Sul Titanic

Aspettava l’esito del primo tampone da 8 giorni. Un articolo e tutto si è sbloccato

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Qualche volta capita non soltanto di dare una buona notizia, ma anche di essere i protagonisti della stessa notizia. Significa che si può fare questo mestiere dando una mano a chi ha bisogno di assistenza. non è una cosa da poco

di Teresa Frusteri

SANT’AGATA DI MILITELLO – Gli appelli lanciati sui giornali in tempi di Covid-19 servono? Sì. Ne abbiamo avuto la prova con la testimonianza di G. C., positivo al virus, che dopo 8 giorni era ancora in attesa dell’esito del tampone. E’ bastato un nostro articolo e l’esito del tampone è arrivato. Del primo tampone. Ora è in attesa dell’esito del secondo tampone.

G. C., in quei giorni, ce l’aveva con il mondo intero. La sua esperienza è simile a quella di migliaia di cittadini travolti nella loro vita professionale e privata da un cortocircuito organizzativo inaccettabile, soprattutto adesso, dopo l’onda d’urto della prima ondata di Coronavirus, che avrebbe dovuto insegnare qualcosa e che, invece, ha reso più complicata la situazione.

“Così cominci a realizzare che il sistema non va, che le falle fanno acqua e che tu ne sarai sommerso. Facciamo il tampone con la speranza e la paura nel cuore; ti dicono che entro 48 ore arriveranno i risultati. Cerchiamo di illuderci che forse potremmo essere fortunati, ma la fortuna gioca poco in questo momento!”.

Per G. C. i giorni passano, ma non succede niente. Il telefono resta muto. E ci si interroga: che succederà? quanto tempo dovrò aspettare ancora?

Da qui il nostro articolo. E la situazione si è sbloccata. Come già ricordato, l’esito del primo tampone è arrivato.

Dice sempre il protagonista di questa storia:

“Facciamo un appello alle istituzioni e a tutti coloro che si occupano del bene della nostra comunità, un appello che non ha colore politico poiché reputo che, in situazioni di emergenza, la politica, quella vera, deve prescindere dal proprio colore e dare priorità a chi necessita aiuto”.

La paura e l’angoscia, sono questi i sentimenti che in questi momenti ti circondano. Quindi l’appello:

“Speriamo che qualcuno ci venga incontro. Il mio vuole essere solo una sollecitazione per parlare di questo maledetto Covid-19 che ci ha tolto tante libertà come quella di un abbraccio, che ci ha tolto la libertà di stare insieme alle persone che amiamo o di toccarci. Questo virus ci sta togliendo tutto, ma non riuscirà a toglierci la libertà di pensiero”.

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