Sul Titanic

L’unica Europa possibile è l’Europa delle Regioni, dei territori, dei popoli

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  • Questo il messaggio dalla prima sessione online della II Assemblea Generale di Autonomie e Ambiente (AeA) che si è tenuta ieri e che prosegue oggi. 
  • Fermare il centralismo autoritario dell’Europa di oggi
  • Dare voce a tutte le culture, le diversità, i territori, i popoli d’Europa
  • Gli oratori dei 10 movimenti attualmente connessi ad Autonomie e Ambiente (AeA)

Questo il messaggio dalla prima sessione online della II Assemblea Generale di Autonomie e Ambiente (AeA) che si è tenuta ieri e che prosegue oggi. 

Non c’è solo l’Europa massonica centralista e antidemocratica che pone il “Segreto di Stato” sui contratti per l’acquisto dei vaccini dalle multinazionali che producono farmaci. Non c’è solo l’Europa della moneta unica per privilegiare alcuni Stati a danno di altri Stati. Non c’è solo un’Europa che vuole eliminare le radici cristiane da sostituire con le radici massoniche. C’è chi pensa a un’altra Europa: un’Europa che valorizzi le Regioni e tuteli i popoli: un’Europa solidale senza i ricatti dello spread. Di quest’Europa diversa dal disastro morale, economico, sociale e adesso anche sanitario (vista la pessima gestione della pandemia organizzata per fare guadagnare montagne di denaro alle citate multinazionali farmaceutiche) di oggi si è parlato ieri nella prima sessione della Seconda Assemblea Generale di Autonomie e Ambiente (AeA), l’alleanza politica tra forze territoriali attive nella Repubblica Italiana, strettamente connessa con l’Alleanza Libera Europea (ALE – European Free Alliance, EFA).

Fermare il centralismo autoritario dell’Europa di oggi

La II Assemblea Generale ha come tema – leggiamo in un comunicato, il “Ritorno alla Costituzione e agli Statuti – Fermare insieme il centralismo autoritario – Salvare la Repubblica delle Autonomie – Costruire un futuro di autogoverno per tutti dappertutto nella Repubblica Italiana e nell’Europa delle regioni, dei territori, dei popoli.”. La prima sessione è stata dedicata, principalmente, ai temi europei e della solidarietà internazionale con tutti i popoli oppressi e contro tutti i centralismi statali. La voglia di libertà non è presente solo in Catalogna, nei paesi Baschi, in Irlanda, nel Galles, in Corsica (dove però bisognerebbe illustrare ai corsi che l’Italia – che alcuni di loro celebrano – tratta il Sud Italia e la Sicilia come colonie), ma anche in tante aree italiane.

Dare voce a tutte le culture, le diversità, i territori, i popoli d’Europa

Ieri i lavori sono stati introdotti e moderati da Roberto Visentin, noto autonomista friulano, in rappresentanza del Patto per l’Autonomia Friuli-Venezia Giulia, la forza territoriale che esercita, con mandato triennale (2020-2023), la presidenza della rete. La segreteria dell’assemblea è stata affidata a Mauro Vaiani (esponente di Comitato Libertà Toscana). “Visentin – leggiamo nel comunicato – ha ricordato e ringraziato i quattro contributi cruciali che sono arrivati nei giorni precedenti e che richiederanno di essere approfonditi: 1) dal ricercatore Luca Pardi, sull’emergenza ambientale; 2) dal prof. Massimo Costa, su un progetto economico che includa monete fiscali complementari anche locali; 3) dal consigliere Massimo Moretuzzo (capogruppo del Patto nel consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia) sui beni comuni; 4) dal senatore Albert Lanìece (Union Valdôtaine). L’assemblea ha ascoltato la registrazione dell’intervento in Senato di Albert Lanièce, della Union Valdôtaine (nella foto), il 9 marzo 2021, in solidarietà agli eurodeputati catalani privati dell’immunità. Hanno portato i saluti dell’Alleanza Libera Europea Jill Evans, dal Galles, e Anne Tomasi, dalla Corsica, ricordando che ALE (EFA) è l’unica famiglia politica europea che dà voce a tutte le culture, le diversità, i territori, i popoli d’Europa”.

Gli oratori dei 10 movimenti attualmente connessi ad Autonomie e Ambiente (AeA)

Nel comunicato si dà notizia degli  oratori designati dai 10 movimenti attualmente connessi nella sorellanza AeA: 1) Roberto Visentin (per il Patto Autonomia F-VG) – Resistenza all’uso strumentale e subdolo della crisi pandemica per riproporre il centralismo in Italia; 2) Alfonso Nobile (Siciliani Liberi) – Contro la narrazione della c.d. incapacità dei territori. Come ha detto il prof. Massimo Costa, i governi locali a volte non funzionano perché sono retti da politicanti italiani 3) Federico Simeoni (Patrie Furlane) – Solidarietà tra i popoli e le comunità; 4) Luca Azzano Cantarutti (Patto Autonomia Veneto) – Il Veneto come esempio emblematico di aspirazione all’autogoverno tenuta compressa dai suoi stessi leader locali (presidente Zaia) per la loro subalternità alle esigenze dei partiti centralisti; 5) Samuele Albonetti (Movimento per l’Autonomia della Romagna) – Per una autentica sussidiarietà, con governi locali forti e rispetto della volontà popolare – Ricorda il caso emblematico del tradimento del referendum di Montecopiolo e Sassofeltrio che da 14 anni aspettano di passare dalle Marche alla Romagna; 6) Igor Gabrovec (Slovenska Skupnost – Ssk) – La solidarietà tra comunità che si autogovernano liberamente è la chiave su cui ricostruire dopo la pandemia – L’Europa sarà resa più forte dai nostri programmi autonomisti e ambientalisti; 7) Marco Di Bari (Comitato Libertà Toscana) – Resistere ai continui attacchi alle autonomie locali, che sono unico presidio per la sanità e l’ambiente – Serve una Europa più coraggiosa nella solidarietà a popoli dimenticati come gli Uighuri, il Rojava, i Saharawi, il Tigrè; 8) Chantal Certan (presidente emerito di Autonomie e Ambiente, a nome del movimento ALPE oggi confluito in Alliance Valdôtaine) – Noi siamo i custodi di una eredità – heritage – che è cultura, preziosa per il futuro – I nostri movimenti politici devono far valere, con la loro conoscenza del territorio, progetti per le generazioni future; 9) Alfredo Gatta (Pro Lombardia Indipendenza) – Noi che crediamo nell’autogoverno dei nostri territori non siamo euroscettici, siamo “euroesigenti” – Vogliamo una Europa dove le comunità e i popoli possono tutti esprimere il loro potenziale; 10) Massimo Iaretti (Liberi Elettori Piemonte) – Noi promuoviamo le lingue, le culture locali, il piemontese, l’occitano, il franco-provenzale, i Walser – Siamo ancorati alla Carta di Chivasso – Per noi non ci sono confini, ma continuo interscambio e collaborazione, ben al di là degli attuali confini statali. Infine è intervenuta Silvia Lidia Fancello, che è rappresentante EFA per la Sardegna. In Sardegna EFA sta promuovendo l’idea di un coordinamento tra le diverse componenti del movimento nazionale sardo.

La sessione si è chiusa poco prima delle 22. Appuntamento a oggi pomeriggio, alle 16,00 per la seconda sessione, dedicata al nostro impegno nella Repubblica Italiana, perché sia una vera Repubblica delle Autonomie. Si ricorda che tutti i materiali preparatori e l’intera registrazione della sessione sono disponibili sui canali sociali della sorellanza, raggiungibili attraverso il sito ufficiale di Autonomie e Ambiente.

Per maggiori informazioni:

info@autonomieeambiente.eu
press@pattoperlautonomia.eu
https://www.autonomieeambiente.eu

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