Sul Titanic

Cosa sta combinando la Regione siciliana con il Formez? Slitterà la riqualificazione dei licenziati della Formazione Professionale?

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  • Gli strani rapporti tra Formez PA e Regione siciliana
  • Nel Dicembre 2020 una voce dal deserto chiedeva chiarezza sulla possibile incompatibilità con l’assessore regionale Roberto Lagalla  
  • Otto mesi per capire come stanno le cose?

da Silvia Potenza
Associazione Sindacale Lavoratori 99,9%
riceviamo e pubblichiamo

Gli strani rapporti tra Formez PA e Regione siciliana

La Presidenza della Regione Sicilia, a firma dello stesso Presidente Nello Musumeci, diffonde per i propri Assessori e per la propria dirigenza regionale una vera nota di servizio, datata 14 luglio che, a ben leggere, appare come una vera e propria tirata d’orecchie. Oggetto della nota sono i rapporti tra il Formez PA e la Regione stessa. Vi viene specificato che con tale Istituto, vecchio di storia e di ricerca, per il Governo dell’Isola non esiste più alcun rapporto di fiducia istituzionale. Nella nota poi si intima alla burocrazia di astenersi da ogni tipo di intervento che veda il Formez PA soggetto partecipante. Musumeci ha il pieno diritto di guidare la sua burocrazia regionale ed anche di realizzare i suoi programmi in economia, non è su questo che stringiamo le spalle. Ci preoccupa piuttosto che gli odierni bardi e plaudenti abbiano orologi scassati, vere e proprie padelle da polso, in ritardo sempre sul pezzo! Ritardatari prudenti, linguacce sporche a cose avvenute.

Nel Dicembre 2020 una voce dal deserto chiedeva chiarezza sulla possibile incompatibilità con l’assessore regionale Roberto Lagalla  

Il Formez, si diceva, avrebbe dovuto gestire l’aggiornamento e/o la riqualificazione del personale licenziato del settore della Formazione Professionale: la piattaforma Sarf aveva infatti già raccolto i dati anagrafici e statistici propedeutici. Nel mese di Dicembre 2020, una voce femminile dal deserto gridava: “Attenzione, nel consiglio di amministrazione del Formez ci sta lo stesso Assessore alla Formazione Professionale Roberto Lagalla! Potrebbe in futuro insorgere un conflitto di interessi, onde per cui l’intero programma di riqualificazione venga bloccato proprio per tale fattispecie di vizio di forma?”. Era un semplice punto di riflessione. La voce era quella di Silvia Potenza, ai tempi portavoce dei lavoratori della Formazione Professionale del Sifus Confali. La collega Potenza non aveva certo l’intenzione di cercare il marcio in Danimarca ma temeva che certe incompatibilità avrebbero potuto bloccare l’iter di un percorso tanto atteso da quasi duemila lavoratori e dalle loro famiglie: gente che spera in un rientro nel mondo del lavoro.

Otto mesi per capire come stanno le cose?

Ora, a Luglio, dopo quasi 8 mesi, esce questa nota e i ciechi di un tempo si affrettano alla visita oftalmologica miracolosa, quella che fa aprire gli occhi e fa vedere. Alla nota di Musumeci fanno seguito articoli di giornalai, di cartolai, di partiti, partitini, e tanti altri coprofagi a tempo scaduto. La verità è un’altra: giornalista, politico, sindacalista, uomo interessato alla vita sociale che tu sia, devi sempre avere un buon orologio che segni bene il tempo. Il ritardo nella lettura degli eventi, nella loro influenza sugli eventi futuri è segno di dilettantismo, di micidiale stupidità programmatoria che tanti pagheranno a caro prezzo. Capisco che la televisione vi ha quasi obbligato ad amare Andrea Camilleri ma fate come me: provate invece a riscoprire Il Gattopardo del genio di Tomasi di Lampedusa, ci dice proprio questo, quanto la nostra gente non sappia considerare le scelte presenti per aprire la porta del futuro. Morale della favola: slitterà ancora per quanto tempo la riqualificazione dei formatori della Formazione Professionale? Occhio alle terga gente!

 

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