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Brancaccio, il quartiere di Don Pino Puglisi preda di un degrado indescrivibile/ SERALE

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  • L’immondizia che ristagna nelle strade come caratteristica peculiare dei Suk
  • Il periodo arabo rappresenta una parentesi rispettabile della storia di Palermo, ma non il più florido
  • Chiediamo al Comune: cosa può giustificare un degrado simile?
  • Quali provvedimenti intende assumere l’amministrazione di Leoluca Orlando? 

dal Distretto di Palermo di Siciliani Liberi
riceviamo e pubblichiamo

L’immondizia che ristagna nelle strade come caratteristica peculiare dei Suk

La zona industriale di Brancaccio dovrebbe essere un luogo di sviluppo è invece il segno più evidente di decadenza nella quale versa Palermo. Una classe dirigente cittadina, che non ha investito sull’immagine e sul decoro urbano, ha decretato il proprio fallimento. Lo spartitraffico creato con i rifiuti, così anche le aiuole arredate con i rifiuti di ogni genere rappresentano l’aspetto più creativo degli amministratori palermitani. D’altra parte ad una giornalista che intervistava il primo cittadino è stato detto che i cumuli di immondizia dovevano essere visti proprio come arredo urbano, segno dell’intimo legame che la città conserva del periodo Arabo. Per il sindaco Leoluca Orlando, l’immondizia è segno di una caratterista peculiare della città, quasi imprescindibile, attrazione turistica proprio come i Suk nei Paesi Arabi. Non per niente Orlando definì Palermo “il suk mediorientale nel cuore dell’Europa”.

Il periodo arabo rappresenta una parentesi rispettabile della storia di Palermo, ma non il più florido

Il problema però è che se il nostro sindaco mantiene l’orgoglio di una sua storia personale, non dovrebbe traslare alla cittadinanza palermitana il desiderio di rivedersi in quel contesto. Vorremmo ricordare ad Orlando che Palermo è stata una grande Capitale Europea, e i cittadini palermitani vorrebbero riconoscersi più in un contesto culturale euromediterraneo che in quello pur rispettabile arabo. Il periodo arabo infatti rappresenta solo una piccola parentesi della Storia palermitana e siciliana, sicuramente non rappresenta la più florida. Non vi è dubbio che la Sicilia italiana ha manifestazioni che ricordano il periodo oscuro cui culturalmente fa riferimento, ma da cittadini palermitani e siciliani auspicheremmo, almeno per il decoro urbano, che ci si avvicini a modelli diversi.

Chiediamo al Comune: cosa può giustificare un degrado simile?

Al momento, la situazione indecente delle periferie, ma non solo, non è giustificata: non ci sono problemi di chiusura della discarica di Bellolampo, non risultano problemi di scioperi del personale addetto, e non dovrebbe esserci alcuna carenza di personale per Covid, almeno la stampa non ha dato notizie, né il primo cittadino ci ha comunicato alcuna situazione emergenziale che giustifichi la situazione vissuta dai palermitani. Brancaccio è la zona dove il Beato Padre Pino Puglisi ha sacrificato la sua vita nel tentativo di renderla civile ed agibile ai ragazzi che avevano quelle strade come dimora, come spazio dove trascorrere il loro tempo bivaccando. Oggi purtroppo sono ridotte ad un degrado indescrivibile, dopo aver toccato il fondo si tenta una discesa ulteriore.

Quali provvedimenti intende assumere l’amministrazione di Leoluca Orlando? 

Chiediamo che il Sindaco e/o il personale responsabile ci spieghino quali criticità giustificano la situazione attuale e quali provvedimenti sono in itinere per risolvere il problema. Se c’è colpa di chi contribuisce al degrado fra la cittadinanza, c’è senza dubbio la colpa di chi, avendone il compito, non vigila e non adotta alcun provvedimento per rispettare la città che si amministra e la gran parte della cittadinanza che subisce la prepotenza dei pochi incivili presenti ovunque e la inettitudine delle istituzioni nel gestire il fenomeno. In attesa di riscontri positivi continueremo a documentare “l’arredo urbano” della Giunta comunale in carica.

Foto tratta da Qds

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