Sul Titanic

Siciliani Liberi: no alla vecchia politica siciliana che si camuffa da ‘Sicilianista’, da Gaetano Armao a Cateno De Luca

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  • Sicilia ultima ruota del carro dell’impero globale morente
  • C’è un nazionalismo siciliano crescente che la vecchia politica nasconde
  • Cateno De Luca? Ha un solo partito, un solo ideale: se stesso e il suo potere

da Siciliani Liberi
riceviamo e pubblichiamo

Sicilia ultima ruota del carro dell’impero globale morente

La nostra impressione è quella che la Sicilia di oggi è inserita, come ultima o penultima ruota del
carro, in un impero globale morente. Dappertutto il cd. “Impero Occidentale” prende legnate, appena fuori
dai propri confini, mentre dentro i confini – ci sembra evidente – ha usato la crisi “sanitaria” per svuotare
ciò che resta di quelle libertà e di quella democrazia che almeno erano l’unico nostro vanto. Oltre a questo,
in più, la Sicilia come sempre è colonia di un paese, l’Italia, che a sua volta è un governatorato
telecomandato dall’estero. Una situazione insostenibile. In questa fase morente, però, l’Impero diventa
sempre più cattivo e insaziabile. Gli ultimi colpi di coda. E l’Italia, nella sua disperazione pre-fallimentare, si
accanisce contro la povera Sicilia, di cui sta pilotando un vero e proprio genocidio economico alla moviola.
Secondo noi, Siciliani Liberi, nonostante la notte che stiamo attraversando, bisogna guardare già
al futuro. Fra non molto avverrà il crollo, saranno pochi mesi o anni, e là ci dovremo fare trovare pronti, con
una nuova classe dirigente, in grado di ricostruire dalle macerie che il colonialismo e la classe di
collaborazionisti feudali stanno lasciando.

C’è un nazionalismo siciliano crescente che la vecchia politica nasconde

Proprio per questa ragione abbiamo il dovere di disinteressarci del tutto alle piccole lotte interne
alla classe politica feudale e clientelare che oggi massacra, più di ieri, la nostra povera Patria. I vari
Musumeci, o Armao, o De Luca, o – dietro le quinte – i vecchi Cuffaro o Lombardo, sanno benissimo che
anche per loro la fine è vicina. Si sentono forti perché l’informazione locale parla solo di loro, e nasconde il
nazionalismo siciliano crescente, e serpeggiante, che deve essere nascosto proprio perché fa paura. Perché,
se si accende, e da potenza diventa atto, travolge tutto in un attimo. Sanno benissimo che una maggioranza
crescente di siciliani ha voltato loro le spalle e vogliono lottare disperatamente tra loro con quel po’ di
voto… “strutturato” che gli rimane. Siccome sanno benissimo che ormai tutte le sirene “italiche” sono
spente, e l’ultima cocente delusione (su cui non abbiamo mai avuto dubbi) del Movimento 5 Stelle è ancora
là, come cadavere insepolto, e solo chi intercetterà la rabbia e il vento identitario dei Siciliani avrà un
futuro, hanno deciso di camuffarsi, di vestirsi da sicilianisti, da autonomisti, da indipendentisti.
A noi tutto ciò ricorda quella favola di Esopo in cui la cornacchia si mise le piume del pavone per
cercare di essere quello che non era e che non sarebbe mai potuta essere. Per noi cornacchie sono, e
cornacchie restano. Non parliamo del minoritario centro-sinistra locale, Orlando in testa, solo per carità di
patria, perché il loro viscerale odio contro tutto ciò che è autoctono e identitario si commenta da solo. Il
cuore del potere feudale, ex-democristiano, ex-forzista, è nel cd. centro-destra. Ma come possiamo dare
credito a chi, come la premiata ditta Musumeci-Armao, ha svenduto quei pochi lembi di Statuto che ancora
Crocetta non era riuscito a liquidare? La loro credibilità è pari a zero, e camuffarsi con qualche simbolo alle
riunioni dei “sicilianisti” non servirà loro a nulla.

Cateno De Luca? Ha un solo partito, un solo ideale: se stesso e il suo potere

Il loro tentativo di strumentalizzare quest’area è stato già sventato con Sicilia Nazione nel lontano
2015. Siciliani Liberi è nata per fermare questo tentativo, e speriamo non siano così pazzi da ritentarci. Ma
non crediamo neanche al “personaggio” dello Stretto, l’eccentrico Cateno. Cateno De Luca ha un solo
partito, un solo ideale: se stesso, e il suo potere. È capace di passare dal Tricolore alla Trinacria e dalla
difesa dell’insularità al pontismo, con la stessa disinvoltura di un battito di ciglia. Il Sicilianismo che fosse
sensibile alle sue sirene nascerebbe morto, sarebbe travolto dalla sua totale mancanza di credibilità. E poi
noi abbiamo un dovere: dare un’alternativa a tutto il voto nazionale indipendentista che la chiede.
Il nostro Popolo è fatto da persone che non ne possono più di questa gente, che non ne possono
più della vecchia politica. Ogni compromesso con il vecchiume toglierebbe ancora una volta un’opportunità
a questo popolo, cui non resterebbe altro che l’astensione. E noi, Siciliani Liberi, questa opportunità,
alternativa ai partiti nazionali, ma soprattutto alternativa alla vecchia politica che ha distrutto la Sicilia,
siamo pronti a darla, con chi ci sta, ma anche da soli se necessario, se vediamo che la stessa serietà – lo
stesso argine nei confronti dei feudatari del voto – non fosse condivisa da altri potenziali compagni di
strada. NO a De Luca presidente, a una candidatura che guarda a un passato da dimenticare! Il Presidente
dei Siciliani deve essere il rappresentante di una Nazione libera! Prepariamo la Sicilia di domani!

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