Storia & Controstoria

1862: quando le “donzelle” napoletane mandavano a quel paese gli ufficiali piemontesi considerati nemici della loro patria

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  • Sbaglia chi pensa che i napoletani sono sempre accomodanti. Nel 1862 le donne, ” benché in misero stato di fortuna”, si rifiutavano di accompagnarsi e men che meno di maritarsi con gli ufficiali piemontesi, perché nemici della loro patria
  • Nel Regno delle Due Sicilie appena conquistato dai miserabili piemontesi l’odio verso i militari, da parte della popolazione, era totale
  • In tutte le province del Regno delle Due Sicilie annesse “il dominio sardo è ritenuto come lo straniero, e gli si preferisce l’austriaco…”

Sbaglia chi pensa che i napoletani sono sempre accomodanti. Nel 1862 le donne, ” benché in misero stato di fortuna”, si rifiutavano di accompagnarsi e men che meno di maritarsi con gli ufficiali piemontesi, perché nemici della loro patria

Non può trasandarsi il giudizio emesso dalla Stampa di Torino (29 dicembre) a carico del governo pel libero arbitrio rimasto all’autorità militare nel reggere le sorti delle Province Napolitane: “Il militare non intende altro codice che il suo, e non gli entra in capo, che fuori di questo vi sieno altri codici dei pari sacri, e di maggior rilievo per gli interessi sociali. Se gli si dice che Tizio è un birbante; perché starci tanto a pensar sopra ci vi risponde? Fucilatelo su, e l’avrete levato di mezzo. Noi sappiamo troppo bene tutti gli sconci, che dalla prevalenza soverchia del militare dovevano accadere nelle province napoletane. Noi li abbiamo enunciati, i nostri amici non vi hanno detto nel parlamento; parte per carità di patri; parte perché è vana cosa il dirlo. Di fatti, non ne va censurato nessuno, e molto ne vanno censurati i capi. Il Torto è solo del governo che lasciandosi cadere le redini di mano, mette il paese in condizioni, nelle quali è finanche risibile il lagnarsi che siffatti sconci accadano, mentre è naturale ed indispensabile che debbano accadere”.

Nel Regno delle Due Sicilie appena conquistato dai miserabili piemontesi l’odio verso i militari, da parte della popolazione, era totale

E nella corrispondenza epistolare di un militare piemontese distaccato nelle province napoletane (pubblicate ne’ giornali) è detto “che essi trovansi nel reame, delle Due Sicilie come gli austriaci nel Novarese in maggio 1859, tanto sono invisi agli abitanti, che li denunciano all’autorità per ogni piccola cosa! Così dal ministero è stato destituito un eccellente capitano. In un solo battaglione del ’47, reggimento fanteria nell’Abruzzo citra, quindici reclami furono sporti in odio degli ufficiali, che così arrischiano non solo la vita, ma anche la loro posizione sociale. In somma, questi barbari, non vogliono essere italiani, e non han vergogna di ripetere a tutti, e noi stessi, CHE VORREBBERO ESSERE ANCORA NAPOLETANI COME PRIMA”.

In tutte le province del Regno delle Due Sicilie annesse “il dominio sardo è ritenuto come lo straniero, e gli si preferisce l’austriaco…”

Non dee quindi sorprendere se il giornalismo napoletano quello soprattutto che si mostra più emancipato dalle influenze governative, siasi così pronunziato: “Il militare piemontese nel napoletano per la durezza sistematica, per la burbanza, e per l’aria di conquista, ha attirato contro di sé le generali antipatie: se ne schiva l’incontro, e lo si lascia nello isolamento; e per evitarne le relazioni il ceto civile non ama riceverlo nelle conversazioni; e si son vedute donzelle, benché in misero stato di fortuna, ricusare uffiziali per marito, aborrendo di congiungere la loro sorte co’ distruttori della grandezza della loro patria. Ed a codesta avversione deve attribuirsi, se le diserzioni (…) da tutte le Province annesse diano argomento a credere, che il dominio sardo è ritenuto come lo straniero, e gli si preferisce l’austriaco: in fatti, ne’ pochi mesi tra la fine del 1861, ed il cominciare del 1862 sono passati a militare nel Veneto 4633 uomini, laddove in egual tempo dal Veneto nelle province annesse ne passarono 121″.

Francesco Durelli Le condizioni del Reame delle Due Sicilie nel corso dell’anno 1862, Ripostes Edizioni, pag. 28, 29.

Articolo tratto da Regno delle Due Sicilie.eu

Foto tratta da Vesuvio Live

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