Sul Titanic

DA NON DIMENTICARE 3/ Quando il sogno separatista riempiva le piazze della Sicilia

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  • La grande rivolta contro il governo italiano per rendere la Sicilia indipendente
  • Antonio Canepa avversato dai latifondisti

La grande rivolta contro il governo italiano per rendere la Sicilia indipendente

“I separatisti Siciliani, che si erano riuniti in clandestinità durante tutto il Ventennio Fascista, uscirono allo scoperto ed iniziarono una vera e propria rivolta nei confronti del Governo Italiano per affrancarsi dall’Italia e rendere la Sicilia uno Stato indipendente. L’attore principale di questa sommossa popolare fu Andrea Finocchiaro Aprile, fondatore del Movimento Indipendentista Siciliano. Nell’autunno del 1944, a Taormina, si tenne il primo congresso del Mis dove si decise di passare alla lotta armata per rispondere alle continue sevizie ed ai continui soprusi che la popolazione subiva da parte dei carabinieri italiani. Proprio mentre si svolgeva il congresso, a Palermo dei cittadini scesero in piazza a chiedere delle condizioni di vita più dignitose e la risposta del Governo fu una sparatoria sulla folla ed il lancio di due bombe a mano causando la morte di 24 persone ed altre 158 rimasero ferite. Questo eccidio, che passerà alla storia come ‘Strage del pane’ o ‘Strage di via Maqueda’ è da considerarsi come la prima strage avvenuta nel territorio italiano liberato”.

Antonio Canepa avversato dai latifondisti

“Si costituisce l’Esercito Volontario per Indipendenza Siciliana (EVIS), che doveva sabotare le linee italiane con azioni di guerriglia ed infine, ad Indipendenza ottenuta, doveva costituire il futuro esercito della Repubblica Siciliana. Fondatore e comandante dell’EVIS fu Antonio Canepa, sotto lo pseudonimo di Mario Turri, professore universitario dell’ateneo catanese, ordinario di Storia delle Dottrine Politiche, nonché partigiano e fervente antifascista. L’addestramento dei ragazzi da parte di Canepa non durò a lungo perché il 17 giugno 1945 cadrà sotto i colpi dei carabinieri a Murazzu Ruttu, presso Randazzo. Con lui periranno il suo braccio destro Carmelo Rosano ed il giovanissimo Giuseppe Lo Giudice. L’uccisione di Canepa fu una grande vittoria per le forze antagoniste dei separatisti Siciliani perché oltre ad eliminare il Comandante dell’esercito indipendentista si era colpita l’ala più vicina al social-comunismo e quindi più avversa ai latifondisti ed alla visione Statunitense della divisione del Mediterraneo post-bellico. Infatti nel saggio da lui scritto La Sicilia ai Siciliani Canepa affermava: «Quando faremo la repubblica sociale in Sicilia i feudatari ci dovranno dare le loro terre se non vorranno darci le loro teste»”.

Antonio Castorina e Santo Trovato Storia di un’identità negata

Foto tratta da La Voce dell’Isola

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