J'Accuse

Lo scivolone di Conte sul trattamento sanitario obbligatorio (tso) è un segnale bruttissimo per la Democrazia/ SERALE

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La parole sono pietre. Soprattutto quando si ha la responsabilità del Governo di un Paese democratico. Certe espressioni sono sbagliatissime. Soprattutto in un momento storico in cui bisogna infondere serenità. Un Presidente del Consiglio non può parlare così   

Ma da chi è governata l’Italia? Ce lo chiediamo leggendo un’inquietante dichiarazione del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a proposito del vaccino:

“Se noi siamo in una condizione di gestire la curva del contagio, come confido stiamo facendo e continueremo a fare, non sarà necessario imporre un trattamento sanitario obbligatorio e preferiamo, fino all’ultimo, preservare la facoltatività della vaccinazione”.

Ci chiediamo: il capo del Governo di quello che resta dell’Italia – veramente poco, ormai – sa cos’è un trattamento sanitario obbligatorio (tso)? A rigore, è un trattamento previsto dalla legge Basaglia: ed è un provvedimento che limita le libertà personali e impone il ricovero forzato di pazienti con problemi psichiatrici. E, soprattutto, è un provvedimento che deve essere firmato da due medici.

Quindi chi rifiuta di farsi inoculare un vaccino ancora senza dati (come ha dichiarato il docente universitario Andrea Crisanti) verrà trattato come un matto e internato?

No, a quanto pare il nostro capo del Governo parlava dell’eventuale necessità di ricorrere all’obbligatorietà del vaccino, che in realtà lo stesso Conte ha escluso.

Anche una diversa interpretazione delle sue infelici parole – “… preferiamo, fino all’ultimo, preservare la facoltatività della vaccinazione” – è molto preoccupante: forse pensa di rendere obbligatorio il vaccino nel caso in cui lo stesso vaccino faccia la fine, per esempio, della ap immuni? Veramente questo Governo inadeguato e confusionario pensa di trasformare l’Italia in un regime sanitario imponendo i vaccini con la forza?

Tra l’altro, proprio qui in Sicilia, lo scorso mese di Maggio, a proposito di trattamento sanitario obbligatorio, abbiamo assistito a qualcosa di incredibile: un tso appioppato a una persona sanissima che si rifiutava di indossare la mascherina: vicenda surreale e grave, capitata al giovane Dario Musso a Ravanusa, provincia di Agrigento, che abbiamo raccontato in questo articolo.   

 

La parole sono pietre. A nostro modesto avviso Conte e chi lo sostiene ancora in Parlamento, prima di continuare a straparlare, dovrebbero riflettere su un fatto molto semplice: la mancanza di credibilità dell’attuale Governo che ormai è in crescita esponenziale: situazione ulteriormente aggravata dalle parole in libertà di oggi.

Ai dubbi su questo vaccino – che sono tanti e arrivano da uomini di scienza (come potete leggere in questo articolo e anche in questo articolo) – si sommano i dubbi legati al fatto che a proporlo è un Governo poco credibile.

Pensare di ricorrere a scorciatoie è illusorio. Il problema di Conte è che non è un politico e non ha esperienza politica. Ormai l’atteggiamento di questo signore produce solo confusione e un misto di preoccupazione e indignazione.

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