J'Accuse

La doppia preferenza di genere? Non è solo sbagliata, ma agevola anche il controllo del voto: cosa da evitare in Sicilia

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  • Il PD – che ha già prodotto grandi guai all’Italia e alla Sicilia – appoggiando questa legge costituisce un motivo in più per ‘cassarla’ 
  • Le degenerazioni che la legge sulla preferenza di genere ha già provocato nei Comuni della nostra Isola 
  • La legge sulla preferenza di genere consente un controllo quasi matematico del voto: e già solo per questo dovrebbe essere bandita dalla Sicilia 

Il PD – che ha già prodotto grandi guai all’Italia e alla Sicilia – appoggiando questa legge costituisce un motivo in più per ‘cassarla’ 

La doppia preferenza di genere è uno dei più grandi errori pensati e commessi dalla politica. Le donne che intendono dedicarsi al sociale – e quindi anche alla politica – non hanno bisogno di ‘harem’ per andare avanti. Ci sono donne che hanno fatto politica, raggiugendo grandi risultati, senza bisogno di queste ‘spinte’. La doppia preferenza di genere altera le competizioni elettorali, altera i risultati elettorali, rende più facile il controllo del voto e, di conseguenza, altera la Democrazia. Il fatto che il Partito Democratico abbia sposato la doppia preferenza di genere, considerati i danni che questa formazione politica ha prodotto in Italia e in Sicilia, costituisce un motivo in più per ‘cassare’ questa iniziativa. Il PD vuole introdurre la preferenza di genere nelle elezioni dell’Assemblea regionale siciliana? Noi ci auguriamo non solo che il Parlamento della nostra Isola ‘bocci’ questa proposta, ma che venga abolita la doppia preferenza di genere nei Comuni introdotta con una legge regionale sbagliata. Le donne non debbono essere ‘imposte’ nella gestione della vita pubblica: al contrario, debbono imporsi se ne hanno le capacità. E lo stesso discorso vale per gli uomini. Già la politica italiana non eccelle nel selezionare la propria classe politica e, in generale, la propria classe dirigente: ci mancano solo gli ‘harem’ per consentire a soggetti che non ne hanno le capacità di andare ad occupare posti di rilievo. Non si tratta, in questo caso, di essere contro le donne in politica: ma la selezione, in politica, deve avvenire per merito e non per legge!

Le degenerazioni che la legge sulla preferenza di genere ha già provocato nei Comuni della nostra Isola 

La doppia preferenza di genere alle elezioni comunali siciliane ha già prodotto degenerazioni. Ci sono stati casi – anche eclatanti – di  candidati uomini che hanno utilizzato le candidate donne per sfruttarle. In pratica, c’è chi ha costruito dei piccoli ‘Harem’ elettorali per usufruire dei voti portati dalle donne. Questo perché la legge sulla doppia preferenza di genere approvata dall’Assemblea regionale siciliana dà la possibilità gli elettori di esprimere una seconda preferenza nelle elezioni dei Consigli comunali, a patto che i due voti siano espressi uno per un uomo e l’altro per una donna. In teoria, questa legge dovrebbe incrementare la presenza delle donne nei Consigli comunali. In pratica, è servita a certi candidati uomini per aumentare i propri voti. Come? Semplicissimo. Ci sono stati candidati nei Consigli comunali che hanno messo in lista chi sei, chi otto, chi dieci candidate. Ognuna di queste donne ha fatto votare per sé e per lo stesso candidato uomo. Di fatto, questa legge ha ottenuto l’effetto opposto, un effetto che solo un Legislatore disattento come quello siciliano poteva ignorare: invece di favorire l’elezione delle donne nei Consigli comunali, ha favorito i candidati che hanno strumentalizzato le candidature delle donne!

La legge sulla preferenza di genere consente un controllo quasi matematico del voto: e già solo per questo dovrebbe essere bandita dalla Sicilia 

Di più. La doppia preferenza di genere potrebbe consentire un controllo quasi matematico del voto, là dove la politica va a braccetto con i poco di buono e, perché no?, anche con la criminalità organizzata. Lo scenario che si potrebbe profilare è di una semplicità sconvolgente. Chi ‘acquista’ 100 voti deve avere la garanzia che questi voti spuntino. Fino ad oggi – e chi si è occupato di politica e di elezioni per lavoro queste cose le sa benissimo – il ‘conteggio’ viene fatto nelle sezioni elettorali. I ‘capi elettori’ garantiscono ai candidati che ‘acquistano’ voti che, da quella sezione, spunteranno, ad esempio, 100 voti. Con la doppia preferenza di genere il ‘capo elettore’ e i candidati che ‘acquistano’ voti saranno garantiti, perché i 100 voti che spunteranno dovranno essere abbinati a quella candidata. Morale: sicuramente senza volerlo, la doppia preferenza di genere può migliorare il controllo del voto. Un motivo in più – un motivo molto ‘pesante’ in Sicilia per la presenza della mafia – per abolire la legge che ha istituito la doppia preferenza di genere nei Comuni siciliani e per ‘bocciare’, senza appello, il disegno di legge che punta ad introdurre la doppia preferenza di genere nelle elezioni per l’Assemblea regionale siciliana.

 

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