Mattinale

E’ l’uomo che peggiora il clima? La scienza non è concorde: anzi. Forse dal Vangelo arriva qualche risposta in più…/ MATTINALE 529

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  • Palermo e Sicilia: è normale che in cinque giorni il clima passi da 42 gradi a 24 gradi? Sono normali le devastazioni provocate dalle piogge in Germania, in Belgio, in Olanda e nel Lussemburgo?
  • Il ruolo dei carburanti fossili
  • Molti gli scienziati che frenano sull’anidride carbonica
  • Il riscaldamento globale? Non è detto che dipenda dall’uomo
  • “… nel periodo 1880-2015, tra numero di cicloni (che oscilla) e CO2 (che aumenta monotonicamente) non vi è alcuna correlazione”
  • “… suggeriamo che non si aderisca a politiche di riduzione acritica della immissione di anidride carbonica in atmosfera con l’illusoria pretesa di governare il clima”
  • Una riflessione sugli ultimi giorni descritti da Marco, Matteo e Luca

Palermo e Sicilia: è normale che in cinque giorni il clima passi da 42 gradi a 24 gradi? Sono normali le devastazioni provocate dalle piogge in Germania, in Belgio, in Olanda e nel Lussemburgo?

La pioggia che questa notte ha sferzato Palermo (ma anche il Trapanese e il Messinese) ci dà l’occasione per una riflessione sul clima. Martedì scorso, in molte città della nostra Isola, la temperatura ha superato i 40 gradi (in alcune zone di Palermo che un politica miope e affaristica lascito senza alberi nel nome del Tram si è arrivati a 42 gradi: per esempio, in via Leonardo Da Vinci); stamattina alle sei e trenta a Palermo la temperatura non superava i 23 gradi. Nel giro di pochi giorni è stata registrata un’escursione termica di circa 20 gradi. E’ normale? Non lo sappiamo. Ma sappiamo che nel mondo, il clima sembra impazzito. Incredibile quello che è successo in questi giorni in alcune aree della Germania occidentale, in Belgio, in Olanda e nel Lussemburgo. Piogge spaventose, corsi d’acqua e fiumi senza controllo, con devastazioni di centri abitati e di estese aree agricole. Centinaia di morti e migliaia di persone rimaste senza tetto. Un disastro senza precedenti. E non si tratta di aree di campagna e di città piccole e grandi gestite male: al contrario, si tratta di aree abitate dove, da sempre, vige il rispetto dell’ambiente e non ci sono costruzioni abusive & sanatorie. Siamo davanti a cambiamenti climatici spaventosi che provocano eventi sempre più estremi, se è vero che, nel giro di pochi giorni, si passa dalla siccità che non dà tregua a inondazioni.

Il ruolo dei carburanti fossili

Sì, che si tratti di cambiamenti climatici non ci sono dubbi; ma bisogna capire se sono tutti provocati dalla dabbenaggine umana, o se tali eventi prescindono dalle attività antropiche. Un fatto è certo: l’inquinamento cambia i ritmi della natura, cosa, questa, già notata da Charles Darwin, là dove a fine ‘800 osservava la prevalenza di alcune farfalle dal colore scuro su farfalle dal colore chiaro, perché riuscivano a mimetizzarsi meglio grazie all’inquinamento provocato dall’uso del carbone. Sui carburanti fossili si raccontano tante storie: per esempio, che le cosiddette energie alternative – energia eolica ed energia solare – starebbero soppiantando la produzione di energia da combustibili tradizionali. A Termini Imerese, in Sicilia, la vecchia centrale è ferma già da qualche tempo. Ma non è così nel resto del mondo. Il nostro amico che redige la Nota Diplomatica, dati alla mano, ci ha raccontato che non è vero che nel mondo non si usano più carburanti fossili: è vera la riduzione dei carburanti fossili nel cosiddetto Occidente industrializzato; ma non è così in Cina, in India e in Russia. Il mondo continua ad essere inquinato dai carburanti fossili; e Cina, India e Russia non hanno alcuna intenzione di frenare il proprio sviluppo economico per ridurre l’inquinamento atmosferico, soprattutto in un momento in cui l’Europa e gli Stati Uniti sono tormentati non soltanto dal clima (se in Europa ci sono le inondazioni, negli Stati Uniti sono riresi gli incendi), ma anche da una pandemia che non sembra avere fine e che peggiorerà anche a causa di una gestione demenziale, dagli improbabili vaccini che ‘inseguono’ quello che sembra un Coronavirus agli stessi Paesi europei che si danno la zappa sui piedi con cervellotici quanto inutili green pass che, alla fine, creeranno ulteriori problemi alle attività commerciali.

Molti gli scienziati che frenano sull’anidride carbonica

Va bene, il clima sta cambiando. E l’inquinamento non aiuta. Basta questo per spiegare i cambiamenti climatici in atto? Due anni fa una petizione firmata da un nutrito gruppo di scienziati italiani inviata alla presidenza della Repubblica ha provato a fare chiarezza sui troppi luoghi comuni che giustificano, in modo sbrigativo, i cambiamenti climatici. La prima ‘frenata’ di questo gruppo di scienziati tocca la demonizzazione dell’anidride carbonica: “Bisogna però essere consapevoli che l’anidride carbonica di per sé non è un agente inquinante. Al contrario, essa è indispensabile per la vita sul nostro Pianeta. Negli ultimi decenni – scrivono gli scienziati – si è diffusa una tesi secondo la quale il riscaldamento della superficie terrestre di circa 0.9°C osservato a partire dal 1850 sarebbe anomalo e causato esclusivamente dalle attività antropiche, in particolare dalle immissioni in atmosfera di CO2 proveniente dall’utilizzo dei combustibili fossili. Questa è la tesi del riscaldamento globale antropico promossa dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazione Unite, le cui conseguenze sarebbero modificazioni ambientali così gravi da paventare enormi danni in un imminente futuro, a meno che drastiche e costose misure di mitigazione non vengano immediatamente adottate. A tale proposito, numerose nazioni del mondo hanno aderito a programmi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica e sono pressate, anche da una martellante propaganda, ad adottare programmi sempre più esigenti dalla cui attuazione, che comporta pesanti oneri sulle economie dei singoli Stati aderenti, dipenderebbe il controllo del clima e, quindi, la ‘salvezza’ del pianeta”.

Il riscaldamento globale? Non è detto che dipenda dall’uomo

Riscaldamento globale: “L’origine antropica del riscaldamento globale – scrivono gli scienziati – è però una congettura non dimostrata, dedotta solo da alcuni modelli climatici, cioè complessi programmi al computer, chiamati General Circulation Models. Al contrario, la letteratura scientifica ha messo sempre più in evidenza l’esistenza di una variabilità climatica naturale che i modelli non sono in grado di riprodurre. Tale variabilità naturale spiega una parte consistente del riscaldamento globale osservato dal 1850. La responsabilità antropica del cambiamento climatico osservato nell’ultimo secolo è quindi ingiustificatamente esagerata e le previsioni catastrofiche non sono realistiche”.  E ancora: “Il clima è il sistema più complesso presente sul nostro Pianeta – scrivono gli scienziati – per cui occorre affrontarlo con metodi adeguati e coerenti al suo livello di complessità. I modelli di simulazione climatica non riproducono la variabilità naturale osservata del clima e, in modo particolare, non ricostruiscono i periodi caldi degli ultimi 10.000 anni. Questi si sono ripetuti ogni mille anni circa e includono il ben noto Periodo Caldo Medioevale, il Periodo Caldo Romano, ed in genere ampi periodi caldi durante l’Ottimo dell’Olocene. Questi periodi del passato sono stati anche più caldi del periodo presente, nonostante la concentrazione di CO2 fosse più bassa dell’attuale, mentre sono correlati ai cicli millenari dell’attività solare. Questi effetti non sono riprodotti dai modelli”.

“… nel periodo 1880-2015, tra numero di cicloni (che oscilla) e CO2 (che aumenta monotonicamente) non vi è alcuna correlazione”

E gli uragani e i cicloni? “Gli organi d’informazione – scrivono gli scienziati – affermano anche che gli eventi estremi, come ad esempio uragani e cicloni, sono aumentati in modo preoccupante. Viceversa, questi eventi, come molti sistemi climatici, sono modulati dal suddetto ciclo di 60 anni. Se ad esempio si considerano i dati ufficiali dal 1880 riguardo i cicloni atlantici tropicali abbattutisi sul Nord America, in essi appare una forte oscillazione di 60 anni, correlata con l’oscillazione termica dell’Oceano Atlantico chiamata Atlantic Multidecadal Oscillation. I picchi osservati per decade sono tra loro compatibili negli anni 1880-90, 1940-50 e 1995-2005. Dal 2005 al 2015 il numero dei cicloni è diminuito seguendo appunto il suddetto ciclo. Quindi, nel periodo 1880-2015, tra numero di cicloni (che oscilla) e CO2 (che aumenta monotonicamente) non vi è alcuna correlazione”. E’ un invito, quello del gruppo di scienziati, a non adagiarsi su certezze che potrebbero non essere tali: “Il sistema climatico – scrivono gli scienziati – non è ancora sufficientemente compreso. Anche se è vero che la CO2 è un gas serra, secondo lo stesso IPCC la sensibilità climatica ad un suo aumento nell’atmosfera è ancora estremamente incerta. Si stima che un raddoppio della concentrazione di CO2 atmosferica, dai circa 300 ppm preindustriali a 600 ppm, possa innalzare la temperatura media del pianeta da un minimo di 1°C fino a un massimo di 5°C. Questa incertezza è enorme. In ogni caso, molti studi recenti basati su dati sperimentali stimano che la sensibilità climatica alla CO2 sia notevolmente più bassa di quella stimata dai modelli IPCC”.

“… suggeriamo che non si aderisca a politiche di riduzione acritica della immissione di anidride carbonica in atmosfera con l’illusoria pretesa di governare il clima”

Un altro passaggio della lettera demolisce un’altra certezza: “E’ scientificamente non realistico attribuire all’uomo la responsabilità del riscaldamento osservato dal secolo passato ad oggi. Le previsioni allarmistiche avanzate, pertanto, non sono credibili, essendo esse fondate su modelli i cui risultati sono in contraddizione coi dati sperimentali. Tutte le evidenze suggeriscono che questi modelli sovrastimano il contributo antropico e sottostimano la variabilità climatica naturale, soprattutto quella indotta dal sole, dalla luna, e dalle oscillazioni oceaniche”. E ancora: “Infine, gli organi d’informazione diffondono il messaggio secondo cui, in ordine alla causa antropica dell’attuale cambiamento climatico, vi sarebbe un quasi unanime consenso tra gli scienziati e che quindi il dibattito scientifico sarebbe chiuso. Tuttavia, innanzitutto bisogna essere consapevoli che il metodo scientifico impone che siano i fatti, e non il numero di aderenti, che fanno di una congettura una teoria scientifica consolidata. In ogni caso, lo stesso preteso consenso non sussiste”. Finale: “Posta la cruciale importanza che hanno i combustibili fossili per l’approvvigionamento energetico dell’umanità, suggeriamo che non si aderisca a politiche di riduzione acritica della immissione di anidride carbonica in atmosfera con l’illusoria pretesa di governare il clima”. Un motivo in più, insomma, per Cina, India e Russia a non privarsi dei combustibili fossili.

Una riflessione sugli ultimi giorni descritti da Marco, Matteo e Luca

E allora? E allora mettiamo nel conto che gli attuali cambiamenti climatici prescindano dalle attività umane. Non siamo il centro dell’universo: ne facciamo solo parte. Del resto, nella storia del nostro Pianeta non sono mancati i cambiamenti climatici, anche radicali, tra glaciazioni e deglaciazioni. La verità è che verti film che abbiamo visto negli anni ’80 e negli anni ’90 del secolo passato – film che allora sembravano fantascienza – cominciano ad apparire sotto un’altra luce. E’ probabile che i registi da scienziati piuttosto che da visionari. Ci sarebbe anche un’altra interpretazione, non molto ‘gettonata’, soprattutto in un’Europa che nega le radici cristiane. Ci riferiamo agli  ultimi giorni del mondo, argomento affrontato dagli evangelisti Matteo, Marco e Luca. Forse Luca non è molto lontano dal tempo che stiamo vivendo: “«Verranno giorni in cui di tutte queste cose che voi ammirate non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata.» Essi gli domandarono: «Maestro, quando avverranno dunque queste cose? E quale sarà il segno che tutte queste cose stanno per compiersi?»… Quando sentirete parlare di guerre e di sommosse, non siate spaventati; perché bisogna che queste cose avvengano prima; ma la fine non verrà subito.» 10 Allora disse loro: «Insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; 11 vi saranno grandi terremoti, e in vari luoghi pestilenze e carestie; … vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo…”.

 

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