Sul Titanic

La CGIL di Palermo: in città rischia di trionfare il ‘lockdown delle idee’

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Il futuro di Palermo si può esaurire nel dibattito imperniato sul sì o sul no al Tram? Esiste ancora nella politica cittadina un’idea di futuro? Le domande del segretario generale della CGIL, Mario Ridulfo 

Ma veramente il Tram è il centro del bene e del male di Palermo? Noi non siamo mai stati favorevoli al Tram: e lo siamo ancora meno oggi che la libera circolazione delle persone e delle merci ci ha regalato – complice la Cina – la pandemia di Sars Cov 2 e, di conseguenza, è ormai obbligatorio potenziare i i mezzi di trasporto per singoli per evitare la ressa di bus e tram (per le navi e gli aerei non ci sembra ci siano soluzioni alternative). Ciò detto, non ce la sentiamo di ridurre il futuro del capoluogo siciliano alla polemica sul Tram, per questo condividiamo le preoccupazioni del segretario generale della CGIL di Palermo, Mario Ridulfo.

“Siamo preoccupati – dice Ridulfo – perché quello che si evince potrebbe essere la rappresentazione della fine di una stagione e di una visione della città. Ma tutta la visione, in una città che vive di emergenze, dai cimiteri ai rifiuti, alle aziende partecipate, a una macchina comunale in sofferenza, al decoro urbano, non può essere rappresentata dallo scontro politico in consiglio comunale sul tram”.

Ridulfo si rivolge non solo al sindaco, Leoluca Orlando e alla Giunta, ma anche al Consiglio comunale e alle forze politiche cittadine, per chiedere di conoscere quale sia “la direzione verso cui la città si muove”.

“Non bastano interventi spot, singoli, isolati, mentre il tessuto urbano è irrimediabilmente sfilacciato – aggiunge il segretario generale della CGIL di Palermo -. Se il bilancio è un mero strumento tecnico di tagli e ritagli e non di programmazione (su questo il sindaco ha la responsabilità della mancata assegnazione della delega al Bilancio e Programmazione), la sintesi diventa allora ragionieristica, ma disconnessa dalla politica. La città di Palermo rischia di restare in un lungo ‘lockdown delle idee’ anche dopo la fine del lockdown sanitario”.

“Certo prosegue Ridulfo – alla fine di questa pandemia la città che conoscevamo prima del Covid, quella dei B&B, dei ristoranti, dei bar, del turismo balneare stagionale, della movida e dei mercati tornerà. Ma quale è la città del futuro? Su questo invitiamo la politica e il governo della città ad aprire nuovamente una discussione pubblica, come non è accaduto con il bilancio, e su questi temi si coinvolgano le forze produttive, culturali e sociali di questa città, adesso. Non è mai tardi”.

Foto tratta da Nuovo Sud

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