pignoramenti, per pubblicare elenchi, albi e quant’altro? Tempi lunghi ! Lunghissimi!

Ma davvero vuol fare il Sindaco di Palermo? Cadiu da naka?

Vuol fare il Sindaco di Palermo? Vuol davvero finire di angustiare questa città dopo l’era ipertrofica orlandiana? Pessimismo e castigo, per dirla con Maresca e il suo signor Giordano. I lavoratori della Formazione Professionale disoccupati hanno chiaro che lei, in quasi due anni, non è stato capace di attivare la loro riqualificazione e il loro riavvio al lavoro, così come hanno chiaro come dal suo operato non sia uscita alcuna legge utile di riforma del settore, né per il sostegno alla economia del settore, né per i lavoratori. Ringrazi, signor assessore, la dea bendata, la fortuna, che in Sicilia per voi uomini politici si manifesta col volto di una Trimurti sindacale assente, svilita nel suo ruolo, nel volto degli organi di giustizia lenti, sordastri, indisposti nei confronti di noi lavoratori: fortunati voi, voi tutti. A proposito di sordità: da tempo abbiamo chiesto alla dirigente generale Patrizia Valenti un incontro con la nostra Associazione 99,9% proprio sul tema della riqualificazione degli operatori della Formazione Professionale. Due anni, le proroghe sulla piattaforma Sarf, i 10 milioni stanziati per l’emergenza Covid e ancora stiamo a pettinar bambole, arrossendo disturbiamo qui Bersani. Ancora tutto tace, questa è la velocità supersonica della sua Amministrazione? Veda un po’ di incontrarci presto e di almeno dire alla dottoressa Valenti di rispondere: qualcuno deve ricordare che le Istituzioni sono la casa di tutti e non il proprio orto. In attesa di questo incontro una piccola cosa: ma davvero vuol fare il Sindaco di Palermo? Cadiu da naka?

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