Gli arabi l’hanno chiamata Kalsa, che significa “la pura” o “l’eletta”. Oggi il quartiere della Kalsa di Palermo, cuore antico del Centro storico, scrive l’Associazione Comitati Civici, è diventato “ostaggio della movida selvaggia, che non si è fermata neanche in tempo di pandemia. Anzi le restrizioni a causa del Covid hanno aggravato notevolmente la situazione igienico-sanitaria in quanto gli avventori dei vari pub, non potendo utilizzare le toilette, usano i vicoli come vespasiani a cielo aperto. La musica a tutto volume e la folla ammassata fanno il resto, rendendo veramente pessima la qualità della vita dei residenti”. Insomma, alla Kalsa si ‘sbevazza’ e si piscia dove capita, con allegria e spensieratezza. Veramente una bella immagine, quella che viene fuori da questo spaccato illustrato da un’Associazione che cerca di far prevalere un po’ di civiltà e di senso civico in una città abbandonata, dove capita anche che le vie del Centro storico diventino
“Uno di questi vicoli – leggiamo sempre nella nota dell’Associazione Comitati Civici – è il Vicolo Caccamo all’Alloro, con ingresso da Piazza Magione, occupato da venditori abusivi con tanto di cassa per amplificare musicaccia. I residenti del vicolo non sanno come difendersi da questa barbarie, tollerata, anzi creata dall’amministrazione Orlando (Leoluca Orlando, sindaco di Palermo ndr) con l’avallo di Prefetto e Questore. I tutori dell’ordine sembrano impotenti davanti a questa situazione e, come riferito da alcuni residenti, ai cittadini che chiedono aiuto rispondono ‘Situazione fuori controllo, non possiamo fare niente!'”. Compimenti a tutti!
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