J'Accuse

Il pasticcio grillino sulla Giustizia. Adesso Conte si oppone al pronunciamento degli iscritti su questa pessima riforma

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  • Altro che rilancio del Movimento 5 Stelle. Conte sa di avere sbagliato e teme il giudizio della base grillina sulla riforma della Giustizia. Il pensiero di Alessandro Di Battista sull’improcedibilità
  • A furia di mediare, mediare, mediare Giuseppe Conte appare oggi in linea con i vari Grillo, Di Maio, Fico e via continuando

Altro che rilancio del Movimento 5 Stelle. Conte sa di avere sbagliato e teme il giudizio della base grillina sulla riforma della Giustizia. Il pensiero di Alessandro Di Battista sull’improcedibilità

La riforma sulla Giustizia (o quasi) approvata anche dai parlamentari grillini che effetti avrà nel Movimento 5 Stelle? Ce lo chiediamo leggendo un post su Facebook di Alessandro Di Battista che, com’è nel suo stile, non le manda a dire: “Il CSM, ovvero il Consiglio superiore della magistratura, l’organo costituzionale presieduto dal Presidente della Repubblica, ha appena bocciato il meccanismo dell’improcedibiltà, ovvero il cuore della riforma salva-ladri e salva-mafiosi… e votata da tutti i ministri. Il CSM ritiene che nella riforma Cartabia via sia ‘irrazionalità complessiva’ nonché ‘drammatiche ricadute pratiche’. Leggo che probabilmente verranno esclusi i reati di mafia da questo meccanismo. Ergo non sarà più una legge salva-mafiosi ma (salvo la cancellazione dell’improcedibiltà stessa) resterà una legge salva-ladri, salva-colletti bianchi, salva-potenti e, soprattutto, salva-politici. Sono infatti pochi i politici condannati per reati connessi alla mafia (benché esistano, pensate a Cosentino, Dell’Utri, D’Alì). Solitamente i politici che commettono reati, rubano, corrompono, si lasciano corrompere, fanno traffico di influenze, abusano del proprio potere, aiutano gli amici negli appalti, organizzano frodi fiscali, si fanno finanziare illecitamente. Ecco, io ritengo che il meccanismo dell’improcedibiltà (con la scusa dei processi lunghi) sia stato pensato per salvare illustri e flaccide natiche. E avallare questa porcata nonostante sia un po’ meno sudicia è un grande errore. Un errore che farà felice i Berlusconi e gli innumerevoli ‘berluschini’ d’Italia. Per essere chiari (e mi scuso per il turpiloquio ma a volte è necessario) se a 100 kg di merda vengono tolti 20 kg sempre 80 kg restano. E sempre merda è!”.

A furia di mediare, mediare, mediare Giuseppe Conte appare oggi in linea con i vari Grillo, Di Maio, Fico e via continuando

Insomma, un linguaggio franco, crudo. Noi non vogliamo entrare nel merito di questa riforma. Anche se taluni aspetti sociali destano perplessità, come la corruzione, la concussione e la corruzione in atti giudiziari equiparati allo spaccio o a un furto. O come le agevolazioni concesse ai politici un po’ troppo maneggioni. Ci chiediamo fino a che punto una riforma del genere sia in linea con il rilancio del Movimento 5 Stelle promesso da Giuseppe Conte. In politica non sempre la mediazione è fonte di chiarezza e non sempre è positiva. Ci sono dei momenti – soprattutto su argomenti centrali come la Giustizia – in cui sarebbe meglio far prevalere i propri valori culturali e politici. Ammesso che tali valori ci siano. Lo stesso fatto che Giuseppe Conte, in queste ore, si stia opponendo al pronunciamento degli iscritti a ciò che resta del Movimento 5 Stelle sulla riforma della Giustizia la dice lunga non soltanto sullo stesso Conte, ma anche sui valori di un Movimento che, di fatto, non ci sono più. Conte, in queste ore, dà per scontato una cosa che scontata non lo è affatto: e cioè che la base sia d’accordo con l’attuale riforma della Giustizia e non la pensi, invece, come Di Battista. Questa vicenda dimostra anche che la linea politica di Conte non è diversa da quella dei vari Grillo, di Maio, Fico e governativi vari. Torniamo a ribadirlo: soltanto una scissione può salvare quel poco che resta da salvare d un Movimento allo sbando. Ma ormai Conte, dopo aver difeso una riforma indifendibile, non va bene nemmeno per una scissione.

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